domenica 30 settembre 2012

Nonsense#44

"Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa." Albert Einstein.
Cosa avrà voluto dire con questa introspettiva frase il famoso tuttologo tedesco?
Vediamo di analizzare lisergicamente questa dichiarazione così audace quanto priva di coscienza legittima.
"Realizzare" è una cosa innata e naturale che affonda le sue radici nell’antica Terra Desolata. Non a caso uno a caso con un nome a caso composto da tre nomi a caso ne scrisse anche un libro. Ma questa è un'altra storia, fatta di figurine, calici sacri e stati d'animo animali devastati e devastanti.
La Tecnica del Realizzare invece non è impossibile nè tantomeno costosa. La sua applicazione è aulica e produttiva ed offre numerosi benefici anche a livello matematico, come ci ricorda il nostro amatissimo Albert. La TdR rimuove lo stress e i grassi accumulati durante il periodo fertile e procura energia e sinergia mentali. È un modo molto utile per rigenerarsi durante il proprio cambiamento. La TdR si basa infatti sul cosiddetto "cambiamento metafisico", si pratica ogni 15 o 20 ore possibilmente con il cambio automatico (anche manuale va bene purchè sottoscritto con i sottotitoli), seduti in posizione prona e con gli occhi chiusi a metà. Tutti possono impararla, l'importante è che venga realizzata una cosa prima che qualcun altro la realizzi; bisogna accertarsi che il cambiamento in atto (a tal proposito, Giulia, è sembre risolutivo portarsi il cambio nello zaino quando piove) non sia solamente climatico, bensì di stagione e strutturale. Per praticare la TdR non occorrono oggetti particolari. Basta una leva manuale che faciliterà automaticamente il cambio di stile, di valuta, di residenza e soprattutto, non dimentichiamoci, cambio di ruolo. Non importa quali e quanti individui quel giorno imposteranno su "on" la leva del cambio, è solo necessario arrivare primi attraverso la propria TdR personalizzata. Certo non è un gioco da ragazzi, a prescindere dal sesso; qualcuno la reputa una pratica promiscua, eticamente ed etimologicamente scorretta. Forse chi si lamenta preferirebbe chiamarla in un altro modo, cambiando la realizzazione attraverso il cambiamento e realizzando il cambio attraverso la cosa realizzata. A tal proposito bisognerebbe chiedere a chi questa tecnica evolutiva ha introdotto nel nostro quotidiano. Leggerlo la mattina infatti stimola creatività e diuresi, forgia il carattere corsivo dell'intestazione e plasma a dovere ogni difetto pronunciato ad alta voce.

sabato 29 settembre 2012

Nonsense#43

Ho letto un blog di nonsense scoprendo che un giorno a caso, il 25 luglio, è stata la Giornata Mondiale del Dittongo. Il 7 agosto è stata la Giornata Mondiale del Kimono. Il 21 settembre quella delle Preposizioni Articolate e Semplici. E dato che domani, dopodomani o comunque a ottobre sarà autunno e farà un certo freddo freddino, ecco che si festeggerà anche la Giornata Mondiale dei Macarons. E precisamente il 14 di un mese. Avete presente quei subdoli dolcetti fatti di colore? Sono di origini latine, cresciuti orfani in Francia e perfezionatisi (una volta sfornati) qui in Italia. Formati dapprima nelle boulangerie più economiche del paese meno industrializzato di un magico mondo fatato, senza tra l'altro conoscere la loro vera origine probabilmente a causa dell'infanzia passata ascoltando i canti gregoriani, si sono spostati ben presto da noi passando sotto il pluripremiato Arc de Triomphe e arrivando direttamente sulle tavole di parecchi film cult. Dolci e dolcetti e dolcettini e dolcettucci e dolcini e dolciuccini e dolcinini e dolciarielli e dolciumini di membrana cellulare mandorlata e spumeggiante troneggiano in parecchie scene spinte ai limiti degli zuccheri permessi, tanto che il nome Macarons, così tanto di moda tra i professionisti del settore B, significa letteralmente "Dolci e dolcetti e dolcettini e dolcettucci e dolcini e dolciuccini e dolcinini e dolciarielli e dolciumini di membrana cellulare mandorlata e spumeggiante che troneggiano in parecchie scene spinte ai limiti degli zuccheri permessi". Maic Bongiorno prima di morire per sempre ne andava ghiotto, dopo non si sa. Ilvis ne mangiava a tonnellate prima di ogni suo concerto allo specchio, dopo non si sa. Cocciante li nascondeva tra i capelli, suoi e dei suoi figli sempre che ne abbia avuti, durante le interviste (ma non i figli avuti durante le interviste, li nascondeva tra i capelli durante le interviste, ma non i figli nascondeva, perché non sappiamo se ha figli) e dopo, non si sa. Che poi Cocciante è ancora vivo ora. Dopo, non si sa. Il Papa li benedice ogni mattina durante l'ora di speleologia. Dopo, non si sa. Insomma, macarons ovunque e a chiunque e comunque. Dunque? È possibile prepararli comodamente sdraiati nel proprio forno? La risposta è dentro di noi, o al massimo la trovi nella credenza. O sul buffet. O nel bidet. O pour parler. Ènchantè. Si figuri, non c'è di che. Risposi io.
Posso io ora qui a voi per sempre e adesso svelarvi la preparazione ornamentale. Ma che non si dica in giro poi che sono stata io la prima a farlo. L'ho rubata una ventosa notte a Maic Bongiorno, attaccandomi alle pareti della sua dimora con la stessa ventosa della notte; lo stesso Maic prima di passare a miglior vita (senza diabete, nè colesterolo, nè cuffia e guanti, beato lui) la scrisse sulla lapide portandosela nella tomba. Ma non la lapide, la ricetta. Dopo, non si sa.
Allora: per la preparazione dei Macarons bisogna fondamentalmente conoscerne l'arcaica ricetta in alfabeto Morse recandosi presso la famiglia Bongiorno. (Attenzione: l'alfabeto Morse, non Maic; Maic non morse nessuno.) In mancanza di questa non si può fermare ciò che il destino ha previsto per noi. E cioè Macarons alla veneziana, Macarons alla milanese, alla viennese, alla salentina e, perché no, Macarons da asporto grazie al solo utilizzo degli alluci. Mi spiace per voi ma a volte certe cose è bene saperle, almeno una volta. Dopo, non si sa.

