domenica 30 giugno 2013

Nonsense#317

Cara Me: 
Era bello vederti crescere come se fossi (quasi) adatta ad innamorarti di un animale a pelo lungo. Uno di quelli da palcoscenico, con niente attorno, né domatori, né trampoli, solo un tandem per andare al mare. Però, ad un certo punto, la stagione è cambiata, tu sei rimasta nel passeggino e il gatto è morto.

sabato 29 giugno 2013

Nonsense#316

Il dado dev'essere sempre trattato come un fiore di loto: ossia immerso nell'acqua e lasciato da solo, finché non verranno a galla i numeri necessari per la sua sopravvivenza. È inutile, per adesso, prendere in considerazione le dinamiche che si creano con la distanza tra un dado trattato e un fiore di loto, calcolando che i dadi sono sempre accoppiati mentre i fiori di loto, tatuati; ed altrettanto superfluo è parlare dei "tempi di trattamento". Un'astrofisica molto famosa diceva che per vedere bene una stella è utile guardare nella giusta direzione. Ed è lo stesso per il dado: tirarlo nella giusta direzione significa automaticamente trattarlo in acqua, nel modo più delicato possibile. Solo così si potrà parlare di unanimità di vedute, stellari e non. Ovvio, questo è un concetto assolutamente concettuale ed è solamente una metafora per spiegare metaforicamente la capacità che un giocatore d'azzardo esterna, già dopo quattro giorni dall'ultima sconfitta, di innalzare il suo pollice verde, soprattutto quando si parla di relazioni a basso dosaggio, senza utilizzo di pesticidi o disinfestanti. Forse siamo tutti bravi a trattare i dadi nascosti nei fiori di loto, soprattutto quando sono doppi, pertanto la risposta è semplicemente "e sia".

venerdì 28 giugno 2013

Nonsense#315

Generosamente concepito sotto un cavolo, lascia il suo pensiero a tutti coloro che parteciperanno al colloquio commemorativo, in previsione di piogge sparse e nubi concentrate, che si terrà nella foresta batteriologica alle 13:00 di settimana prossima. Lo ricordiamo accidentalmente e, con calorosa stima dei danni a lui dedicati, cantiamo insieme. Resta in pece, amico asfaltatore dei giorni nostri. Tuoi. 

giovedì 27 giugno 2013

Nonsense#314

Estremamente interessante l'aspetto della luna di questa notte: apparirà come se non dovesse chiedervelo due volte.

mercoledì 26 giugno 2013

Nonsense#313

Non domandarsi mai quanto pesa un chilogrammo di stupore. Nuoce gravemente al proprio sudore. E soltanto una doccia sotto un salice piangente può esaltare quell'attrito che si è creato da tempo tra i rami, ora bagnati, adesso asciutti, prima umidi, dopo asciugati; arrivando a creare un gioco di luci colorate, intrecciate e intraprendenti (tanto che si spengono dal sole con l'arrivo dell'acqua salata), che si possono notare soltanto un centinaio di chilometri più in là, rispetto al pianto in risaia. Quando ormai avremo già perso il nostro chilogrammo di stupore, sentendoci addosso il profumo di un oracolo frantumato in mille pezzi, dopo una doccia emozionalmente devastante, per certi aspetti che si trovano sotto certi punti di vista, annebbiata. Sotto tutti i punti di vista va tutto bene, anzi, di bene in vene. Che è più diretto.

martedì 25 giugno 2013

Nonsense#312


Scrivere su un foglio A4:

"Se la foglia ha quattro foglie significa che per quattro estati non sarà possibile raccogliere più di quattro foglie ogni quattro mesi."

lunedì 24 giugno 2013

Nonsense#311

Ho azzerato completamente il cronometro combinato dell'orologio esterno, (quello che non andrebbe appeso al muro, per intenderci e volerci) cosicché questa sera io possa uscire tranquilla con chi non lo sa, y e zeta, senza bisogno di pedalare troppo a lungo e in largo. In fondo basta una canzone triste che parla di dadi tirati e di fazzoletti di carta, per farmi passare la tristezza dovuta a due indizi privati da una storia d'amore che, peraltro, non c'è in questo preciso momento della giornata: non c'è nemmeno se regolo l'orologio fingendo che sia la stessa ora di ieri. E così mi ritrovo a Roma, a Firenze e poi a Brescia. Tu a Roma. E poi Milano senza accorgerti che è finito, il mio discorso appeso al muro come un orologio. E poi stasera via di cotolette e risotti allo zafferano. Accompagnati da un bel sorso di Campari che, se non ci fossi tu, berrei ugualmente dell'acqua liscia come l'olio. In fondo alla scarpata, poco fa, ho trovato una via di uscita, lo dico solo perché sono sicura che nulla finisce in questo modo, che non diventi mondo. Pertanto ho goduto dei sorrisi che il cronometro dell'orologio mi ha regalato fino a ieri dell'altro ieri e non temo più né la mia tempesta né la tua pittura all'acqua. Ho sempre amato i colori sulla pelle quando fanno quel rumore che conosceremo solo a settembre, quando si avvicinerà, zitto zitto, il giorno del mio compleanno.

