sabato 17 agosto 2013

Nonsense#365

Un secolo fa, circa, un monaco del seicento mi insegnò a vivere con queste convinzioni:
La fine di un amore equivale alla coda del coccodrillo. La fine di una lezione equivale alla coda della lucertola. La fine di un romanzo equivale alla coda dei capelli. La fine di una strada equivale alla coda del treno. La fine di un discorso equivale alla coda in autostrada. La fine del giorno equivale alla coda di cavallo. La fine di un viaggio equivale alla coda di rospo. La fine delle parole equivale a: Gulp! Crash! Bang! Beng! Sbeng! Splash! Smack! Frush! Ding! Dong! Deng! Crack! Burp! Prot! Flash! Bip! Roar! Wrom! Klang! I-Fix-tcen-tcen! Splat! Gong! Boom! Brat! Ka-boom! Zip! Drin! Blin! Clap! Ronf! Sigh! Shhh! Zac! Squit! Mumble! Wham! Pak! Pwam! THE END!

venerdì 16 agosto 2013

Nonsense#364

Benvenuti al Nido della Scala dei Letarghi. Sostare sui rifiuti del camino è un dovere. Trovare l'uscita è un piacere. Perciò aiuta anche tu a mantenere asciutto l'ambiente, così chi berrà dopo di te ti regalerà una canzone.

giovedì 15 agosto 2013

Nonsense#363

Mezza età in mezzo all'estate, con uno scarto dispari pari agli anni maggiori, equivale ad una vita intera suddivisa in quattro stagioni. Per questo motivo ho solo voglia di mangiare una pizza alle 21:10, mentre mia madre mi manda un sms alle 21:14. E niente più. Altro che vita intera. A fette, già tagliata e con olio piccante, possibilmente. 

mercoledì 14 agosto 2013

Nonsense#362

C'era una volta, ed era bella. Era bello andarsene felici come i colpi dei cannoni, che anche se eravamo contro le droghe, perché c'era vento a favore, trovavamo ugualmente le vie d'uscita, senza disfare troppo i nostri letti, mai finiti, ma lasciati a metà perché poco interessanti. Era bello sentire la forte pressione dei filtri nelle orecchie di chi urlava come un pazzo, che ci facevano percepire i tiri sui fogli molto più pesanti del solito. Era bello sentire le acque bollenti, rotte sotto il letto del fiume, doppio, mentre correva verso il cemento orizzontale che copriva la discarica, ormai esaurita. Qualcuno diceva alle ventuno, qualcuno alle ventitré; ma nessuno si sarebbe mai immaginato che sarebbe stato bello anche allontanarsi dall'ingresso prima di entrarci. "Scusa posso appendermi?", urlava qualcuno, "Prego, non abbiamo aumentato i prezzi." Era bello perché era sempre così che cominciava la festa, tra la puzza delle canzoni randage e le note stonate di uno smathphone. Era bello bruciare i fili di nylon appesi nel cielo e indossare sempre mutande di viscosa; era bello contare le ore da sotto gli occhiali da sole. Una volta c'era. Ora era bello.

martedì 13 agosto 2013

Nonsense#361

Sempre parlando di parole, vi spiego come due parole simili tra loro, accostandole, potrebbero avere un doppio significato, se fossero, ad esempio, una sola parola ambivalente. Infatti, se la prima parola possiede l'accento sull'ultima sillaba, la seconda avrà l'accento sulla penultima, in quanto simili, e il significato perderebbe valore solo se pronunciate una dopo l'altra. Parole simili accostate si trovano ad esempio nei libri, mentre gli accenti possono essere recuperati dalla voce di qualcuno; certo, qualcuno che di grammatica se ne intende. La grammatica non è un'opinione, pertanto le sue leggi valgono in molti ambiti. Alcuni professori di università sostengono che accostare due parole simili tra loro sia un'ottima modalità di scrittura, nonché una prova di oralità molto efficace e, non a caso, agli esami ci vanno sempre gli studenti. C'è anche chi non permette l'uso di due parole simili accostate tra loro, ad esempio le persone che non passano un esame con facilità oppure per errore di qualcuno, sarebbe pertanto opportuno insegnare loro, se vogliono veramente imparare qualcosa a proposito dei significati ambivalenti, che non tutti gli accenti sono uguali, così come i significati stessi delle parole accostate sui loro libri di studio.

lunedì 12 agosto 2013

Nonsense#360

Il sonno scompare all'interno di una casa decente, ma non ti toglie la paura degli orgasmi. Perché? Perché la vita è cattiva. Perché? Chi lo sa? Perché? Chi lo sa? Perché? 

domenica 11 agosto 2013

Nonsense#359

Allora, sentite. Una volta arrivati sul Passo della Vipera Roccia, secondo me vi converrebbe svoltare a sinistra, verso la pasticceria scontata. Da lì andrete, tutti uniti in due tempi, verso la spiaggia illuminata dai punti esclamativi. Se non c'è, non preoccupatevi in gruppo. Dopo circa ventiquattro ore ci ritroveremo nello stesso punto di partenza, che è qui, possibilmente con un antidoto in tasca. Le strade saranno bloccate dall'alto, con reti di ogni tipo, perciò arrivate prima di tutti gli altri, tutti quelli che non verranno in tenda, dico. Se vi ferite, un semplice "ciao ciao" mi farà capire come rimandare la festa. Dai. Ok. Super. Ciao. Grazie. Elisa.

sabato 10 agosto 2013

Nonsense#358

Non ha senso questo silenzio. Senza un po' di assenzio non posso più darti il mio consenso, penso. Guancia a guancia, orecchio a orecchio e bocca a bocca; ti concedo questa condizione solo se starai in silenzio e se mi darai dell'assenzio. Giuro che ti darò il mio consenso, con automatico e silenzioso tuo assenso. L'ho già detto, è vero, ma finché ti sento parlare non posso smettere di guardare la tua guancia e ascoltare il tuo orecchio senza aprire la mia bocca. Il silenzio è come l'assenzio. E il consenso, adesso, non ha più senso. Perciò.

venerdì 9 agosto 2013

Nonsense#357

Molte persone religiose credono che il coniglio azzurro sia un animale non molto protetto, proprio perché è fatto di paglia, molto freddoloso e più obbediente di un peluche vinto alla pesca della Festa dell'Albicocca, durante un gioco a squadre; altri invece lo considerano una specie di specie protetta e poco ortodossa, sempre attenta al confronto tra cani e gatti, simili a loro. In realtà il coniglio azzurro è un animale molto intelligente, quando vuole, ed è anche curioso e pieno di peli. Sicuramente non è adatto ai palchi o ai circhi, a meno che non ci siano intercapedini abbastanza larghe nelle quali nascondersi. Ci sono molti conigli azzurri che ringhiano e mordono, ma solo se non riescono a passare negli spazi preposti. In molti casi, comunque, i conigli azzurri aggressivi si calmano dopo la cena. Tutto ciò per dirvi che non sono dei pupazzi, nonostante l'imbottitura vegetale, ma che anche loro hanno una doppia personalità e che io ne ho visto uno oggi nel bosco dell'albergo.

giovedì 8 agosto 2013

Nonsense#356

Smettere di mangiare riduce il rischio di contravvenzioni stradali per eccesso di burocrazia.

mercoledì 7 agosto 2013

Nonsense#355

L'aceto balsamico ammorbidisce i capelli unti. Lo dimostra uno studio alternativo, effettuato con l'utilizzo di un laser puntato sui capelli con punte doppie, triple e quadruple, causate dall'olio caldo. Bastano pochi litri di aceto balsamico e il capello rinasce, con un aspetto decisamente sano e un colore amplificato nel tempo. Chi ha problemi di caduta può tranquillamente effettuare l'impacco da sopra un gradino, mentre chi ha capelli bianchi sin dalla scuola, può curarli una volta tornato a casa. L'aceto balsamico è miracoloso, ha proprietà ambivalenti sin dalla sua nascita; gli Etruschi della bassa Toscana, ad esempio, lo utilizzavano crudo, versandoselo controvento sulla cute, mentre quelli nati sotto il segno dei pesci, da sempre lo assaggiano volentieri, prima di versarlo nel piatto con un pettine. L'acidità e la struttura corposa, fanno di questo liquido un toccasana per le capigliature ribelli, annientano i capelli ricci di mare lisciandoli come l'olio che, si sa, con l'aceto balsamico si sposa a Settembre.