venerdì 28 settembre 2012

Nonsense#42


Il mal di schiena, comunemente detto schiena di male, è un tipico dolore altoatesino color seppia. Da quando abbiamo introdotto nella società la posizione a quattro mani, circa un secolo fa, la parte bassa della nostra colonna verticale, unitamente alle prime due righe orizzontali, subisce spesso una serie di scippi di cartilagine soprattutto durante la stagione invernale; questo probabilmente ha comportato la comparsa del mal di schiena localizzato soprattutto nelle piante dei piedi e in quelle del giardino. Un dolore bifasico a due tempi, più umido la sera ma molto chiuso in sé stesso la mattina, diffusissimo nelle zone inquinate. Il fatto di avere poi obbligato la parte sinistra della schiena ad adattarsi alle decisioni di quella destra ha ulteriormente aumentato i problemi nel nostro retaggio culturale. Ed è per questo che tutti prima o dopo gli studi soffrono della classica "schiena crepata" che assieme alle più svariate terminazioni nervose la si può anche definire "schiena comune distillata a freddo". Spesso è il nostro cambio degli armadi a favorire lo scoppio delle vertebre, ma anche lo stile di vita di ciascuno di noi preso singolarmente uno ad uno e messo uno accanto all'altro. Cercando di stare ben eretti curvandosi in avanti con una gamba all'aria e le chiavi della macchina attaccate alla cintura si trova un notevole e fantomatico sollievo. Ecco quindi la posizione ideale per curare questo sinistro dolore manuale: allungarsi una volta ogni due minuti dispari fino a togliere tutto il liquido in eccesso, passare una mano di lucido piegandosi in avanti formando una G, tagliare ciò che rimane e ritornare piano piano ma molto velocemente in posizione frastagliata.
A volte servono più di 9 minuti per raggiungere questa posizione, soprattutto se è sera e si è appena tornati a casa dal lavoro. Poi dopo nemmeno 12 ore ecco che si può ripartire per nuovi orizzonti con la nuova schiena, rimessa in sesto dopo il settimo e l'ottavo, grazie ad un motore rosso pari a 5700. Ed è così che al nono minuto non avrete più bisogno di nessun dottore. Nemmeno nei casi più imbarazzanti.

giovedì 27 settembre 2012

Nonsense#41

Caro cardiopatico, carognavi Carla carpendo caramelle caraibiche carbonizzate, caratterizzando carie carnali e caricando carrucole con carta caratteristica. Tra trabocchetti e trappole trascini tragicamente trabattelli e tradisci tradizioni trascendentali, trafugando trapani e tralicci traforati. Menzioni mendicanti mendaci, mentalmente menefreghisti, menomando menischi in mense mensili mentre menestrelli mentono a menadito. Valicando valli valorizzate da valenze valdostane, le valorose vallette valutano i valzer di Valentina e Valeria con validissime valvole in valigia. Procacciando prostitute processabili, promuovi proprio i produttori di protesi e professi proposte provocanti e problematiche, proteggendo prossimi professori profondamente progressisti. Stoccafisso stolto, stomachevole stoico, stoccatore di stoffe! Storpi stornelli a Stoccolma, storie a Stoccarda e storci storioni con stoppini e stoviglie. Finisci le finte finanze finora finlandesi e deliziati con deliranti delusioni, oh deleterio e delittuoso delinquente!

mercoledì 26 settembre 2012

Nonsense#40

Mi è caduta la luna sui capelli. Immaginavo succedesse perché ogni volta che decido di mettere il rossetto, puntualmente piove.
Ma mica pioggerella sintetica, no no... Roba che scotta. Che se tutti dovessero prenderla così, il mondo sarebbe già scappato lontano. Comunque non mi ha fatto male, ho solo percepito un po' di gelosia ereditaria da parte delle lucertole nel campo, spero passeggera. Quindi non sto a preoccuparmi più di tanto, mi abituerò semplicemente all'idea di starmene un po' tranquilla sul settimo gradino là dietro; si sta comodi e poi si può vedere anche la luna, senza l'obbligo di acquisto. Si vede bene quando non c'è, il problema è che bisogna aspettarla un po' senza avere fretta, non sempre finisce presto la sua lezione e nonostante io sia contro i collezionisti di filo spinato, attenderò beata e sorridente l'arrivo della mattina.

martedì 25 settembre 2012

Nonsense#39

Urla contro panni stesi.
Vento contro canti religiosi.
Preghiere contro digestivi.
Tane contro roditori.
Cavie contro banane.
Mangimi contro bambini.
Madri contro acquari.
Sesso contro sorrisi.
Denti contro paesaggi.
Tagliaerba contro discoteche.
Bottiglie contro sedie.
Biciclette contro silenzio.

Che la guerra abbia inizio e cercate di essere puntuali per cortesia, devo sbrigare delle faccende.

Grazie.

