mercoledì 31 luglio 2013

Nonsense#348

Arrotolandosi verso il fiume, vide improvvisamente una lucciola marina. "Chi sei?" Disse. Nessuna risposta. Continuò, quindi, il suo percorso a dozzine, arrivando finalmente dove non sarebbe riuscito ad arrivare, se avesse mantenuto intatto il tappeto erboso della cucina. "Guarda che non voglio mangiarti." "Guarda? Cosa devo guardare?" "Il mio tappeto, così puoi credermi." "Fatto." Fine. 

martedì 30 luglio 2013

Nonsense#347

Con espressioni non evidenti rimane entusiasta, nonostante troppo oberante lavoro alienante. Chi è? Conta, leggi e rileggi. Pensa alla scarpa e non all'anello. E indovini l'indovinello.

lunedì 29 luglio 2013

Nonsense#346

Non è di tutte le notti la mia abitudine di scrivere l'introduzione per una storia di gonne a pieghe, stile collegiale per intenderci, in cui chi imbastisce la storia finisce con il perdersi quel tetro gusto dell'eleganza di chi, invece, imbastisce la gonna; questo, spesso, coincide con l'avvicinarsi delle sfilate, prevalentemente periferiche. Però, visto che lo stilista e il modellista hanno optato per questo tipo di gonna, io lo farò volentieri. Le pieghe sono spesso il mezzo più diretto per diffondere una tipologia di abito femminile di questo tipo. Oltre ogni censura, oltre ogni record. Da dove potrei iniziare? Ad esempio dal numero di pieghe. Inizialmente dispari, diventa pari durante la sfilata, soprattutto se chi la indossa crede di portarla con disinvoltura. Potrei parlare del colore, rigorosamente blu, ma tendente al rosa; potrei parlare del tessuto, adatto a tutti, ma solo per camminare sui tetti; potrei parlare del filo, non per forza da torcere, assieme al sapone. Potrei scrivere, più che altro. Ma forse scendo in cantina.

domenica 28 luglio 2013

Nonsense#345

Calandomi nei panni più freschi di un'anguria immersa in acqua bollente, oggi riesco a percepire una percentuale di umidità leggermente differente da quella che, di solito, si avverte in questo periodo. Se le piogge non arriveranno, sarà difficile indossare un altro tipo di calzatura, non potremo ballare il rock'n'roll e la natura sarà meno incontaminata. Devo decidere sin da ora la parola chiave, prima di tornare a sudare ben sedici differenti camicie, che nemmeno stiro, tra l'altro, proprio perché non le indosso mai in tua presenza. Non mangiare l'anguria più fresca dell'anno, sai che non ti fa bene, non in quei panni. Se proprio vuoi mangiarla, cambiati i vestiti e usa un igrometro. Mia nonna ne aveva uno appeso in casa, sotto la porta d'ingresso. Funzionava sia con, che senza angurie. Una volta, da piccola, ricordo di aver indossato delle scarpe da ballo, sentito molto caldo, soprattutto sul collo, bevuto poca acqua e ascoltato rock'n'roll che al tempo non si usava molto. Cooooooooosa???

sabato 27 luglio 2013

Nonsense#344

La tua abitudine di camminare (e non correre) solo su strade sterrate, mi fa capire perché, ogni giorno che passa, aggiungi un cucchiaino di zucchero in più nel caffè che bevi alla mattina. Prima non capivo. Adesso mi è tutto più chiaro, senza nemmeno aver assaggiato un sorso del tuo caffè! Vuoi sapere perché? Perché hai la strana abitudine di camminare solo sulle strade sterrate.

venerdì 26 luglio 2013

Nonsense#343

Dieci fantasmi su un'isola fantasma, fanno di quell'isola una cosa reale.

giovedì 25 luglio 2013

Nonsense#342

Ho trovato una lingua dimenticata, sulla sabbia. Di notte. L'ho presa e ho iniziato a parlare, al mattino, ma nessuno dei presenti in mare riusciva a capire, forse perché non era abbastanza lunga e articolata. Forse perché era una lingua a strati. Così l'ho tagliata e me ne sono inventata un'altra, lasciando quella incomprensibile sui sassi, dove, dopo pochi secondi, mi sono addormentata; così ho pensato, mentre dormivo, che qualcun altro quando la troverà non potrà parlare per almeno un'ora, però con l'aiuto di un paio di forbici si farà sicuramente capire.

mercoledì 24 luglio 2013

Nonsense#341

Ho attentamente ascoltato la frase in inglese di oggi, appoggiando l'orecchio sinistro a terra e tenendo i piedi a V. Dopo una pausa di riflessione, di circa una settimana, ho capito che, in quel momento, la signorina stava semplicemente dicendo di non alloggiare per tutta la settimana nello stesso posto, tenendo l'orecchio a terra.

martedì 23 luglio 2013

Nonsense#340

Contrariamente a quanto si pensi, sono assolutamente convinta dell'impossibilità momentanea di imbarcarsi per voli di poca importanza. I voli della psiche, ovviamente. Se tutti i passeggeri si facessero un esame di coscienza preventivo, i ritardi accumulati risulterebbero decisivi per una ben più chiara idea di viaggio individuale (quelli che generalmente si effettuano dai 19 ai 73 anni di età). Invece tutti i presenti sono impegnati a passarsi il testimone (nel senso stretto della metafora), pertanto all'arrivo saranno demotivati. Quando capita di non riuscire a trovare il senso di un volo prenotato piuttosto che il suo significato storico, i passeggeri tentano di indirizzare i loro sforzi verso una meta diversa, non necessariamente lontana. Come detto all'inizio, i voli di poca importanza detengono il primato, nelle statistiche stilate per l'anno 2012. Siamo a metà 2013, quindi staremo a vedere cosa succederà.