martedì 6 agosto 2013

Nonsense#354

Se mi stessi sbagliando, potrei dire il vero. Qualora dicessi il falso, invece, parlerei solo di finte verità. Ecco perché non voglio esprimermi, oggi. Perché è come se promettessi una falsa partenza prima di un reale arrivo. Quindi, per cortesia, fermatemi subito quando non inizio a parlare e davanti alle mie affermazioni non dette, chiedetemi subito se sono vere. Grazie mille. Ciao.

lunedì 5 agosto 2013

Nonsense#353

Apre oggi la Bottega dei Frigoriferi. Senza polemiche né esigenze particolari, il nuovo esercizio pubblico si propone di rinnovare politicamente il paese dentro ognuno di voi. Insensibili che non siete altro. Raffreddare gli stati sociali non significa necessariamente coprire le buche stradali prodotte dai temporali estivi, ma consente di progettare cantieri innovativi, laddove l'umidità ci debilita mentalmente. Per acquistare non servono garanti, non serve mentire sul reddito e non serve nemmeno un collegamento ad internet. Chi sono i proprietari? Se chiedete dove è il bagno, essi troveranno un pretesto per farsi riconoscere. Non pensate di dover escogitare un piano parallelo per effettuare il primo acquisto, basterà restare in coda e capire quale tipo di disagio  climatico sentite in quel momento. La Bottega dei Frigoriferi è fatta su misura per voi. Voi che riuscite a spaventarvi ogni dieci minuti, semplicemente mettendo una mano nello scompartimento del ghiaccio.

domenica 4 agosto 2013

Nonsense#352

Esimio Professor Delle Frane Arrotolate,
sono una studentessa del diciannovesimo secolo di Posologia. Le scrivo, sperando di non arrecarle un disturbo congenito, al fine di chiederLe le dimensioni del suo corso di Posologia Aumentata, dal momento in cui, non avendo la facoltà di passare in facoltà a causa di un difetto di pronuncia e non avendo potuto stipulare nessuno dei miei contratti precedenti al suo corso, non ho avuto modo di prendere una televisione a led e verificare gli orari altrui, già precedentemente pubblicati sul gazzettino, sito archeologico dell'università.
La ringrazio per la sua comprovata animazione culturale e per la disponibilità dimostrata, che da sempre la contraddistingue dalle altre salamandre industriali.
Le porgo i miei omogeneizzati.
P.P.

sabato 3 agosto 2013

Nonsense#351

Un giorno ipotetico, che potrebbe essere tranquillamente già passato, mentre la luna perderà il suo posto in prima linea, dietro quella dell'orizzonte, andremo tutti insieme a disintossicare le nostre speranze; perché quando capiremo chi è stato, sarà il momento giusto per annientare spade, bastoni e pensieri ricorrenti. Ci ritroveremo come le statue, belle e abbronzate, come le tele dipinte, senza visione alcuna. Mangeremo pane e menta per rinfrescarci le idee, scopriremo nuove traiettorie da calpestare nel silenzio più assoluto, solo per capire che i conti, spesso, risultano sbagliati perché ci sono troppe osterie. Ci sdraieremo sulle nostre famiglie inesistenti, adottando, senza troppa burocrazia, i metodi contraccettivi più stupidi. E se in un giorno buio avremo dei figli, li vedremo saltare sull'acqua per prendere una birra media e un the al limone. Quel giorno, forse, sapremo chi è stato italiano.

venerdì 2 agosto 2013

Nonsense#350

Oggi fa un caldo insopportabile. Un caldo di quelli insopportabili. Non un caldo qualsiasi, tirato fuori dal frigo a mezzogiorno, no... oserei dire insopportabile. Perché non è propriamente un caldo immaginario, di quelli che senti a distanza e non ti fanno spaventare; no, è un caldo insopportabile, al punto di non riuscire a sopportarlo tanto che è caldo. Non è musicale, nemmeno astronomico. Non riguarda le foglie secche e non incide sulle radici più profonde, soprattutto nelle piantagioni di melone. Quelli a cui piace il melone, di sicuro non definiscono questo caldo "insopportabile", forse perché non si sono accorti di come stanno messe le radici. Povere radici. Poi c'è chi si lamenta che non è dolce, il caldo del melone, troppo secco, ma io mi lamento di questo caldo insopportabile, forse perché non sopporto essere paragonata ad un melone qualsiasi. Fatto sta che, a scanso si equivoci, ritengo opportuno consegnare le mie dimissioni, senza ombra di dubbio, senza pan per focaccia, senza parole legate e senza ripensamenti troppo accaldati. 

giovedì 1 agosto 2013

mercoledì 31 luglio 2013

Nonsense#348

Arrotolandosi verso il fiume, vide improvvisamente una lucciola marina. "Chi sei?" Disse. Nessuna risposta. Continuò, quindi, il suo percorso a dozzine, arrivando finalmente dove non sarebbe riuscito ad arrivare, se avesse mantenuto intatto il tappeto erboso della cucina. "Guarda che non voglio mangiarti." "Guarda? Cosa devo guardare?" "Il mio tappeto, così puoi credermi." "Fatto." Fine. 

martedì 30 luglio 2013

Nonsense#347

Con espressioni non evidenti rimane entusiasta, nonostante troppo oberante lavoro alienante. Chi è? Conta, leggi e rileggi. Pensa alla scarpa e non all'anello. E indovini l'indovinello.

lunedì 29 luglio 2013

Nonsense#346

Non è di tutte le notti la mia abitudine di scrivere l'introduzione per una storia di gonne a pieghe, stile collegiale per intenderci, in cui chi imbastisce la storia finisce con il perdersi quel tetro gusto dell'eleganza di chi, invece, imbastisce la gonna; questo, spesso, coincide con l'avvicinarsi delle sfilate, prevalentemente periferiche. Però, visto che lo stilista e il modellista hanno optato per questo tipo di gonna, io lo farò volentieri. Le pieghe sono spesso il mezzo più diretto per diffondere una tipologia di abito femminile di questo tipo. Oltre ogni censura, oltre ogni record. Da dove potrei iniziare? Ad esempio dal numero di pieghe. Inizialmente dispari, diventa pari durante la sfilata, soprattutto se chi la indossa crede di portarla con disinvoltura. Potrei parlare del colore, rigorosamente blu, ma tendente al rosa; potrei parlare del tessuto, adatto a tutti, ma solo per camminare sui tetti; potrei parlare del filo, non per forza da torcere, assieme al sapone. Potrei scrivere, più che altro. Ma forse scendo in cantina.

domenica 28 luglio 2013

Nonsense#345

Calandomi nei panni più freschi di un'anguria immersa in acqua bollente, oggi riesco a percepire una percentuale di umidità leggermente differente da quella che, di solito, si avverte in questo periodo. Se le piogge non arriveranno, sarà difficile indossare un altro tipo di calzatura, non potremo ballare il rock'n'roll e la natura sarà meno incontaminata. Devo decidere sin da ora la parola chiave, prima di tornare a sudare ben sedici differenti camicie, che nemmeno stiro, tra l'altro, proprio perché non le indosso mai in tua presenza. Non mangiare l'anguria più fresca dell'anno, sai che non ti fa bene, non in quei panni. Se proprio vuoi mangiarla, cambiati i vestiti e usa un igrometro. Mia nonna ne aveva uno appeso in casa, sotto la porta d'ingresso. Funzionava sia con, che senza angurie. Una volta, da piccola, ricordo di aver indossato delle scarpe da ballo, sentito molto caldo, soprattutto sul collo, bevuto poca acqua e ascoltato rock'n'roll che al tempo non si usava molto. Cooooooooosa???