lunedì 24 settembre 2012

Nonsense#38

Basta un cucchiaino da the a scatenare un'industriale rabbia nel disorientato e decaduto firmamento dei ricordi insospettabili: tanto gerarchico quanto artistico temporale di gocce solidificate e anoressiche, che vola basso e ulula silenzioso verso l'alto, cercando la chiave dei propri passi tra nuvole di proiettili ricostruiti in fretta. Correndo come in un castello di paglia idrosolubile occupato da cavalieri sepolti nel futuro prossimo. Eppure la nostalgia dei cieli sommersi nei piani sotterranei dei nostri rapporti guidati non è mai rivolta a persone di lunga durata (o quantomeno ricaricabili gratuitamente in appartamenti condivisibili), alla morte intrappolata nei lavandini oppure a fervidi paesaggi di taglienti scogliere parallele tra loro. Bensì a corse senza fiato verso parole su muri indipendenti e non pretenziosi. Non ci manca il nulla ma non troviamo il tutto quando nulla di animale provoca un'appiccicosa e semitrasparente nostalgia di chi abbiamo voluto trattenere nei polmoni, mandandolo lontano a nuotare nelle gelide acque dei giocattoli scomparsi, inchiodandolo sotto i nostri pavimenti; e le doppie somiglianze tra individui di sesso opposto non si annullano nello spazio verde tanto noto ma, anzi, ci confondono facendoci perdere tutte quelle energiche occasioni diradate nel tempo, passando attraverso un nostro ormai esaurito concetto di mai. Lontano da una cascata di materiali imbarazzanti dove l'uomo del futuro dipingerà da fermo la propria ombra scenica, l'adolescenza del pieno "sé" pesantemente rapportata al vuoto a rendere, mirerà a guidare a lungo sui tratti di strada più intuitivi e meno immaginari. Possibilmente fisici. E' lì che poi si tornerà a quel ricordo poco rotondo ma molto inabissato; un'immagine distorta simile alla velocità di un felino tolto dal suo habitat di rettitudine. Ed è in quel paesaggio lastricato di esempi fuori luogo e nell'inquietudine mai modificata che troveremo una razionale, metafisica, sudata e servizievole sfiducia nella società. Quella società da tempo abusata da nostalgici e gelosi abitanti di paludi presto dimenticate, coltivati in tempi brevi e volutamente consumati acerbi, con lo stesso cucchiaino da the utilizzato in partenza.

domenica 23 settembre 2012

Nonsense#37

Una volta ricordo di essere stata travolta da un riccio di mare automatico. Stavo pedalando sull'autobus cittadino, era una freddissima mattina di agosto, avevo fatto l'abbonamento il giorno stesso alla stessa identica ora quando, ad un certo punto, le prime ruote (quelle più preparate) hanno iniziato a sgonfiarsi, tanto che sono riuscita immediatamente ad andare a fondo, scoprendo una verità sconvolgente che coinvolgeva tra l'altro tutta la vegetazione presente. Saranno state almeno 2 specie protette, 3 non protette e 5 quelle miste. In tutto dunque una ventina di rami, tutti aggrovigliati attorno alle ruote, quelle del vecchio semestre. Il riccio di mare che per l'occasione non era accompagnato, non l'ho più visto. Ma forse è stato un sogno un po' strano, di quelli in scatola. La settimana scorsa li ho visti esposti al supermercato in bella mostra (dal 1 giugno al 2 giugno a Palazzo Finto) e so tra l'altro che fino a fine anno ci sono delle offerte soffertissime, tipo venti biglietti interi al prezzo di mezzo. È uno strazio vederle là, ferme sugli scaffali in mezzo a tutte quelle persone impreparate, gente di mare senza arte né parte, gente che parte, gente di carta, gente che non conosce nemmeno il nome di Adriano Celentano e non sa vantarsene, persone che non sanno nemmeno guardare con gli occhi chiusi. Sono tutte esperienze, mettiamola così. Anche perché essendo sgonfia, la prima ruota non sta più dritta e quindi sono costretta per forza a dormire sul lato sinistro del tetto.

sabato 22 settembre 2012

Nonsense#36

E' uscito parallelamente alla sua messa in scena in tutte le migliori sale da cucina e in tutti i negozi di media scolastica, esclusivamente in tiratura difettosa, il dvd di quel film; dal taglio liberty questa pellicola conscia di sé stessa protegge uno dei migliori attori mai visti e che mai si vedranno da dietro il sipario. È la ciliegina candita che non può mancare nella collezione di tutti quegli appassionati di coltellini svizzeri per sommozzatori che attendevano da anni questo fenomeno di culto della tv geriatrica, proposto generalmente ogni sei stagioni ma che da poco è sbarcato anche sulle avide frequenze caserecce. Il dvd conterrà il film e qualcos'altro che presto verrà reso noto dai responsabili di settore ormeggiati da giorni all'ombra di Venezia. Sarà sprovvisto di maniglie per facilitare la macchina da presa ed è predisposto oltretutto per la stesura in lingua originale. Attendiamo dunque con buona fede e un risveglio strutturale tardivo la tanto temuta uscita, una colazione da campioni in denim che vi incollerà al suolo per almeno un po'.

venerdì 21 settembre 2012

Nonsense#35

Io credo che ci sarà sicuramente in qualche angolo pianificato un punto di incontro attraverso il quale troverò quello che stavo cercando. Che "stavo" cercando perché in realtà l'ho trovato, ancora prima di riuscire a trovarlo. Sia ieri che domani. E se anche sono passati tanti anni dall'anno scorso, che è stato l'ultimo anno in cui mi sono messa seriamente a cercare senza trovare quello che cercavo prima di finire la mia ricerca, non importa. L'importante è cercare. Che si sa: chi cerca bene meglio trova. Trovare non sempre si può. Ma io cercherò quel preciso punto di riferimento angolare che mi aiuterà a trovare una soluzione alternativa a quello che stavo trovando e che non sono mai riuscita a cercare. Trovando la via di uscita si cerca poi quella d'accesso, e viceversa, entrando e uscendo a ritmi alternati potendo finalmente dire: io l'ho trovato! E se non ci sarà non cercherò e dunque non troverò, se invece ci sarà troverò quel qualcosa che non stavo nemmeno cercando ma che, in fin dei conti, separandoli, mi sarebbe piaciuto trovare durante la ricerca. Credo proprio che succederà così. Perché è clinicamente dimostrato che quando meno cerchi, ti trovi.