domenica 23 giugno 2013

Nonsense#310

Venne il giorno delle soluzioni. Lei, abbronzata. Lui, intorpidito. Gli altri attorno, sordi. Iniziarono a parlarsi in modo stretto, quasi compiacente. Lei, di lato. Lui, dal basso ventre. Non arrivarono in tempo per i risultati delle domande poste l'uno all'altra da una vita insieme, però entrambi videro il cielo divenire specchio di quasi otto metafisiche sfumature verbali, per poi colorarsi di rimpianti genetici. Non era il magnetismo strutturato nei loro fianchi che li rendeva inermi, bensì quella voglia di addormentarsi ripetutamente, senza chiedersi quando, durante quelle loro domeniche solitarie, dove solo un filo d'erba poteva alleggerire gli effetti psicologici di un pasto consumato in fretta. Parlarono e parlarono e parlarono e rimasero zitti per tutto il tempo. Finché la pioggia sopraggiunse e sistemò i loro dorsi per sempre. Non aspettarono un solo minuto per allontanarsi, ma nemmeno il tempo costruito riuscì a tenerli separati da una vista reciproca. Perché loro volevano la stessa cosa, erano in sintonia come un ramo di particelle variegate al cacao e accuratamente selezionate nei prati più fioriti. Loro volevano la stessa cosa, per loro stessi, la stessa del primo incontro. Ossia la stessa, medesima cosa.

sabato 22 giugno 2013

Nonsense#309

Bicicletta che va, cane che torna in cantina. Cane che morde, gente che ride di notte.

venerdì 21 giugno 2013

Nonsense#308

Lo sapevate che in inverno e in gennaio i sassi dei fiumi di pietra serena assumono un colore che si colloca a metà strada tra il mar Mediterraneo e il deserto del Sahara? Durante l'autunno più estivo, invece, proprio per il caldo più autunnale, si possono trovare dighe fatte di steli di papavero altissimi ed il territorio circostante il fiume di pietra diventa molto più. Tutto. Ma proprio tutto. Questo è lo splendido immaginario del posto più avvolto dal senso di pace dei sensi; è incomprensibile come la gente non riconosca ancora la magia dei sassi dei fiumi di pietra, quando rimbombano pur avendo un volume bassissimo, perché il comune di D. non ha rinnovato la concessione relativamente la media dei decibel. Un concerto sonoro e cromatico mai visto prima, ma solo sentito,  attraverso un sottilissimo filo di nylon che attraversa tutta la vallata, in piena notte. Le recensioni di questo posto sono tutte in verticale, sicuramente un buon segno!

giovedì 20 giugno 2013

Nonsense#307

Un cacciatore di taglie non potrebbe mai passare più di un'ora sotto, oppure anche all'interno, di un centro commerciale. Perché se per caso succedesse una rapina, lui non avrebbe accesso ai camerini. È per questo motivo che, ultimamente, nei centri commerciali sta aumentando il numero di disoccupati. E non stiamo parlando solo di delinquenti o vandali. Qui si tratta di classificare i cacciatori in quanto tali. Se il commercio muore ci vorrà pur qualcuno atto a identificare il colpevole. Sono persone disinvolte nella lettura dei piani economici del centro per cui lavorano, hanno fama e non fame, si rivolgono ai manichini più frequentati con molta gentilezza e, soprattutto, non si lamentano mai, essendo appunto cacciatori di taglie, delle richieste più strambe delle clienti che passeggiano la mattina. Una 42 ad esempio non può sostituire una 48, si sa e forse questa è la causa dei frequenti furti che avvengono nelle ore meno affollate del giorno successivo all'arrivo dei cacciatori dopo essere stati ammessi senza passare il test d'ingresso perché privi di antitaccheggio e in possesso delle chiavi dell'allarme. Nell'ultima frase, come si può notare, hanno rubato la punteggiatura, che era nel reparto cartoleria. Un cacciatore di taglie l'avrebbe sostituita con una 38 italiana.