sabato 27 luglio 2013

Nonsense#344

La tua abitudine di camminare (e non correre) solo su strade sterrate, mi fa capire perché, ogni giorno che passa, aggiungi un cucchiaino di zucchero in più nel caffè che bevi alla mattina. Prima non capivo. Adesso mi è tutto più chiaro, senza nemmeno aver assaggiato un sorso del tuo caffè! Vuoi sapere perché? Perché hai la strana abitudine di camminare solo sulle strade sterrate.

venerdì 26 luglio 2013

Nonsense#343

Dieci fantasmi su un'isola fantasma, fanno di quell'isola una cosa reale.

giovedì 25 luglio 2013

Nonsense#342

Ho trovato una lingua dimenticata, sulla sabbia. Di notte. L'ho presa e ho iniziato a parlare, al mattino, ma nessuno dei presenti in mare riusciva a capire, forse perché non era abbastanza lunga e articolata. Forse perché era una lingua a strati. Così l'ho tagliata e me ne sono inventata un'altra, lasciando quella incomprensibile sui sassi, dove, dopo pochi secondi, mi sono addormentata; così ho pensato, mentre dormivo, che qualcun altro quando la troverà non potrà parlare per almeno un'ora, però con l'aiuto di un paio di forbici si farà sicuramente capire.

mercoledì 24 luglio 2013

Nonsense#341

Ho attentamente ascoltato la frase in inglese di oggi, appoggiando l'orecchio sinistro a terra e tenendo i piedi a V. Dopo una pausa di riflessione, di circa una settimana, ho capito che, in quel momento, la signorina stava semplicemente dicendo di non alloggiare per tutta la settimana nello stesso posto, tenendo l'orecchio a terra.

martedì 23 luglio 2013

Nonsense#340

Contrariamente a quanto si pensi, sono assolutamente convinta dell'impossibilità momentanea di imbarcarsi per voli di poca importanza. I voli della psiche, ovviamente. Se tutti i passeggeri si facessero un esame di coscienza preventivo, i ritardi accumulati risulterebbero decisivi per una ben più chiara idea di viaggio individuale (quelli che generalmente si effettuano dai 19 ai 73 anni di età). Invece tutti i presenti sono impegnati a passarsi il testimone (nel senso stretto della metafora), pertanto all'arrivo saranno demotivati. Quando capita di non riuscire a trovare il senso di un volo prenotato piuttosto che il suo significato storico, i passeggeri tentano di indirizzare i loro sforzi verso una meta diversa, non necessariamente lontana. Come detto all'inizio, i voli di poca importanza detengono il primato, nelle statistiche stilate per l'anno 2012. Siamo a metà 2013, quindi staremo a vedere cosa succederà.

lunedì 22 luglio 2013

Nonsense#339

Succede a Venezia. Una signora, di circa quarant'anni, ha deciso di tatuarsi un rospo blu in mezzo agli occhi. Il rospo blu delle Antille è famoso per il suo significato sconosciuto e per le sue abitudini crepuscolari piuttosto effervescenti, anche se con un tempo autunnale o durante il periodo delle vacanze scolastiche, è possibile trovarlo appollaiato sulle rive di un fiume, anche di giorno. È un anfibio? Chi lo sa. È un insetto? Forse. Ma l'aspetto più sorprendente del rospo blu delle Antille è quello interiore; ha un carattere eclettico tendente alla riproduzione simulata, che attua compiendo delle vere e proprie corse agli ostacoli, prima di farsi immortalare dai turisti negli stagni sabbiosi e nei corsi d'acqua molto lenti. Questo è il vero motivo per il quale la gente vuole tatuarselo in mezzo agli occhi suoi blu. Ed è questa la spiegazione univoca al processo creativo dei tatuatori veneti: per raggiungere la meta desiderata, il rospo, durante la migrazione, spesso pensa ad un colore, oppure a due colori assurdi, che saranno poi gli stessi che verranno utilizzati dal tatuatore. Un meccanismo oserei dire artistico e piuttosto rischioso, ma questo è il bello di Venezia.

domenica 21 luglio 2013

Nonsense#338

In alto manici e in alto le mani, non riuscirete a cucinarmi viva! Sono vestita di verde e assomiglio ad un Diamante Codalunga, non pensate nemmeno di adagiarmi nel piatto del **** *** *****!!!

sabato 20 luglio 2013

Nonsense#337

Alla penultima lezione di tango, domani, andrò a cavallo e potrò finalmente mentire al mio maestro di yoga, dicendo che inizierò a frequentare un corso di nuoto. È vero. Non ho mai amato lo sport in generale, non inizierò certo ad amarlo adesso che sono a piedi. Ho rotto i tergicristalli. Ahimè. E devo finire di allenarmi prima di impegnarmi in una nuova disciplina artistica. La decorazione della ceramica, ad esempio, è un passatempo infinito, per non dire finito.

venerdì 19 luglio 2013

Nonsense#336

La caratteristica principale degli invertebrati è la capacità di sostenersi uno con l'altro, finché non arriva il capo del gruppo, il quale decide di che tipo di guerra parlare. Poi, una volta fatta la pace, i tipici invertebrati si allontanano da loro stessi, per paura di crollare a terra. È, questo, un atteggiamento assai diffuso sia nel mondo onirico, che in quello animale. Con la differenza che nel mondo dei sogni, la capacità di sostenersi a vicenda viene a mancare nel momento del risveglio. In quello animale, invece, non manca mai, proprio perché nessuno si addormenta in piedi. 
(Se tutto ciò è stato di vostro interesse come, almeno, un mazzo di chiavi, leggetelo almeno una volta. Almeno stasera, almeno.)

giovedì 18 luglio 2013

Nonsense#335

Quarantaquattro fatti accaduti,
in fila per sei con il resto di due teorie,
fanno una realtà compatta,
in fila per sei con il resto di due fatti,
se due sono le teorie,
già conosciute,
già calcolate,
in fila per sei con il resto di due,
rimangono quarantaquattro fatti,
i più sorprendenti,
in fila per sei con il resto di due, 
che rimandano alle teorie dei sette conti, 
se tu sei un sette,
è praticamente una teoria,
più due dei miei fatti,
fai quarantaquattro,
quarantaquattro fatti reali!
Quando siamo solo bambini,
ragioniamo sui piani dei conti,
un sei al giorno e un sette di sera, 
fanno sperare che la teoria diventi vera!
E se la matematica non è una mia opinione, è un giudizio universale affermare che:
"Quarantaquattro gatti,
in fila per sei col resto di due,
si unirono compatti,
in fila per sei col resto di due,
coi baffi allineati,
in fila per sei col resto di due,
le code attorcigliate,
in fila per sei col resto di due."
Quarantaquattro code, in fila indiana. Una battaglia navale tra teorie e fatti.

mercoledì 17 luglio 2013

Nonsense#334

Quando il sole è troppo basso rispetto alla linea di un occhio solo, è difficile disegnare il tramonto di un'estate che non è ancora stata scritta. Un tramonto longilineo, intendo. Uno di quelli che, per ammirarlo, devi stare a dieta un mese prima. Serve almeno un finto tratto di autostrada per simulare un viaggio che durerà una vita vera. Solo che, tempo libero permettendo, le emozioni calde sotto l'asfalto, sono sempre troppo specifiche. Esiste un call center a riguardo? Meglio chiamare con i finestrini abbassati o con l'aria condizionata accesa? E poi, le barriere architettoniche sono troppe? A giudicare dagli alberi incendiati, io direi di sì.

