mercoledì 14 agosto 2013

Nonsense#362

C'era una volta, ed era bella. Era bello andarsene felici come i colpi dei cannoni, che anche se eravamo contro le droghe, perché c'era vento a favore, trovavamo ugualmente le vie d'uscita, senza disfare troppo i nostri letti, mai finiti, ma lasciati a metà perché poco interessanti. Era bello sentire la forte pressione dei filtri nelle orecchie di chi urlava come un pazzo, che ci facevano percepire i tiri sui fogli molto più pesanti del solito. Era bello sentire le acque bollenti, rotte sotto il letto del fiume, doppio, mentre correva verso il cemento orizzontale che copriva la discarica, ormai esaurita. Qualcuno diceva alle ventuno, qualcuno alle ventitré; ma nessuno si sarebbe mai immaginato che sarebbe stato bello anche allontanarsi dall'ingresso prima di entrarci. "Scusa posso appendermi?", urlava qualcuno, "Prego, non abbiamo aumentato i prezzi." Era bello perché era sempre così che cominciava la festa, tra la puzza delle canzoni randage e le note stonate di uno smathphone. Era bello bruciare i fili di nylon appesi nel cielo e indossare sempre mutande di viscosa; era bello contare le ore da sotto gli occhiali da sole. Una volta c'era. Ora era bello.