mercoledì 19 giugno 2013

Nonsense#306

È sempre meglio ssicurarsi di avere il giusto volo di atterraggio prima di slacciare tutte le cinture di insicurezza. Anche a terra. Specialmente se bagnata.

martedì 18 giugno 2013

Nonsense#305

Se vuoi partire con il tuo cane (che sia uno o anche uno e mezzo) per il mare, che è pur sempre zona a basso livello di balneabilità raggiungibile non solo a piedi, e non sei né pronto né ben allenato con almeno una lingua straniera, la tua vacanza potrebbe trasformarsi in un brutto sogno privo di attenzioni. Quindi potresti innanzitutto iniziare a somministrargli alcuni tipi di acqua, soprattutto se hai cani diversi uno dall'altro e una dieta a base di alghe a basso dosaggio di proteine povere. Evita la spiaggia quando sei in spiaggia, così come le ore più calde nelle ore più calde. Se un tuo amico è amante dei cani, porta il cane, solo di sera, per evitare pruriti e dermatiti inutili e astringenti. E se il vostro cane è diventato aggressivo solo perché non potete andare in acqua quando la sabbia è rovente? Chiedi consiglio al vicino di ombrellone che, beato lui, passa molto più tempo al bar della spiaggia rispetto a voi. Se, invece, il vostro amico a quattro zampe si mostra pauroso nei confronti di gelati o bibite ghiacciate, non forzatelo, potrebbe diventare parte di uno scoglio. La cosa più importante, però, prima di partire, è ricordarsi di preparare in auto un kit di autocontrollo.

lunedì 17 giugno 2013

Nonsense#304

Le spine nel fianco raggiungono il cuore, le spine nel cuore raggiungono il fianco. E, se sono in vena, utilizzano due vie diverse.

domenica 16 giugno 2013

Nonsense#303

Sapete come si possono rimuovere tre macchie di rabbia ostinata dal divano? Parlando del più e del meno a debita distanza, mentre le moltiplicazioni e le divisioni che servono per trovare la formula del pulito, andrebbero fatte sdraiati uno accanto all'altro.

sabato 15 giugno 2013

Nonsense#302

Oggi, ieri e domani sono la scelta perfetta, in ordine di tempo, per tenere sotto controllo, senza errore di grandezza, la propria età psicologica. Quindi, alla domanda "quanti anni hai oggi?", potete tranquillamente rispondere con la stessa cifra del giorno precedente o, addirittura, prevedere la vostra età di domani. Il tutto grazie ad un controllo mirato dei vostri pensieri interni.

venerdì 14 giugno 2013

Nonsense#301

Bitumino Meringato è un personaggio pubblico immaginario, i cui diritti di vendita appartengono alla più grande casa d'aste discografica e florovivaistica asiatica mai esistita; ecco infatti perché Bitumino è immaginario e non reale, non esiste né lui, né la casa, nè la chiesa; la sua storia è tanto opaca quanto miracolata. Nato da una parte e trasferitosi altrove, Bitumino indossa sempre la stessa giacca. Originariamente veniva utilizzato come cilindro in alcune serie televisive a sfondo religioso, ma mai a sproposito, mentre in seguito iniziò ad apparire anche sotto le linee ferroviarie del nord Italia, sui tram ucraini e nella metropolitana di Roma. Le molteplici proprietà di Bitumino sono private e associate al numero di targa dell'ideatore ma ora appartengono ad un vecchio proprietario terriero che colleziona cerchietti di stoffa, il quale non riesce mai a privarsi nemmeno di una sola linea di personaggi occulti simili a Bitumino, nonostante l'acquisto di molteplici documentari narranti storie di cuccioli di ghepardo separati dalla loro madre naturale, già al momento della vendita dei diritti di Bitumino.

giovedì 13 giugno 2013

Nonsense#300

L'ambasciatore più anziano si alzò in mezzo alla folla e disse: "Ascoltate tutti quanti, pensate di spaventare noi e i nostri cavoli solo perché avete lucidato due misere dozzine di cipolle? Le pentole calde sono piene di gente come voi, quelli che credono che il loro piccolo cervello abbia un altro destino rispetto al nostro, che è più grande oltre che più igienico, non certo il destino di continuare a piangere, come un gregge di pecore trovate morte davanti alla televisione...tutti dovete sapere che i nostri avi devono ancora arrivare, forti come un muro di gomma: torneranno come le pietre antiche e marceranno a lungo perché hanno lasciato il loro cuore in Indonesia, un tempo non molto lontano da qui. Questo è quanto! Quello è quando! Quest'ultimo è tanto!"