martedì 16 luglio 2013

Nonsense#333

Se ieri sera ho parlato del Natale, oggi non posso far altro che parlare delle tombe rare dei nostri cari, i quali molto spesso si pongono nei nostri confronti tranquilli, come se sapessero che qualcuno veglia su di loro, o a fianco, gettando del vino e, talvolta, gomme da masticare, come simbolo di fertilità e giovinezza, prima di andarsene da un'altra parte, come ad esempio al supermercato o in piazza di Spagna. La forza di chi rimane sta nell'industrializzazione della città da cui proviene, dai colori degli occhi dei cari defunti, o quasi, e dalla data di nascita associata, ovviamente, a quella di morte. Nel villaggio principale di ogni centro abitato, quello dove generalmente i poeti sono considerati aristocratici, dormono coloro che si sono addormentati nella speranza di conservare meglio i libri che hanno fatto la storia della loro vita. Oltre alle antichità sepolte, ai platani centenari, ai viaggi fatti di pensieri e ricordi, bisogna sempre considerare come priorità quella famosa preghiera periodica, e recitarla in quattro parti uguali, sul posto prescelto, possibilmente vicino alla tomba del più sconosciuto, facendo i nomi, se possibile, delle divinità archeologiche più evocative. 

lunedì 15 luglio 2013

Nonsense#332

...Ad ogni modo, ricordo il primo Natale passato in famiglia, il giorno prima di Pasqua. Eravamo un quattro, anche se uno non mancava all'appello, per raggiungere il numero solito, che cambiava di anno in anno. Non so raccontare o spiegare il clima che c'era in casa, forse umido, forse timido, forse assente. I regali erano pochi e poco distinguibili, perché stavano tutti sul tavolino del salotto e appena mio fratello si spostò dal divano al garage, li scartammo come formiche al sole. Uno a testa e nessuno si era lamentato, i regali non erano indispensabili e il fatto che non ci fossero, per nessuno, rendeva l'atmosfera pacata. Quasi misteriosa. Anzi, assolutamente surreale. Ad ogni modo, non ho mai passato un Natale in famiglia. Non so perché, probabilmente non mi è mai capitato il contrario. Chissà cosa succederà in futuro.

domenica 14 luglio 2013

Nonsense#331

È difficile rimanere seduti con i piedi all'aria, mentre le chiavi della macchina cadono dalla tasca, quando passa una moto che fa un rumore pazzesco, il conducente ti guarda come se gli avessi rubato la patente e riuscire a rimanere a galla senza nuotare, entrando ed uscendo da una piscina all'altra in meno di cinque minuti. L'estate è una stagione difficile, tanto difficile quanto superiore a chi, d'estate, fugge. La soluzione, o una delle tre soluzioni, potrebbe essere utilizzare la bicicletta, di mattina, mettere dei pantaloncini corti senza tasche, di giorno, e accontentarsi di un solo pasto, la sera. Quando poi si ritrovano le chiavi, che siano sotto la panchina o sul davanzale della finestra del bagno, non importa come ci sentiamo, cioè che conta di più è quanti sono i sorrisi che siamo riusciti a strappare, senza tagliarci.  Non è poi così fastidiosa la sabbia, non è poi così salata l'acqua, non è poi così lontano il fiume della città in cui, un giorno, ognuno di noi andrà ad abitare.

sabato 13 luglio 2013

Nonsense#330

Non mi è mai interessato pettinare il ghiaccio, nemmeno da sciolto. Non per questo, però, se dovessero propormi un lavoro part time.... Beh, avete già capito. Un giorno, l'estate scorsa, stavo aspettando la pioggia alla fermata dell'autobus e un signore, completamente asciutto, si avvicina con i polsi e mi dice: "Signorina, sa che ore sono?" Io rispondo: "Credo quelle tonde, più o meno." "Risposta sbagliata", dice lui. Da lì, mai più pettini sul ghiaccio. Non è per paura, non è per diffidenza, non è nemmeno per la voglia di scontrarsi con chi non mi conosce, credo sia semplicemente il rifiuto di equilibrare il peso che io stessa do alle cose scontate, nei reparti self service. Ecco. Adesso che conoscete questo aspetto della mia memoria... Volete gentilmente sedervi?

venerdì 12 luglio 2013

giovedì 11 luglio 2013

Nonsense#328

Ad ascoltare lei, dovrei selezionare prima una regione, poi sottoscrivere il contratto che tu stesso hai firmato prima di conoscerne bene la storia, sperando oltretutto che regga tutta la situazione, anticipare la rata primaverile e, una volta appurato che non ci sono controindicazioni particolari (tipo crampi ad ostacoli), eliminare per sempre il punto c3 del suddetto contratto di formazione atipica. Non so quanto mi convenga, di questi tempi. Piuttosto prenoto un volo, aggiungo il pesce alla mia dieta e riparto da zero, una volta o giù di lì, quanto tempo impiegherò? Non lo so, solo io. Si tratta poi di lavoro, mica di piante ornamentali.

mercoledì 10 luglio 2013

Nonsense#327

Un giorno, circa quindici anni fa, dipinsi un ripiano del tavolo con una forma che ricordava vagamente noi due, e che riusciva a contenere ampiamente un foglio, utile poi per il mio presente. Su questo foglio, circa quindici anni fa, incollai, a due a due, un centinaio di parole mai esistite che, grazie al dipinto, rimasero ferme all'ombra e pronte a scaldarsi al sole, uscendo dalla porta principale, non prima di quindici anni dopo. Ma io, circa quindici anni fa, non sapevo ancora urlare (in senso buono), come si usava fare nelle presentazioni ufficiali inaspettate, pertanto dimenticai quel foglio, dipinto circa quindici anni prima e non andai incontro al destino in modo interattivo, perché me ne stavo sempre senza intenzioni né sicurezza, sdraiata su quello stesso ripiano, ad intuire il tuo "non". Ora, quindici anni dopo, mi sento più intonata di quindici anni fa, solo a pensare a quel ripiano dipinto, a quelle parole garantite e soprattutto cambio velocemente forma quando penso che il destino è fatto di paura e qualità, come riflessi luminosi di alcuni pensieri onomatopeici, che non c'entrano nulla con l'avere o non avere capito per quindici anni.

martedì 9 luglio 2013

Nonsense#326

Essere nati in un centro per l'infanzia comporta, per forza, un'infanzia. Lo stesso vale per i piedi, più li bagni, più avvertono il tempo che passa...

lunedì 8 luglio 2013

Nonsense#325

Riporto, pari e dispari, l'annuncio dell'ex sindaco di Piazza Fontana, che ho letto questa mattina davanti al balcone della camera del supermercato Italia.

"Gran festa oggi nel quartiere più sibillino della città! Sono arrivati i nuovi test d'ingresso per chiunque volesse cimentarsi in virtuosi capogiri notturni, tra foglie e schiamazzi, (sono previsti giri singoli per evitare code di troppo); d'estate la città si anima di incontrollabili acrobazie migranti, grazie ai volontari senza tetto delle associazioni benefiche più recenti, per giunta (comunale) non mancate il bersaglio e partecipate frettolosi al fantastico programma di una o più materie, a vostra scelta limitata!"