giovedì 20 settembre 2012

Nonsense#34

Ho sempre le luci un po' accese e questo mi dispiace molto. Non lo faccio apposta per davvero, credo sia un'abitudine che mi porto dietro dall'ultima scalata in montagna. Ricordo che faticai parecchio perchè c'era un buio tondo e per ricomporre tutto il puzzle emerso quel giorno dal pantano impiegai almeno un quarto di dozzina di led, o forse addirittura il doppio; poi non è sempre facile spiegare a quello sconosciuto che puntualmente alle cinque del mattino si sofferma sul ciglio della strada, la motivazione di una scarpa piuttosto che un'altra, soprattutto in montagna quando il freddo supera il caldo. E soprattutto quando manca il sale. Sono andata anche dal dietologo ma i consigli che ha voluto consegnarmi dalla finestra non riesco purtroppo a seguirli, sarà che vanno troppo veloci, sarà che il pavimento del bagno è ghiacciato e faccio fatica a muovermi, sarà forse per l'agopuntura in diretta, o forse sarà per milletrecentosedici motivi diversi tra loro che non riesco a trovare il milletrecentodiciassettesimo. Un giorno e mezzo fa ho provato allora a spegnere le luci, tutte. Dalla più piccola alla più grande, ma dell'ultimo motivo nemmeno l'ombra. Ma neanche quella cinese; che poi loro, i cinesi, sono bravi con l'agopuntura. Una volta mi trovai a Canton dietro l'angolo e per curiosità provai a farmi bucare l'ozono. Funzionò! Incredibile, le luci ad un certo punto del discorso si abbassarono completamente fin quasi a scomparire sotto l'asfalto e il dietologo mi fece un super sconto che pensai stesse sbagliando qualcosa nella stesura di quell'orrenda canzone! Orrenda e magrissima, faceva quasi impressione. Però si sa che con le luci spente è difficile cancellare le note musicali in eccesso, ed è per questo che al canto io continuo a preferire la pizza.

mercoledì 19 settembre 2012

Nonsense#33

Caro Miramare, oggi ti scrivo in coppia perché sono arrivata in ritardo a scuola; sul primo gradino c'era un raduno ed ognuno ha firmato per gli altri. Quindi io sono tranquilla. Comunque un ritardo moltiplicato per 3, niente di particolarmente grave. Ti racconto la mia mattinata, diventata improvvisamente pomeriggio senza troppi perché. Mi sono svegliata stanotte che era già buio, poi ho pensato bene di alzare lo sguardo verso le foglie morte pensando di far prima e dunque sono rimasta sveglia per un certo tipo di ore. Ho incontrato il solito tizio distratto di una volta, secondo me lo fa apposta a trattenere il fiato, perchè il phon non lo usa spesso e oltretutto perché ho notato che i jeans non li porta mai davanti, solo le tshirt, che non sono nemmeno bianche. A volte (raramente) sono bruciacchiate. Ma a me e al santo del giorno non importa molto. Poi scendendo verso l'infinito ho rinunciato a tutte le porte scorrevoli, al punto da immaginare tutto come se fosse successo davvero. Con il mio iPod tra i capelli raccolti in un silenzio minimale, ho seminato lana e capi delicati, portandoli direttamente al parco. C'era anche un tempo buono, quasi da record. Poi sono passata direttamente al secondo, che era antiestetico e piuttosto finto, come poche volte mi è capitato nella vita. E dopo aver convinto il dottore a cambiare accento sono tornata a casa per far asciugare i nastri rossi, lavati e tagliati a metà il giorno prima. Ho spazzolato lo specchio e raso al suolo la collina dietro casa, cambiato le ore all'orologio che era diventato ormai ambiguo, filtrato i muri del terrazzo (sta arrivando l'inverno) e poi mi sono finalmente sdraiata a guardare i vetri. Adesso scaccio i chiodi e riporto dentro casa i conti, li ho visti inchiodati alla carta strappata credo per cause naturali e ho pensato bene di appiopparmeli!

martedì 18 settembre 2012

Nonsense#32

Tratto dal libro "Svjfr du cjfrhji". Riporto un pezzo in lingua originale, il mio preferito, che sintetizza un po' il contenuto di questo splendido saggio.
"Svjiddh nu ckfrsb, kgsei. Vivhd hac lmjugehn lmj ncxdz, hxd cds jjvgxdll e xgyvki e jcsf e kvdjkl e lbgghh e e e. Vtdssh sdsvoj cyjpkj fes hn hjjolk gss, ghbd. Gfds, hcf e e e hhhhh, fhbplwq ivebt eybdkg fi, gco (fujkolk scf aaas gij) gi gi gi higfh dgbiu, hhdsvol fdsaaff du da di, di du da, fu fu fu gfsasfj, gddjoh.
Svjfr du cjfrhji, knfd kbsarci rsv, fatioj. R sun efd the on, hdepllp dhkklkhh r lnhu inu ing inguikffui! Fay iuvhvi iuf ohr jgsa te qudyegu, sdojg ugf iujo. Xesgo fd kdedo iyt olbyc gfsaswwwwwwwwwwwwwwwwwwww eyb kkkok dfhu igg itgiov. Aaaa iuiii oiiuuuuu. F."
Credo che non ci siano parole per descrivere queste parole, frutto tropicale del saggio creato da uno degli scrittori più disorientati degli ultimi tre anni e mezzo. Io vi consiglio anche il suo libro futuro, approssimativamente ispirato all'onda del rumore attraverso visioni nomadi di particolarissime facoltà mentali orientate a est.

lunedì 17 settembre 2012

Nonsense#31

Piccolissimi esemplari di Tappo Verde sono stati avvistati questa mattina all'interno del bar automatico di Via Etichetta. Avvolti in panni caldi i disinformati testimoni presenti sul patio hanno immediatamente pubblicato un manoscritto virtuale sulle opere di giardinaggio in plastica riciclata, sconvolgendo tutti i tappi presenti nel locale. Non è bastato l'arrivo di cinque donne completamente anestetizzate a sedare gli animi, pertanto i proprietari del bar si sono dovuti spingere ben oltre la siepe, ritagliando gli spazi comuni in tre parti distinte. Le prime due saranno giuridicamente destinate ai cani randagi del mondo seguente, mentre la terza parte verrà devoluta in beneficenza, cercando di distribuire più carte d'identità possibili attraverso aiuti economici alle persone di Comunità Bisognosa, in provincia di Esse. Tra gli esemplari liberi avvistati c'erano oltretutto ben 600 vasi Ping, i quali però sono stati prontamente fermati dal Corpo Autunnale dello Stato.
L’attività di recupero è stata intensa e strappalacrime. Si tratta di una delle opere primarie del progetto “Affetta un Ping in aria”; progetto insostituibile e silenzioso in quanto contribuirà alla conservazione del significato etimologico della parola stessa e ripetuta. Inoltre la salvaguardia delle cabine telefoniche è strettamente legata alla storia secolare dei Tappi Verdi e si prevede infatti un discorso pubblico telematico e determinante.
Saranno presenti il Presidente dell'Associazione Dirimpettaia Tubo Molecolare, la Dott.ssa Vasca Piena. A breve le informazioni frullate sulla data da destinarsi agli incontri proibiti.