mercoledì 12 giugno 2013

Nonsense#299

Passeggiando in bicicletta, in piscina dietro al mare, ho notato uno scorpione che moriva a testa bassa. Sono andata verso casa e ho bevuto una spremuta. Era meglio un the ghiacciato, troppo tardi l'ho capito, quando indietro son tornata e lo scorpione era sparito.

martedì 11 giugno 2013

Nonsense#298

Ti chiameròDue volte al meseE ci saràUn bel tramontoCiò che hai decisoL'hai già decisoTi piacerebbeCiò che ti piaceSe solo potessiChiamare anche tuPasserebbe più sveltoIl tempo di ieriChe un giorno è celesteE a giugno più bluPerché sono stato
Un po' scorteseMa tu non puoiGodere a metàSolo per toccareDei sassi di legnoOppure parlareDi mille rinunceMentre ti avviciniSenza fermartiSe poi fermarsiVuol dire restareNon è domaniL'arrivederciPotrei legartiVerso le ventiSe passi da casaSai già chi guardareChe quando è vicinoDecide per te

lunedì 10 giugno 2013

domenica 9 giugno 2013

Nonsense#296

Non ci è dato sapere ciò che non ci passa per la testa, mentre dormiamo. Pertanto, se un sogno a colori dura almeno cinque minuti, togliendo il minuto iniziale, non è detto che valga la pena tradurlo in canzone o concetto. (Concetti di concerti di canzoni originali tradotte.) Né tantomeno in versi. Diversamente, se un sogno in bianco e nero dura almeno tre minuti, aggiungendo i cinque minuti finali di quello a colori non ancora terminato, allora state certi che il significato sarà uno di quelli ambivalenti, pronto a stupirvi. Quale significato o quali significati riescono a divertirvi di più? Quello che comporta una bella giornata o quello che vi fa sudare al solo pensiero, una volta svegli? Tanti studi sono stati fatti sull'argomento dei sogni, ma nessuno di loro è stato espresso a gesti. Con un po' di audacia riusciremo sempre ad applicare un'immagine molto chiara ai sogni che facciamo, così che al risveglio questi possano essere impressi su un foglio (meglio se di carta), che useremo successivamente per alzarci dal letto. È un fatto strano, tocca dunque a noi stessi impressionarci e seguirci per poi arrivare fino ad un certo punto. Almeno fino alla prossima notte, dove ci imbatteremo nei sogni più diretti e competitivi, creati dalle nostre quotidiane pretese di perfezione assoluta. 

sabato 8 giugno 2013

Nonsense#295

Se mai avrò un figlio (un figlio in due) porterò un numero in più di scarpe, per almeno un anno. Tranne che nel mese di agosto. Perché è suo. E perché ad agosto sarò con te alla stazione dei treni-giocattolo. Ti amo.

venerdì 7 giugno 2013

Nonsense#294

È tutto incredibilmente poco dimostrabile, ma non del tutto, mentre mangi sul balcone. Non sforzarti, mi sosterrò da sola, sia al primo che al secondo. Non credere che tu abbia l'esclusiva, non dei lacci per le scarpe, quantomeno. Già quelli fanno quattro. 

giovedì 6 giugno 2013

Nonsense#293

Vuoi far tornare l'amore a chi l'amore non vuole far tornare perché crede che se tornasse non lo rivorrebbe ancora senza pensare che a rivolerlo sono bravi tutti tranne quelli che non vogliono saperlo? Recita per tre volte e mezzo questa filastrocca, stando attento a recitarla con attenzione. 