Secondo voi, qual'è il significato nascosto tra gli alberi? 

domenica 7 luglio 2013

Nonsense#324

Ho comprato un aspirapolvere nuovo, mi sono lavata due volte le mani, ho intonato la tua canzone preferita ed ora me ne sto qui, a colorare un vecchio piatto in ceramica con i gessetti che si usavano a scuola, nel giorno della festa del paese. È domani, ci saremo?

sabato 6 luglio 2013

Nonsense#323

C'era una volta un uomo cacciatore e uno raccoglitore uniti mentalmente e poi venne l'agricoltura più alta che cambiò le loro abitudini stilistiche e i loro tratti somatici e poi ad un certo punto venne la moda del nuovo e poi il consumismo minacciò quel terzo posto avanzato che ormai l'uomo aveva già deciso di abbandonare prevedendo un futuro disordinatamente anteriore. Adesso invece si comincia a decrescere con l'esaurimento delle scorte e l'infestazione senza contare le ore di una crisi pestilenziale pensando sempre che il futuro è qui sotto e almeno il prossimo futuro sarà senza accento di rinuncia e senza manifatture o commercio devastante e poi non si sa se l'uomo starà da solo nella complicata convenienza che riterrà opportuno vivere per poi tornare un po' cacciatore-raccoglitore dividendosi e abbandonando le cose in sospeso pensando all'eredità ormai regredita e prendendo fiato praticamente solo alla fine del pensiero. Tutto ciò serve a capire come raccogliere quello che per altri non spiega nulla per poi riparare i buchi lasciati dall'epoca passata dopo un lungo tempo di sopravvivenza estrema senza essere stati nella catastrofe che molti temevano irresponsabilmente.

venerdì 5 luglio 2013

Nonsense#322

Il vento ruota attorno alle regole principali di ogni paese, con un numero di perturbazioni che si rispetti, in senso opposto alla direzione principale, così quando un’area di elevata pressione è al punto di entrata opposto alla provenienza del vento, esso arriva da Sud (ma tendenzialmente da Ovest) e ruota nuovamente in senso orario, con fare altezzoso nei confronti del Nord Est, man mano che l'acqua bassa si avvicina. Quando è passata ed è ormai al nostro Ovest, ecco che si dispone sui tetti soffiando a Nord. Così io quando esco la mattina annusando l’aria capisco a che punto è la città. Se odora di cloro, il primo passo parte da Sud e presto pioverà. Se invece odora di zolfo arriva da Ovest, perché è lì che si trova l'elemento principale di ogni perturbazione e presto, quindi, ci sarà un cielo più rilassato.

giovedì 4 luglio 2013

Nonsense#321

Pitto D'Accapo è stato un importante scenografo del cinema ipocondriaco degli anni venti, in Italia. Ha realizzato alcune scenografie di tipo omeopatico e ha approfondito, ma non di molto, il tema della spiritualità artistica nel periodo post-futurista, accentuando l'aspetto più democratico della scrittura italiana, rapportata agli spazi da utilizzare sia dietro le quinte, che davanti, che nelle zone d'ombra e nei tempi morti. Inoltre ha dimostrato, in modo molto particolareggiato e attraverso l'utilizzo di alcuni tipi di pellicola adesiva sui fondali, in che modo il farmaco generico senza ricetta può essere considerato una forma d'arte in pillole, arrivando così ad inculcare alle successive generazioni, ossia noi, la definizione di un cinema decorativo che, anche se non fosse esistito, avremmo comunque bisogno di guardare, oggigiorno o anche in passato, per appurare meglio i contenuti nascosti. Una generazione piena di amanti del "non so cosa ho perché i cinema stanno scomparendo." 
"Pitto D'accapo il mio cinema omeopatico", la mostra dedicatagli dal Comune di Roma, durerà fino all'ultimo giorno in cui sarà possibile visitarla presso il Palazzo del Cinema di Melbourne. Ingresso gratuito, fino ad esaurimento.

mercoledì 3 luglio 2013

Nonsense#320

È severamente vietato calpestare gli zerbini appena nati. I trasgressori saranno puniti con panini imbottiti.

martedì 2 luglio 2013

Nonsense#319

Sempre più specialisti nel settore del sud-est della nostra Europa viaggiano senza assicurazione, soprattutto se scelgono la propria auto per fare il primo chilometro. La conferma arriva da una scommessa della Polizia Stradale fatta circa due anni fa, secondo la quale i tagliandi falsi, o addirittura, anche se, si presentano da soli e perfettamente rilegati, però rilasciati sotto false speranze. Facendo tre calcoli o giù di lì, quasi il 5% dei veicoli, fra quelli eletti miglior auto dell'anno, è risultato sprovvisto di copertura in caso di pioggia. Una disgrazia penserete voi, tutt'altro! Un dato allarmante ma ben pensato in linea con il resto delle notizie di oggi e che domani ci aiuterà a capire come e quanto si paghi l'errore di non essere all'altezza del tettuccio rimovibile. Le tariffe assicurative sono periodiche, ma non per questo il costo medio si abbassa, attuando un modo di fare indisciplinato, o base di smog e truffe passeggere. E così sono sempre più i veicoli che circolano senza l'assicurazione in tasca o, peggio ancora, seduti ad aspettare. Per questo motivo io consiglio vivamente l'autobus in linea, si risparmia in luce e la crisi economica riprende colore in vista dei prossimi mondiali di calcio.
Va ricordato, infine, che chi circola senza assicurazione, può considerarsi comunque un cittadino simultaneo.

lunedì 1 luglio 2013

Nonsense#318

Mi sono rotta un braccio ad ascoltare le tue care stupidaggini e non riesco più ad aggiustare il tiro se continui ad infastidire le mie piante fiorite. Mettiti seduto. Ieri il mio pesco ha perso una pesca, senza pensarci troppo, solo perché hai finto stupore davanti alla mia indecisione che, da ieri, si è trasformata in perseveranza senza scopi, dopo una lunga fiaccolata in onor del vero. Nemmeno ad un applauso a porte chiuse so resistere, l'ho scoperto bene, solo adesso che fa più caldo. Sono stanca di riflettere sulle luci del giorno che mi svegliano in continuazione, almeno due o tre volte a notte. Mi rallegra solo il fatto che non sei qui mentre io non sono lì e nel momento stesso in cui vedersi diventerà atto pubblico, a causa del cambio di fuso orario, ecco che l'ultima cieca possibilità che hai, sarà calda e pesante come un pranzo servito in veranda, il 23 di marzo (sempre che a marzo il mio pesco fiorisca per intero). C'è solo una cosa da sottolineare: la tovaglia cerata dev'essere rigorosamente bianca e rossa, proprio come i miei occhi dopo aver scritto questo testo. Solo i pazzi non capiscono. Solo io non so stanarli. Solo la gente mentalmente assente mente spudoratamente davanti a quest'ultima frase. Non è sorprendente? A due a due, certo che lo è.

domenica 30 giugno 2013

Nonsense#317

Cara Me: 
Era bello vederti crescere come se fossi (quasi) adatta ad innamorarti di un animale a pelo lungo. Uno di quelli da palcoscenico, con niente attorno, né domatori, né trampoli, solo un tandem per andare al mare. Però, ad un certo punto, la stagione è cambiata, tu sei rimasta nel passeggino e il gatto è morto.

sabato 29 giugno 2013

Nonsense#316

Il dado dev'essere sempre trattato come un fiore di loto: ossia immerso nell'acqua e lasciato da solo, finché non verranno a galla i numeri necessari per la sua sopravvivenza. È inutile, per adesso, prendere in considerazione le dinamiche che si creano con la distanza tra un dado trattato e un fiore di loto, calcolando che i dadi sono sempre accoppiati mentre i fiori di loto, tatuati; ed altrettanto superfluo è parlare dei "tempi di trattamento". Un'astrofisica molto famosa diceva che per vedere bene una stella è utile guardare nella giusta direzione. Ed è lo stesso per il dado: tirarlo nella giusta direzione significa automaticamente trattarlo in acqua, nel modo più delicato possibile. Solo così si potrà parlare di unanimità di vedute, stellari e non. Ovvio, questo è un concetto assolutamente concettuale ed è solamente una metafora per spiegare metaforicamente la capacità che un giocatore d'azzardo esterna, già dopo quattro giorni dall'ultima sconfitta, di innalzare il suo pollice verde, soprattutto quando si parla di relazioni a basso dosaggio, senza utilizzo di pesticidi o disinfestanti. Forse siamo tutti bravi a trattare i dadi nascosti nei fiori di loto, soprattutto quando sono doppi, pertanto la risposta è semplicemente "e sia".

venerdì 28 giugno 2013

Nonsense#315

Generosamente concepito sotto un cavolo, lascia il suo pensiero a tutti coloro che parteciperanno al colloquio commemorativo, in previsione di piogge sparse e nubi concentrate, che si terrà nella foresta batteriologica alle 13:00 di settimana prossima. Lo ricordiamo accidentalmente e, con calorosa stima dei danni a lui dedicati, cantiamo insieme. Resta in pece, amico asfaltatore dei giorni nostri. Tuoi. 