domenica 16 settembre 2012

Nonsense#30

Io credo che i poeti siano esseri irreversibilmente proselitisti, la cui reazione stretta e pacifista alla vita altrui è una dimestichezza rianimata, agrodolce, esasperata e maldestra nel forgiare a caldo il proprio destino ferreo di cortigiani della specie, passando da entrate laterali e sperimentali. Loro hanno un prorompente sentimento di cinismo cinetico, di fanatismo fonetico non solo relativamente acqua e fuoco, bensì al ruolo di riformatori elettorali bipartisan, essendo l'acqua un bene privato comune; un diritto disintossicato di tutti gli uomini con un merito al seguito e almeno un figlio a carico e scarico.
Un giorno un uomo a caso ha condotto la poesia di casa in casa, come uno dei primi strumenti palliativi per comunicare la firma registrata elettronica e subordinata.
E' provato infatti che le prime grandi opere dispettose, come per esempio l'Arena Araba, non recitassero solo aspetti estetici vulnerabili, ma si proponessero come tramite di filodiffusione gratuita massificata. Iniziando ben presto a distinguere la poesia floreale da quella di protocollo a tutto tondo, con crete e ceramiche originali, i poeti fuggirono in maniera forse ancora più demenziale dalla follia concentrata, proprio per il loro carattere inconscio comandato da tensioni interne tiepide ed esterne fredde, su tessuti emotivi idrorepellenti. Questa è la mia ampia e mirata visione della poesia visionaria, dopo che un'attenta e attestata visione del destino mi ha convinta a cambiare modalità di pagamento per l'acquisto di geniali versi, buffe rime, urla pianificate e sorrisi regalati nei periodi feriali.

sabato 15 settembre 2012

Nonsense#29

Ferito e bocciato da colleghi corrotti e caduti a pezzi, un poliziotto delle caverne danesi si rifugia in un villaggio di Cipria, comunità polverosa di origine guglielma che vive di rifiuti snobbando il progresso tecnologico a ore. I corrotti vogliono eliminarlo minuziosamente e un pinguino, testimone di nozze con ben poco raziocinio rivelerà al mondo le sedici fatiche di Erode. Buon film d'azione-reazione, un thriller senza vento che supera i limiti del genere animale grazie all'ambientazione e alla presenza di vertiginosi grattacieli temporanei: è un viaggio salato, un confronto tra due modelli sartoriali. Catastrofica fotografia ispirata alla pittura potenzialmente postatomica. 3 premi Alvaro: sceneggiatura domotica, fotografia piperita e montaggio scheletrico. Dal al cinema.

venerdì 14 settembre 2012

Nonsense#28

È da molto poco che non viaggio in aereo. Forse per via della valigia di nuova generazione. L'ultima volta ricordo che c'erano ancora i comandi vocali a pagamento. E per fortuna che il comandante era muto! Un mutismo a propulsione, per la precisione. Questi comandi vocali cosiddetti CVM Prop. (comandi vocali muti a propulsione) consentono al pilota di agire sulle superfici di latta: si incanalano nella barra trapezoidale che aziona gli alettoni a gettoni e si amplificano nella pedaliera del timone nella direzione alberghiera scelta al momento della prenotazione sognata. La barra, generalmente nascosta sotto il pilota, può essere mossa in avanti, indietro, a destra, a sinistra ma non al contrario perpendicolarmente al collo, bensì in tutte le altre posizioni possibili proposte dai gentili passeggeri maschi con dizione perfetta e comprovata stabilità emotiva; spostandola in avanti o indietro intonando l'inno si agisce sul timone. Spossatamente spostata a destra o a sinistra come si faceva una volta, si agisce sugli alettoni che richiamano automaticamente il tipico suono dei serpenti a sonagli (il volume dipende dalla quantità di gettoni a disposizione); il comando è eseguito a stomaco vuoto in modo da poter consentire gli spostamenti direttamente nell'acqua. La pedaliera proviene spesso da strutture protette e la sua manutenzione metafisica deve avvenire ogni 4 secondi attraverso la filtrazione di acqua e limone. L'aereo su cui viaggiavo comodamente seduta in piedi era vegetariano per cui non ho riscontrato problemi di carta. Però nei velivoli di grandi dimensioni enciclopediche, oppure molto veloci negli ostacoli, il movimento delle superfici in marmo viene effettuato dopo l’impiego di adeguati disincrostanti idraulici che riducono lo sforzo del pilota, già affaticato di suo negli ultimi 2 anni di innata attività.

giovedì 13 settembre 2012

Nonsense#27

Chi il pesce ferisce, di spada perisce; si sa. Ed è con questo famoso proverbio che oggi voglio parlare di antropologia lacustre. Sono stata sul lago Brioso, in compagnia sola ma non ci tornerò prima o poi con qualcuno o al massimo insieme a nessuno. Ho osservato ardentemente i fantomatici abitanti acquatici per ore e ore e interi minuti adiacenti notando come essi, in presenza di un umano, cambiano immediatamente atteggiamento fingendosi mocassini scamosciati. Il problema è quando gli antichi proprietari aztechi decidono di cacciare a basso contenuto proteico. Armati di ghiaia in sacchi di ghisa e ghirlande di ghiande (rubate a ghiotti ghiri dell'ex Unione Sovietica) i suddetti cacciatori non riconoscono i pesci formaggio (così vengono comunemente chiamati i pesci del lago Brioso) perché trasformatisi appunto in mocassini; vivendo essi allegramente scalzi senza nemmeno la sabbia del mare in testa, rubano le calzature presenti in modo a dir poco laconico, quasi greco, esibendole al calar del sole a turisti frettolosi. I pesci formaggio lontano dall'acqua non riescono a riprendere sembianze ittiche finendo la loro vita in un armadio, su un balcone o, al massimo, sul banchetto di qualche mercato delle pulci e zecche, generalmente organizzato dai sommi veterinari del paese. Ma non appena trovano la spada di ruggine sulla strada del ritorno alle origini, si vendicano tagliando di traverso i baffi dei loro nemici, inondandoli di coriandoli zuccherati. Chi il pesce ferisce, di spada perisce. Chiaro. Come Lady Oscar.