"Sempre bianco è il tuo pensiero, se ti svegli in funivia, credi poco a chi va fiero, mangia e bevi la magia. La risposta vien da sotto, quando meno te l'aspetti, il presagio è un naso rotto, corvi e nani e diavoletti. Spingi, spunta, spargi e spegni, tutti i sogni son spaiati, chiama, chiedi, chiome e code, spezza i denti più cariati." 

mercoledì 5 giugno 2013

Nonsense#292

Appesa a testa in giù davanti al sole, non mi resta che assaggiare l'acqua. Troppo fuoco nell'aria rischia di compromettere la terra, per questo non ho mai mangiato le lumache in vita mia. E mai le mangerò.

martedì 4 giugno 2013

Nonsense#291

Credo che tu creda che io credetti a troppe cose, uscite dalla tua sabbia, ascoltate e mai tradotte dalla gente che si celava dietro di noi, durante gli sforzi programmati al computer. Però i professori da sempre non ci insegnano che a tagliar le radici dei tronchi, i pensieri difficili si trasformano in azioni, quando il difficile si fa vano. Quindi basterebbe avere una mano avanti all'altra, impugnare una forbice e domandarsi tra sé e sé: perché non voglio confondermi con il resto dei miei giorni? Perché
non ho capito che lo spirito giusto è quello di qualcun'altro? Ci sono troppi uomini che aspettano, le erbacce crescono sopra la luce, eppure dovrebbe essere il contrario, se solo entrambi fossimo delle anime perse, tipo all'interno di un luna park. Un po' come accendere il verde per eliminare il rosso. O viceversa. Così quando ci colpisce una scheggia pensiamo che non dovrebbe rompere le pelli dei tamburi, bensì rendere ancora più dettagliata la traiettoria, nella quale una volta si formavano le parole miste; è ora di invertire la cima con il basso e stare con l'uomo che teme, per sempre. Se lui avesse potuto credere prima di rispondere, la pagina bianca ricoperta di graffi e dissensi sarebbe emersa dal basso, che ormai era diventato cima e io non avrei disteso la mia mano sulla sua. Ma sapete qual'è la cosa più incredibile? Il freddo inferno senza alberi.

lunedì 3 giugno 2013

Nonsense#290

È da stamattina che si stanno verificando strane allucinazioni sul mio tavolo. Credo sia colpa della solita musica che ascolto, appena sveglia. Non c'entrano né la colazione né l'acqua calda, nemmeno la mia nuova passione per le vetrate decorate a mano. Le allucinazioni si formano verso le 8 e si fissano sul tavolo della cucina in verticale. Alle 6 la musica è già partita (dalla sera prima) e segue una direzione precisa che non scelgo io, indipendentemente dai cori da stadio e dagli applausi, estrae la ruota di Bari come prima tappa e poi questa musica girerà tutta l'Italia, a piedi uniti. Io salterò invece da un capello riccio ad uno liscio, da un rosso fuoco ad un biondo cenere, anche perché ho smesso di fumare apposta per tutta l'estate; un'estate che, tra l'altro, non sapeva che mi ero preparata per il silenzio assoluto...  . Zzzzzz...... . .      . (io non rinuncio al divertimento!)

domenica 2 giugno 2013

Nonsense#289

"Camilla? Avresti dovuto chiamare i rinforzi! Stava pescando, i vermi sono fragili in questa zona e al momento nessuno sa nulla, perché non é mai stata qui. Devo tornare in ufficio. Adesso. Camilla dov'è? Qualcuno può aiutarmi? Ok. Che c'è? La cosa più ovvia è sempre la più difficile da sapere, se non addirittura da liberare, indovinandola. Devi prenderti sul serio, Camilla. Come lo so? Arrivi qui e carichi la macchina, poi parti e ti scusi senza sapere cosa stai facendo. Si inizia dagli angoli, su suggerimento dell'avvocato, solo pochi minuti del nostro tempo e tutto ritorna ad essere nostro. Non voglio rovinare una confessione senza avere una copertura totale, tra l'altro senza suggerimenti alcuni. Nessuno è stato ferito sulla spiaggia. Camilla? Tu che dici? Hai sparato in aria senza che il tempo cambiasse all'improvviso. Un mal di testa bestiale e una vendetta tipica dei pescatori. Possibilità minuscole e antipatie giganti, Camilla è la responsabile, questa è la verità. Io non chiedo nulla, non busso nemmeno alle porte, per istinto. Mettiamoci a lavoro, che nessuno sa dove è finito. Accidenti, che fervida immaginazione!" Pag. 312, capitolo 5. 

sabato 1 giugno 2013

Nonsense#288

Proprio perché continua a piovere io non mi fido di te, quantificando la mia sfiducia in una borsina biodegradabile mezza vuota. Senza una particolare grafica. So che il sole uscirà, ma dalla parte opposta rispetto a noi, che di rispetto non parliamo mai. Aspetto il rispetto e intanto faccio la spesa. Prima che esca il sole e porti via le ultime monete dalle tasche. Ma non sei tu. Nemmeno qui. Sarei io, se fossi diversa da me.