giovedì 27 giugno 2013

Nonsense#314

Estremamente interessante l'aspetto della luna di questa notte: apparirà come se non dovesse chiedervelo due volte.

mercoledì 26 giugno 2013

Nonsense#313

Non domandarsi mai quanto pesa un chilogrammo di stupore. Nuoce gravemente al proprio sudore. E soltanto una doccia sotto un salice piangente può esaltare quell'attrito che si è creato da tempo tra i rami, ora bagnati, adesso asciutti, prima umidi, dopo asciugati; arrivando a creare un gioco di luci colorate, intrecciate e intraprendenti (tanto che si spengono dal sole con l'arrivo dell'acqua salata), che si possono notare soltanto un centinaio di chilometri più in là, rispetto al pianto in risaia. Quando ormai avremo già perso il nostro chilogrammo di stupore, sentendoci addosso il profumo di un oracolo frantumato in mille pezzi, dopo una doccia emozionalmente devastante, per certi aspetti che si trovano sotto certi punti di vista, annebbiata. Sotto tutti i punti di vista va tutto bene, anzi, di bene in vene. Che è più diretto.

martedì 25 giugno 2013

Nonsense#312


Scrivere su un foglio A4:

"Se la foglia ha quattro foglie significa che per quattro estati non sarà possibile raccogliere più di quattro foglie ogni quattro mesi."

lunedì 24 giugno 2013

Nonsense#311

Ho azzerato completamente il cronometro combinato dell'orologio esterno, (quello che non andrebbe appeso al muro, per intenderci e volerci) cosicché questa sera io possa uscire tranquilla con chi non lo sa, y e zeta, senza bisogno di pedalare troppo a lungo e in largo. In fondo basta una canzone triste che parla di dadi tirati e di fazzoletti di carta, per farmi passare la tristezza dovuta a due indizi privati da una storia d'amore che, peraltro, non c'è in questo preciso momento della giornata: non c'è nemmeno se regolo l'orologio fingendo che sia la stessa ora di ieri. E così mi ritrovo a Roma, a Firenze e poi a Brescia. Tu a Roma. E poi Milano senza accorgerti che è finito, il mio discorso appeso al muro come un orologio. E poi stasera via di cotolette e risotti allo zafferano. Accompagnati da un bel sorso di Campari che, se non ci fossi tu, berrei ugualmente dell'acqua liscia come l'olio. In fondo alla scarpata, poco fa, ho trovato una via di uscita, lo dico solo perché sono sicura che nulla finisce in questo modo, che non diventi mondo. Pertanto ho goduto dei sorrisi che il cronometro dell'orologio mi ha regalato fino a ieri dell'altro ieri e non temo più né la mia tempesta né la tua pittura all'acqua. Ho sempre amato i colori sulla pelle quando fanno quel rumore che conosceremo solo a settembre, quando si avvicinerà, zitto zitto, il giorno del mio compleanno.

domenica 23 giugno 2013

Nonsense#310

Venne il giorno delle soluzioni. Lei, abbronzata. Lui, intorpidito. Gli altri attorno, sordi. Iniziarono a parlarsi in modo stretto, quasi compiacente. Lei, di lato. Lui, dal basso ventre. Non arrivarono in tempo per i risultati delle domande poste l'uno all'altra da una vita insieme, però entrambi videro il cielo divenire specchio di quasi otto metafisiche sfumature verbali, per poi colorarsi di rimpianti genetici. Non era il magnetismo strutturato nei loro fianchi che li rendeva inermi, bensì quella voglia di addormentarsi ripetutamente, senza chiedersi quando, durante quelle loro domeniche solitarie, dove solo un filo d'erba poteva alleggerire gli effetti psicologici di un pasto consumato in fretta. Parlarono e parlarono e parlarono e rimasero zitti per tutto il tempo. Finché la pioggia sopraggiunse e sistemò i loro dorsi per sempre. Non aspettarono un solo minuto per allontanarsi, ma nemmeno il tempo costruito riuscì a tenerli separati da una vista reciproca. Perché loro volevano la stessa cosa, erano in sintonia come un ramo di particelle variegate al cacao e accuratamente selezionate nei prati più fioriti. Loro volevano la stessa cosa, per loro stessi, la stessa del primo incontro. Ossia la stessa, medesima cosa.

sabato 22 giugno 2013

Nonsense#309

Bicicletta che va, cane che torna in cantina. Cane che morde, gente che ride di notte.

venerdì 21 giugno 2013

Nonsense#308

Lo sapevate che in inverno e in gennaio i sassi dei fiumi di pietra serena assumono un colore che si colloca a metà strada tra il mar Mediterraneo e il deserto del Sahara? Durante l'autunno più estivo, invece, proprio per il caldo più autunnale, si possono trovare dighe fatte di steli di papavero altissimi ed il territorio circostante il fiume di pietra diventa molto più. Tutto. Ma proprio tutto. Questo è lo splendido immaginario del posto più avvolto dal senso di pace dei sensi; è incomprensibile come la gente non riconosca ancora la magia dei sassi dei fiumi di pietra, quando rimbombano pur avendo un volume bassissimo, perché il comune di D. non ha rinnovato la concessione relativamente la media dei decibel. Un concerto sonoro e cromatico mai visto prima, ma solo sentito,  attraverso un sottilissimo filo di nylon che attraversa tutta la vallata, in piena notte. Le recensioni di questo posto sono tutte in verticale, sicuramente un buon segno!

giovedì 20 giugno 2013

Nonsense#307

Un cacciatore di taglie non potrebbe mai passare più di un'ora sotto, oppure anche all'interno, di un centro commerciale. Perché se per caso succedesse una rapina, lui non avrebbe accesso ai camerini. È per questo motivo che, ultimamente, nei centri commerciali sta aumentando il numero di disoccupati. E non stiamo parlando solo di delinquenti o vandali. Qui si tratta di classificare i cacciatori in quanto tali. Se il commercio muore ci vorrà pur qualcuno atto a identificare il colpevole. Sono persone disinvolte nella lettura dei piani economici del centro per cui lavorano, hanno fama e non fame, si rivolgono ai manichini più frequentati con molta gentilezza e, soprattutto, non si lamentano mai, essendo appunto cacciatori di taglie, delle richieste più strambe delle clienti che passeggiano la mattina. Una 42 ad esempio non può sostituire una 48, si sa e forse questa è la causa dei frequenti furti che avvengono nelle ore meno affollate del giorno successivo all'arrivo dei cacciatori dopo essere stati ammessi senza passare il test d'ingresso perché privi di antitaccheggio e in possesso delle chiavi dell'allarme. Nell'ultima frase, come si può notare, hanno rubato la punteggiatura, che era nel reparto cartoleria. Un cacciatore di taglie l'avrebbe sostituita con una 38 italiana.

mercoledì 19 giugno 2013

Nonsense#306

È sempre meglio ssicurarsi di avere il giusto volo di atterraggio prima di slacciare tutte le cinture di insicurezza. Anche a terra. Specialmente se bagnata.

martedì 18 giugno 2013

Nonsense#305

Se vuoi partire con il tuo cane (che sia uno o anche uno e mezzo) per il mare, che è pur sempre zona a basso livello di balneabilità raggiungibile non solo a piedi, e non sei né pronto né ben allenato con almeno una lingua straniera, la tua vacanza potrebbe trasformarsi in un brutto sogno privo di attenzioni. Quindi potresti innanzitutto iniziare a somministrargli alcuni tipi di acqua, soprattutto se hai cani diversi uno dall'altro e una dieta a base di alghe a basso dosaggio di proteine povere. Evita la spiaggia quando sei in spiaggia, così come le ore più calde nelle ore più calde. Se un tuo amico è amante dei cani, porta il cane, solo di sera, per evitare pruriti e dermatiti inutili e astringenti. E se il vostro cane è diventato aggressivo solo perché non potete andare in acqua quando la sabbia è rovente? Chiedi consiglio al vicino di ombrellone che, beato lui, passa molto più tempo al bar della spiaggia rispetto a voi. Se, invece, il vostro amico a quattro zampe si mostra pauroso nei confronti di gelati o bibite ghiacciate, non forzatelo, potrebbe diventare parte di uno scoglio. La cosa più importante, però, prima di partire, è ricordarsi di preparare in auto un kit di autocontrollo.