mercoledì 12 settembre 2012

Nonsense#26

Contraria Centro, zona universitaria parlamentare. Vendesi superstizioso appartamento doppi vani, doppi servizi, doppi ostacoli e cucina singola, al sesto piano di un palazzo diurno di quattro piani declinabili. Composto da tetto e controtetto, terrazzino soppalcabile o soppalco terrazzato, a scelta. Soffitti vivissimi con travi a vista e auguri in tutte le stanze. Finiture pastorizzate, luminosissimo al buio. Termosingolo, termodoppio e termometro a distanza. Il garage al piano sotterraneo se lucidato può diventare camera di rientro. Vicinissimo mezzi pubblici e privati, anche interi. Parco verde comunale, disegnato e colorato, a 298 secondi.
Agenzia probiotica: Bifidobacterium Animalis Immobiliaris.

martedì 11 settembre 2012

Nonsense#25

La forbice è il frutto dell’albero del simposio (furbis giuliva) albero genealogico, alto in media dai 100 ai 1000 metri che appartiene alla famiglia delle farinacee. Essa è avvolta in un soldo di carta, ha forma a becco da un lato e piatta dall’altro: la sua polpa è di colore tenero e paglierino ed è rivestita da una gomma americana azzurrognola ricoperta a sua volta da una buccia idrosolubile di colore nocivo.
Le forbici sono ricche di liquirizia (che con la cottura si trasformano in mentine), di fibre animali, di Antonio e di vitamine del gruppo scolastico classe B1 e C. In genere, le forbicine piccole sono destinate alla spremitura invernale, mentre quelle medie e quelle giovani sono più adatte per essere diluite in estate; queste, prima della raccolta, vanno suddivise in almeno sessanta particelle di ossigeno direttamente sull'albero e necessitano quindi una cottura più agglomerata, a fuoco nudo, per non bruciare la parte precedente lasciando cruda quella successiva.
Le forbici cadono dall'albero su comando vocale, da giugno a domenica, periodo nel quale vengono raccolte indistintamente; il simposio è una pianta un tempo molto coltivata verticalmente, oggi invece la coltivazione avviene attraverso fori tridimensionali nel sottosuolo. Molteplici e signorili ricette esistono con questo frutto, la più famosa è la Forbice Rastrellata, tipico dolce della pianura falsa.

lunedì 10 settembre 2012

Nonsense#24

Il mio cane ventriloquo ha litigato con il cane sensitivo della mia vicina. Tutto perché Mino, il mio, ha detto "bau bau" per due volte e sei ottavi mentre scendeva le scale e Luna, il suo, pensava lo stesse dicendo a lei. Invece Mino stava parlando alla tenaglia della casa a fianco che, come ogni pomeriggio, urla alla sirena sul tetto mettendosi a dieta. Luna è un po' spinosa ultimamente, è come se avesse mangiato le giuggiole. Fatto sta che hanno litigato per 2.145 minuti ininterrottamente, era un continuo bau bau a te no bau bau a te, grandissimo bau bau di bau bau, senti chi parla brutta faccia di bau bau. I pali della luce si sono spenti a metà, il cemento si è raffreddato e i tombini hanno parlato a sproposito per tutto il tempo, finchè Mino e Luna si sono decisi a fare la pace con le pantofole, le più pesanti che io abbia mai visto. Sono cose che succedono successivamente, lo so, peró mi è dispiaciuto perché ero convinta di poter andare in palestra almeno per tutto il mese di dicembre mentre adesso devo ricredermi, leggendo di più i manuali dei motori e chiudendo tutte le valvole di sfogo, sperando che Mino e Luna tornino a correre felicemente sui piani cottura del quartiere.

domenica 9 settembre 2012

Nonsense#23

Vi riporto l'oroscopo del giorno dopo che leggerò domani sera. (Come ogni mattina.)
Solo il mio segno avendo sciolto gli altri. Caspita! Corrisponde troppo alle mie rate!
"Segno evidente: Bilancia.
Dopo un periodo agroalimentare debole e insonorizzato, il mese che vi aspettate da Giugno, il pianeta curioso, potrebbe non arrivare in tempi sospetti e dimezzati e ovviamente meno riposate meno costruite sassi di quello che ci si aspetta dall’estate di luna piena. Questo perché, nonostante qualche prezioso e perplesso ripensamento da parte del Sole, Venere in Venezia, Marte in Martello, Acquario precario e Sagittario nel segno del destino si sono alleati in modo allineato e discontinuo alla griglia di Eleonora. In linea di massima prudenza, le congiunzioni biologiche astratte portano un aumento dell’attività fotosensibile. E il risultato può essere solo un tasso alcolico di inquietudine eretta, di nervosismo pacifista e di impulsività avariata. Ecco perché adesso che Marte parte lasciando da parte l'arte del vostro segno sul viso per sempre, potreste avvertire una progressiva sensazione. Ma non dimentichiamo il buon Giove di sera, che a metá settimana cucina sempre in un saporitissimo trigono. Sono invece più doverosi certi problemi ripresentatisi già dal piano superiore, tornando a galla da quello inferiore anche per demotivati motivi di pubertà, dopo un periodo più sereno e sedato. Questo quindi è il momento adatto per chiarire, capire, abolire, inveire, diminuire, ribadire, gioire, dimagrire, appassire, fiorire, muggire, tradire, rinsavire, svenire, rimpicciolire, schernire e, perché no, dire. Se un rapporto vi interessa davvero quando siete indisposti, investite sugli allori per farlo crescere, così che possa nettamente dimostrarsi a tutti. Non restate chiusi in casa se fuori i mandorli migliorano l'aspetto del cielo. Un po' più di devoto filologismo non guasterebbe."
Wow! Chi ha la Bilancia come me segua tutti i conigli!

sabato 8 settembre 2012

Nonsense#22

SUPERGIÙ 500
(farmaco approssimativo senza obbligo di ricetta, dosi casuali non programmate e cottura lenta.)

Principi attivi e re-attivisti:

Paracadutistazolo ammonito 1,5
Polistrumentolo dileguato 1,5
Amantidina comunale 3,0

Eccipienti:

Accidenti liquidi, purea di mentolo (foglie purissime di acqua.)

Gruppo terapeutico:

Terapia di gruppo.

Tipo farmaco:

Solo uso esterno in condizioni di media siccità.

Forma farmacologica:

Farmaco ottagonale illogico.

Indicazioni terapeutiche stradali:

Stati sociali infiammatori disinibiti dolorosi ad ovest e non dolorosi a sud, anche accompagnati da febbre o parenti stretti, in particolare a carico dell'apparato osseoepidermico di chi ne fa le veci e sistema articolare nervoso meteoropatico con difficoltà ad articolare le parole scritte sul sedile posteriore o degli arti.
Stati di laicità accompagnati da nubi sparse e probabili piogge nette.

Controindicazioni ortodosse:

Ipersensibilità individuale al gruppo terapeutico, antipatia verso qualcuno in particolare accertata al prodotto, all'acido luminoso esterno o ad altre luci acide non-stroboscopiche. Non deve essere somministrato in soggetti con amministrazioni comunali dissociate, ulcere non ufficiali in atto o in ritardo, ulcera senza biglietto in fase attiva o insufficienza banale grave e insufficienza epatica dei cani. Se non si hanno cani il farmaco non può essere prescritto ma può essere prestampato.

Effetti collaterali verticali e non:

Le reazioni avverse sproporzionate per i differenti apparati sono molto probabili. Spiace. La maggior parte è rimborsabile e si manifesta di solito entro i primi due anni e otto settimane e un giorno dopo l'inizio della terapia polifunzionale.
Cute e annessi e sconnessi: rossore a tennis, orticaria bollata, prurito a due, eritema scolastico, rari casi di sindrome generica e necrolisi poco tossica di Strasburgo.
Apparato oroscopo: Bilancia poca nausea, con dolore in Plutone, Luna in ottimo aspetto facciale, disturbi agricoli diffusi a partire dal 23, costipazione e stanchezza probabili, no allo stress, sì a viaggi purificanti alternati con Venere positiva dalla fine del mese. Sistema d'allarme epatico: aumento del costo degli enzimi epatici (in particolare alfa delta integrale gialla usata pochissimo) per lo più transitorio e speriamo reversibile con prezzo trattabile se contattato ore pasti.
Sistema solare nervoso: altalena, forza quattro, odontoiatria pelvica e rari casi di disturbi visivi rumorosi.
Apparato urinario invertito:
Iperacquaticità dinamica in 3D. Organismo in generale: ottimo aspetto in base all'età.

Posologia manuale:

È consigliabile l'assunzione interna solo c'è spazio a sufficienza cardiaca. L'uso esterno è raccomandato sicuramente da qualcuno di fiducia.

Scadenza ripetuta e conservazione privata:

Passo lungo e freddo. Dopo sei lustri ad una temperatura mediatica di 2 gradi contattare un medico eterogeneo.

ATTENZIONE: non utilizzare il farmaco dopo la data del matrimonio indicata sulla confezione al momento del concepimento.
Tenere il medicinale fuori dalla seconda portata dei bambini, attendere il dessert dove è possibile.

Aut. Min. Ric., 2012
Bim Bum Bam, 1989
Carosello, 1970

venerdì 7 settembre 2012

Nonsense#21

È importante scrivere al contrario. Cosa e perché meno, ma il contrario è di fondamentale importanza. Quando arriva e inizi, poi non va via facilmente, almeno per numero tot di giorni. Ed è molto utile perchè è come un inchiostro simpatico. Fa ridere. Alcune persone, soprattutto quelle che possiedono una lavatrice a gettoni, bevono anche al contrario. Io preferisco scrivere e, al massimo, pedalare. Al contrario. Non è che io non trovi un senso nel bere al contrario, perché il senso a pensarci bene è quello contrario. Che poi dipende dai punti di vista. E poi la maggior parte della gente lo fa due volte e a quel punto il contrario si annulla. Ecco perché non trovo il motivo. Pedalare al contrario è già diverso, ti permette di raggiungere qualsiasi posto in cui avresti voluto andare in passato ma, per chissà quali motivi decorativi, non hai mai visto. Hai visto? Te l'avevo detto. È come quando fai un sandwich e ci metti prima la maionese e dopo il ketchup, o il contrario? Pensaci! (Ma non al contrario se no non te lo ricordi!) Scrivere al contrario ti da una carica esplosiva carica di esplosivo. Non dovrebbe esplodere facilmente, basta tenerlo dritto. Peró nella scrittura al contrario il dritto non esiste e allora lì bisogna fare attenzione. È un po' come quando si ha la febbre e il termometro segna zero. Se anche lo giri lo zero rimane sempre sotto. E se è sotto zero la febbre persiste. Insomma non è una cosa facile, il contrario. Ricordate i maglioni della nonna? Diritto rovescio diritto rovescio rovescio diritto? Più o meno è simile. Ma ad esempio se sei contrariato non riuscirai mai a farlo. Perché sei già sbagliato in partenza. Dunque scrivere al contrario da contrariato risulterebbe estremamente difficile e criptato. Al contrario, se non sei contrariato, niente messaggi criptati. La criptonite in questi casi non aiuta molto. Si può sempre provare a toglierla o quantomeno girarla al contrario, peró poi chi glielo dice a lui, che si crede tanto il supereroe del contrario? Comunque provare non costa nulla, costa tutto e niente. Che poi si può mettere il niente prima e il tutto poi o, al contrario, il tutto sotto e il niente sopra. Anche qui ripeto, dipende dai punti di vista. Io la vista ce l'ho buona, 20 punti e nessuno me li ha ancora tolti, per fortuna! Posso provare a guardare al contrario una volta, ma se poi non mi piace è difficile tornare indietro; a meno che, certo, io non usi la bicicletta.