lunedì 17 giugno 2013

Nonsense#304

Le spine nel fianco raggiungono il cuore, le spine nel cuore raggiungono il fianco. E, se sono in vena, utilizzano due vie diverse.

domenica 16 giugno 2013

Nonsense#303

Sapete come si possono rimuovere tre macchie di rabbia ostinata dal divano? Parlando del più e del meno a debita distanza, mentre le moltiplicazioni e le divisioni che servono per trovare la formula del pulito, andrebbero fatte sdraiati uno accanto all'altro.

sabato 15 giugno 2013

Nonsense#302

Oggi, ieri e domani sono la scelta perfetta, in ordine di tempo, per tenere sotto controllo, senza errore di grandezza, la propria età psicologica. Quindi, alla domanda "quanti anni hai oggi?", potete tranquillamente rispondere con la stessa cifra del giorno precedente o, addirittura, prevedere la vostra età di domani. Il tutto grazie ad un controllo mirato dei vostri pensieri interni.

venerdì 14 giugno 2013

Nonsense#301

Bitumino Meringato è un personaggio pubblico immaginario, i cui diritti di vendita appartengono alla più grande casa d'aste discografica e florovivaistica asiatica mai esistita; ecco infatti perché Bitumino è immaginario e non reale, non esiste né lui, né la casa, nè la chiesa; la sua storia è tanto opaca quanto miracolata. Nato da una parte e trasferitosi altrove, Bitumino indossa sempre la stessa giacca. Originariamente veniva utilizzato come cilindro in alcune serie televisive a sfondo religioso, ma mai a sproposito, mentre in seguito iniziò ad apparire anche sotto le linee ferroviarie del nord Italia, sui tram ucraini e nella metropolitana di Roma. Le molteplici proprietà di Bitumino sono private e associate al numero di targa dell'ideatore ma ora appartengono ad un vecchio proprietario terriero che colleziona cerchietti di stoffa, il quale non riesce mai a privarsi nemmeno di una sola linea di personaggi occulti simili a Bitumino, nonostante l'acquisto di molteplici documentari narranti storie di cuccioli di ghepardo separati dalla loro madre naturale, già al momento della vendita dei diritti di Bitumino.

giovedì 13 giugno 2013

Nonsense#300

L'ambasciatore più anziano si alzò in mezzo alla folla e disse: "Ascoltate tutti quanti, pensate di spaventare noi e i nostri cavoli solo perché avete lucidato due misere dozzine di cipolle? Le pentole calde sono piene di gente come voi, quelli che credono che il loro piccolo cervello abbia un altro destino rispetto al nostro, che è più grande oltre che più igienico, non certo il destino di continuare a piangere, come un gregge di pecore trovate morte davanti alla televisione...tutti dovete sapere che i nostri avi devono ancora arrivare, forti come un muro di gomma: torneranno come le pietre antiche e marceranno a lungo perché hanno lasciato il loro cuore in Indonesia, un tempo non molto lontano da qui. Questo è quanto! Quello è quando! Quest'ultimo è tanto!"

mercoledì 12 giugno 2013

Nonsense#299

Passeggiando in bicicletta, in piscina dietro al mare, ho notato uno scorpione che moriva a testa bassa. Sono andata verso casa e ho bevuto una spremuta. Era meglio un the ghiacciato, troppo tardi l'ho capito, quando indietro son tornata e lo scorpione era sparito.

martedì 11 giugno 2013

Nonsense#298

Ti chiameròDue volte al meseE ci saràUn bel tramontoCiò che hai decisoL'hai già decisoTi piacerebbeCiò che ti piaceSe solo potessiChiamare anche tuPasserebbe più sveltoIl tempo di ieriChe un giorno è celesteE a giugno più bluPerché sono stato
Un po' scorteseMa tu non puoiGodere a metàSolo per toccareDei sassi di legnoOppure parlareDi mille rinunceMentre ti avviciniSenza fermartiSe poi fermarsiVuol dire restareNon è domaniL'arrivederciPotrei legartiVerso le ventiSe passi da casaSai già chi guardareChe quando è vicinoDecide per te

lunedì 10 giugno 2013

domenica 9 giugno 2013

Nonsense#296

Non ci è dato sapere ciò che non ci passa per la testa, mentre dormiamo. Pertanto, se un sogno a colori dura almeno cinque minuti, togliendo il minuto iniziale, non è detto che valga la pena tradurlo in canzone o concetto. (Concetti di concerti di canzoni originali tradotte.) Né tantomeno in versi. Diversamente, se un sogno in bianco e nero dura almeno tre minuti, aggiungendo i cinque minuti finali di quello a colori non ancora terminato, allora state certi che il significato sarà uno di quelli ambivalenti, pronto a stupirvi. Quale significato o quali significati riescono a divertirvi di più? Quello che comporta una bella giornata o quello che vi fa sudare al solo pensiero, una volta svegli? Tanti studi sono stati fatti sull'argomento dei sogni, ma nessuno di loro è stato espresso a gesti. Con un po' di audacia riusciremo sempre ad applicare un'immagine molto chiara ai sogni che facciamo, così che al risveglio questi possano essere impressi su un foglio (meglio se di carta), che useremo successivamente per alzarci dal letto. È un fatto strano, tocca dunque a noi stessi impressionarci e seguirci per poi arrivare fino ad un certo punto. Almeno fino alla prossima notte, dove ci imbatteremo nei sogni più diretti e competitivi, creati dalle nostre quotidiane pretese di perfezione assoluta. 

sabato 8 giugno 2013

Nonsense#295

Se mai avrò un figlio (un figlio in due) porterò un numero in più di scarpe, per almeno un anno. Tranne che nel mese di agosto. Perché è suo. E perché ad agosto sarò con te alla stazione dei treni-giocattolo. Ti amo.

venerdì 7 giugno 2013

Nonsense#294

È tutto incredibilmente poco dimostrabile, ma non del tutto, mentre mangi sul balcone. Non sforzarti, mi sosterrò da sola, sia al primo che al secondo. Non credere che tu abbia l'esclusiva, non dei lacci per le scarpe, quantomeno. Già quelli fanno quattro. 

giovedì 6 giugno 2013

Nonsense#293

Vuoi far tornare l'amore a chi l'amore non vuole far tornare perché crede che se tornasse non lo rivorrebbe ancora senza pensare che a rivolerlo sono bravi tutti tranne quelli che non vogliono saperlo? Recita per tre volte e mezzo questa filastrocca, stando attento a recitarla con attenzione. 

"Sempre bianco è il tuo pensiero, se ti svegli in funivia, credi poco a chi va fiero, mangia e bevi la magia. La risposta vien da sotto, quando meno te l'aspetti, il presagio è un naso rotto, corvi e nani e diavoletti. Spingi, spunta, spargi e spegni, tutti i sogni son spaiati, chiama, chiedi, chiome e code, spezza i denti più cariati." 

mercoledì 5 giugno 2013

Nonsense#292

Appesa a testa in giù davanti al sole, non mi resta che assaggiare l'acqua. Troppo fuoco nell'aria rischia di compromettere la terra, per questo non ho mai mangiato le lumache in vita mia. E mai le mangerò.

martedì 4 giugno 2013

Nonsense#291

Credo che tu creda che io credetti a troppe cose, uscite dalla tua sabbia, ascoltate e mai tradotte dalla gente che si celava dietro di noi, durante gli sforzi programmati al computer. Però i professori da sempre non ci insegnano che a tagliar le radici dei tronchi, i pensieri difficili si trasformano in azioni, quando il difficile si fa vano. Quindi basterebbe avere una mano avanti all'altra, impugnare una forbice e domandarsi tra sé e sé: perché non voglio confondermi con il resto dei miei giorni? Perché
non ho capito che lo spirito giusto è quello di qualcun'altro? Ci sono troppi uomini che aspettano, le erbacce crescono sopra la luce, eppure dovrebbe essere il contrario, se solo entrambi fossimo delle anime perse, tipo all'interno di un luna park. Un po' come accendere il verde per eliminare il rosso. O viceversa. Così quando ci colpisce una scheggia pensiamo che non dovrebbe rompere le pelli dei tamburi, bensì rendere ancora più dettagliata la traiettoria, nella quale una volta si formavano le parole miste; è ora di invertire la cima con il basso e stare con l'uomo che teme, per sempre. Se lui avesse potuto credere prima di rispondere, la pagina bianca ricoperta di graffi e dissensi sarebbe emersa dal basso, che ormai era diventato cima e io non avrei disteso la mia mano sulla sua. Ma sapete qual'è la cosa più incredibile? Il freddo inferno senza alberi.

lunedì 3 giugno 2013

Nonsense#290

È da stamattina che si stanno verificando strane allucinazioni sul mio tavolo. Credo sia colpa della solita musica che ascolto, appena sveglia. Non c'entrano né la colazione né l'acqua calda, nemmeno la mia nuova passione per le vetrate decorate a mano. Le allucinazioni si formano verso le 8 e si fissano sul tavolo della cucina in verticale. Alle 6 la musica è già partita (dalla sera prima) e segue una direzione precisa che non scelgo io, indipendentemente dai cori da stadio e dagli applausi, estrae la ruota di Bari come prima tappa e poi questa musica girerà tutta l'Italia, a piedi uniti. Io salterò invece da un capello riccio ad uno liscio, da un rosso fuoco ad un biondo cenere, anche perché ho smesso di fumare apposta per tutta l'estate; un'estate che, tra l'altro, non sapeva che mi ero preparata per il silenzio assoluto...  . Zzzzzz...... . .      . (io non rinuncio al divertimento!)

domenica 2 giugno 2013

Nonsense#289

"Camilla? Avresti dovuto chiamare i rinforzi! Stava pescando, i vermi sono fragili in questa zona e al momento nessuno sa nulla, perché non é mai stata qui. Devo tornare in ufficio. Adesso. Camilla dov'è? Qualcuno può aiutarmi? Ok. Che c'è? La cosa più ovvia è sempre la più difficile da sapere, se non addirittura da liberare, indovinandola. Devi prenderti sul serio, Camilla. Come lo so? Arrivi qui e carichi la macchina, poi parti e ti scusi senza sapere cosa stai facendo. Si inizia dagli angoli, su suggerimento dell'avvocato, solo pochi minuti del nostro tempo e tutto ritorna ad essere nostro. Non voglio rovinare una confessione senza avere una copertura totale, tra l'altro senza suggerimenti alcuni. Nessuno è stato ferito sulla spiaggia. Camilla? Tu che dici? Hai sparato in aria senza che il tempo cambiasse all'improvviso. Un mal di testa bestiale e una vendetta tipica dei pescatori. Possibilità minuscole e antipatie giganti, Camilla è la responsabile, questa è la verità. Io non chiedo nulla, non busso nemmeno alle porte, per istinto. Mettiamoci a lavoro, che nessuno sa dove è finito. Accidenti, che fervida immaginazione!" Pag. 312, capitolo 5. 

sabato 1 giugno 2013

Nonsense#288

Proprio perché continua a piovere io non mi fido di te, quantificando la mia sfiducia in una borsina biodegradabile mezza vuota. Senza una particolare grafica. So che il sole uscirà, ma dalla parte opposta rispetto a noi, che di rispetto non parliamo mai. Aspetto il rispetto e intanto faccio la spesa. Prima che esca il sole e porti via le ultime monete dalle tasche. Ma non sei tu. Nemmeno qui. Sarei io, se fossi diversa da me.

venerdì 31 maggio 2013

Nonsense#287

Quando ti sono vicina ho la stessa sensazione che può provare un chirurgo estetico innamorato quando riesce ad arrampicarsi su un pioppo in mezzo ad un lago, per guardare l'orizzonte, verso nord, ritrovandosi, invece, al secondo piano di un palazzo d'epoca, steso sopra un lettino da dentista (non il mio), ad attendere il proprio turno che non arriverà tanto presto, proprio come se fosse in posta. Non è fantastico tutto ciò? 

giovedì 30 maggio 2013

Nonsense#286

Come hai conosciuto il tuo stomaco? Te lo sei mai chiesto? Lui te l'ha mai chiesto? E tu? E lui? E tu? E lui? E tu? Gli hai mai risposto? Come vi siete trovati? É stato lui a trovare te? Lo credevi diverso? Lui pensava tu fossi diversa? Che tipo di stomaco avevi prima di trovare il tuo? Ce l'hai ancora? Lui ti ha ancora? E quello di adesso? Cade spesso? Resiste all'acqua e alla solitudine? Era all'interno di un cassetto o vagava per la strada? È uno stomaco ben definito? Che ruolo ha al tuo interno? Gliel'hai mai chiesto? E lui ti ha mai detto la verità al riguardo? Hai riguardato quello vecchio? In che circostanza? Sai parlare anche senza sentirlo? Quando piove vi separate? E se l'acqua è calda? Sai ascoltare i suoni che emette quando sta in silenzio? Esce spesso senza te? Che vita avresti senza il tuo stomaco? E lui? E tu? E lui? E voi? Te lo sei mai chiesto?

mercoledì 29 maggio 2013

Nonsense#285

Lago Puntura è particolarmente adatto per chi non soffre di psoriasi sporadica. Disponibilità annuale con obbligo di clima pungente.

martedì 28 maggio 2013

Nonsense#284

La poesia dei sesti sensi si genera a voce, solitamente quando si è da soli e si propone con lo scopo di giostrare un nostro amato (lettore), posizionandolo in cima alla lista dei nostri impegni morali difficilmente gestibili, oppure ingannandolo con teorie all'avanguardia, magari filosofiche o tecniche, oppure matematiche e geografiche. Per svolgere un compito ben preciso come quello di profetizzare qualcosa di inusuale, ad esempio una canzone, la poesia dei sesti sensi sembrerebbe lo strumento meno adatto della poesia fuorviante in generale, eppure fin dall'antichità i poeti cosiddetti senso-scientifici sono stati messi agli angoli delle strade anche per riuscire a riscoprire concetti ambivalenti, come la sfiducia, poiché si riteneva che la sua vera origine fosse quella spirituale. La forma giusta, e quindi piacevole, dei versi sesto-sensati è quella dell'arco, perché in questo modo si riesce meglio ad attrarre il lettore in modo diplomatico, rendendolo disponibile ad assimilare i famosi "dubbi delle rime assurde" che solo lui stesso potrà ritenere complessi e difficilmente smaltibili.

lunedì 27 maggio 2013

Nonsense#283

I classici tascabili: una collana per le donne più attente alle altre, per quelle più amate dagli italiani meno fedeli alle donne più amate da loro stessi e per quelle ritenute famose per un corretto utilizzo della grammatica italiana. Un gioiello da non mostrare mai in presenza di un uomo, con perle esclusive e di dimensioni variabili, tutte da scoprire una ad una; basterà infatti girare, ogni volta che la si vuole intascare, una pagina del libro allegato, creando così il proprio monile personalizzato. Questa settimana con "Orgoglio e Pregiudizio" potrete nascondere fino a 32 perle naturali, con il semplice utilizzo di un segnalibro.

domenica 26 maggio 2013

Nonsense#282

Il pronto soccorso è l'unica soluzione per il surriscaldamento dei chicchi di riso estrusi. Non bisogna aspettare altro tempo qui, perché il posto è adesso.