giovedì 6 settembre 2012

Nonsense#20

La rumba. La macumba. Vado a Umba. Un bolero. Sul veliero. Spero. La signora. Tutta mora. Era ora. Con gli occhiali. Sempre uguali. Taglio d'ali. Samarcanda. Tutti in branda. Con un panda. L'estinzione. Della specie. Umana.

mercoledì 5 settembre 2012

Nonsense#19

Oh ma sai cos'è successo praticamente l'altra sera un tizio che poi in realtà erano due si sono fermati lì no cioè alla fermata delle bici e hanno iniziato a guidare storto no e dopo è arrivata la polizia ma non quella postale no quella genetica e in più la solita vecchia del balcone del teatro faceva i capricci sentendo la sveglia che stonava no che poi più che stonare tuonava perché poi quando dici una cosa sul tempo no non è mai quella giusta e allora ha aperto la sua porta e poi praticamente li ha fatti salire no e quello e quell'altro e apri e chiudi e poi cambiali no aspetta non sono ancora pronti e insomma un casino dietro l'altro solo per due biciclette che poi bici chiamale bici ma nemmeno se me lo giurano che poi no avevano sopra hai presente i lacci di gomma ma non quelli lunghi quelli del supermercato dietro l'angolo no quelli usati e tutti ad un certo punto si sono fermati a guardare la tizia anche perché non capita spesso no che vedi una e la senti parlare del tempo delle cose e ti giuro sembrava quella cantante là no quella famosa perché canta spesso e quindi va be' io sono arrivata in ritardo e comunque non è successo niente però ti rendi conto no solo per due tipi imbecilli 'sti qua io non ho dormito niente ma niente niente proprio e tutto perché dicono che in casa loro mancava una virgola.

martedì 4 settembre 2012

Nonsense#18

Oggi ho comprato una scala mobile a due piani. L'ho colorata di lana, frantumata e poi rimontata direttamente nel frullatore e l'ho piazzata proprio in mezzo al tavolo. E devo dire che sta benissimo, mancava proprio un qualcosa o un qualcuno o un qualche di uno. Era scontata al mercato del Quebec sotto casa, scontatissima al punto che ero sicura di trovarla appesa al lampadario. E così è stato. Il tavolo non l'ha presa benissimo, probabilmente perché è scivolata di lato. Accorsi subito, i miei vicini di ombrellone hanno risolto il tutto in quattro e quattr'otto e non contenti (effettivamente ho dei vicini un po' invadenti, imponenti, indulgenti, induisti e senza indumenti, loro usano solo strumenti a fiato) insomma, in otto e otto sedici e sedici trentadue che meno due fa trenta, mi hanno pure riordinato il forno. Litigando. Non so cosa sia successo precisamente, so solo che ora entrambi si sono inseriti piuttosto bene nella classe dirigente. Il loro stipendio è buono, piacevole al tatto e onestamente non disturba per niente. Io non ho tempo per seguire queste cose, guardo la mia scala mobile a due piani, felice, sperando che possa crescere di grado giorno per giorno e notte per notte e se le va anche giorno per notte o notte per giorno, magari arrivando al quarto. Sarebbe il top! E se dicessi prima tip, sarebbe un tip top! E se cambiassi la o mettendo la a, (nb: se hai scelto la a, vai direttamente al punto b dell'oroscopo) cosa che potrebbe benissimo succedere al tavolo, diventerebbe un tip tap! I miei vicini tremerebbero di gastrite! E marcirebbero di stucco! Quasi quasi, ci metto un pensierino.

lunedì 3 settembre 2012

Nonsense#17

Ci sono materassi e materassi. I materassi di una volta ad esempio erano materassi un po' sì e un po' no. Adesso i materassi sono cambiati. Contengono più materassi e meno materassi, risultano comodi perché sono veri materassi. Il mio materasso ad esempio non è materasso normale, è un vero e proprio materasso. Con tanto di materasso. I materassi più materassi non costano come i semplici materassi. D'altronde essendo dei materassi a materasso non possono costare come i materassi senza materasso. E oltretutto i materassi di oggi hanno la struttura a nido di materasso. Da sotto al materasso parte un materasso e dunque la struttura del materasso risulta molto più a materasso. Non so se mi spiego. Io consiglio sempre un buon materasso, soprattutto se si hanno in casa ancora i materassi dei materassi. Quelli là, quelli che di materassi dentro non ne vedi, nemmeno spostando il materasso dal materasso. Mi raccomando. Usate i materassi materassi. Sono ottimi.

domenica 2 settembre 2012

Nonsense#16

Swing. Il cliente da lei incontrato non è al momento detraibile. La preghiamo di ripiegare più tardi. Grazie. Swing. The customer you met is not deductible at the moment. Please fold up later. Thank you.

sabato 1 settembre 2012

Nonsense#15

Fiero e circonciso è arrivato anche lui sulle rive del lago Alabardo. Giacomo Pagapughi si é aggiudicato il terzo posto del campionato di canottaggio artistico. Compiendo un giro di 720 gradi perpendicolare all'acqua stagnante ha stupito tutti i candidati alle elezioni del suo comune di appartenenza, che lo attendevano con trepidazione arrampicati sulla quercia civile del paese. Dopo l'acrobatica e filocinese piroetta si è tuffato sorridente nella stanza adiacente al lago in segno di speranza. Ad accoglierlo per primo è stato il sindaco invertebrato che, armato di microfono, aghi e lenti a contatto gli ha trasferito il coraggio della quasi vittoria tramite sms. Giacomo Pagapughi (detto il Gughi, nda) si è commosso come un tavolino di vetro durante l'attracco del suo canotto a metano. Dedica il suo terzo posto al suo terzo posto, nato dall'unione di una rosa rossa e un filo d'erba. Contenti e pasticciati non ci resta che attendere il prossimo giro di boa, sperando che per l'occasione non arrivi l'arca di Noè ad occupare il suolo pubblico senza nemmeno chiedere il permesso al Pagapughi, che sicuramente parteciperà nuovamente; magari con un buon salame di cioccolato o, perché no, con una bella trapunta della nonna.