lunedì 22 luglio 2013

Nonsense#339

Succede a Venezia. Una signora, di circa quarant'anni, ha deciso di tatuarsi un rospo blu in mezzo agli occhi. Il rospo blu delle Antille è famoso per il suo significato sconosciuto e per le sue abitudini crepuscolari piuttosto effervescenti, anche se con un tempo autunnale o durante il periodo delle vacanze scolastiche, è possibile trovarlo appollaiato sulle rive di un fiume, anche di giorno. È un anfibio? Chi lo sa. È un insetto? Forse. Ma l'aspetto più sorprendente del rospo blu delle Antille è quello interiore; ha un carattere eclettico tendente alla riproduzione simulata, che attua compiendo delle vere e proprie corse agli ostacoli, prima di farsi immortalare dai turisti negli stagni sabbiosi e nei corsi d'acqua molto lenti. Questo è il vero motivo per il quale la gente vuole tatuarselo in mezzo agli occhi suoi blu. Ed è questa la spiegazione univoca al processo creativo dei tatuatori veneti: per raggiungere la meta desiderata, il rospo, durante la migrazione, spesso pensa ad un colore, oppure a due colori assurdi, che saranno poi gli stessi che verranno utilizzati dal tatuatore. Un meccanismo oserei dire artistico e piuttosto rischioso, ma questo è il bello di Venezia.

domenica 21 luglio 2013

Nonsense#338

In alto manici e in alto le mani, non riuscirete a cucinarmi viva! Sono vestita di verde e assomiglio ad un Diamante Codalunga, non pensate nemmeno di adagiarmi nel piatto del **** *** *****!!!

sabato 20 luglio 2013

Nonsense#337

Alla penultima lezione di tango, domani, andrò a cavallo e potrò finalmente mentire al mio maestro di yoga, dicendo che inizierò a frequentare un corso di nuoto. È vero. Non ho mai amato lo sport in generale, non inizierò certo ad amarlo adesso che sono a piedi. Ho rotto i tergicristalli. Ahimè. E devo finire di allenarmi prima di impegnarmi in una nuova disciplina artistica. La decorazione della ceramica, ad esempio, è un passatempo infinito, per non dire finito.

venerdì 19 luglio 2013

Nonsense#336

La caratteristica principale degli invertebrati è la capacità di sostenersi uno con l'altro, finché non arriva il capo del gruppo, il quale decide di che tipo di guerra parlare. Poi, una volta fatta la pace, i tipici invertebrati si allontanano da loro stessi, per paura di crollare a terra. È, questo, un atteggiamento assai diffuso sia nel mondo onirico, che in quello animale. Con la differenza che nel mondo dei sogni, la capacità di sostenersi a vicenda viene a mancare nel momento del risveglio. In quello animale, invece, non manca mai, proprio perché nessuno si addormenta in piedi. 
(Se tutto ciò è stato di vostro interesse come, almeno, un mazzo di chiavi, leggetelo almeno una volta. Almeno stasera, almeno.)

giovedì 18 luglio 2013

Nonsense#335

Quarantaquattro fatti accaduti,
in fila per sei con il resto di due teorie,
fanno una realtà compatta,
in fila per sei con il resto di due fatti,
se due sono le teorie,
già conosciute,
già calcolate,
in fila per sei con il resto di due,
rimangono quarantaquattro fatti,
i più sorprendenti,
in fila per sei con il resto di due, 
che rimandano alle teorie dei sette conti, 
se tu sei un sette,
è praticamente una teoria,
più due dei miei fatti,
fai quarantaquattro,
quarantaquattro fatti reali!
Quando siamo solo bambini,
ragioniamo sui piani dei conti,
un sei al giorno e un sette di sera, 
fanno sperare che la teoria diventi vera!
E se la matematica non è una mia opinione, è un giudizio universale affermare che:
"Quarantaquattro gatti,
in fila per sei col resto di due,
si unirono compatti,
in fila per sei col resto di due,
coi baffi allineati,
in fila per sei col resto di due,
le code attorcigliate,
in fila per sei col resto di due."
Quarantaquattro code, in fila indiana. Una battaglia navale tra teorie e fatti.

mercoledì 17 luglio 2013

Nonsense#334

Quando il sole è troppo basso rispetto alla linea di un occhio solo, è difficile disegnare il tramonto di un'estate che non è ancora stata scritta. Un tramonto longilineo, intendo. Uno di quelli che, per ammirarlo, devi stare a dieta un mese prima. Serve almeno un finto tratto di autostrada per simulare un viaggio che durerà una vita vera. Solo che, tempo libero permettendo, le emozioni calde sotto l'asfalto, sono sempre troppo specifiche. Esiste un call center a riguardo? Meglio chiamare con i finestrini abbassati o con l'aria condizionata accesa? E poi, le barriere architettoniche sono troppe? A giudicare dagli alberi incendiati, io direi di sì.

martedì 16 luglio 2013

Nonsense#333

Se ieri sera ho parlato del Natale, oggi non posso far altro che parlare delle tombe rare dei nostri cari, i quali molto spesso si pongono nei nostri confronti tranquilli, come se sapessero che qualcuno veglia su di loro, o a fianco, gettando del vino e, talvolta, gomme da masticare, come simbolo di fertilità e giovinezza, prima di andarsene da un'altra parte, come ad esempio al supermercato o in piazza di Spagna. La forza di chi rimane sta nell'industrializzazione della città da cui proviene, dai colori degli occhi dei cari defunti, o quasi, e dalla data di nascita associata, ovviamente, a quella di morte. Nel villaggio principale di ogni centro abitato, quello dove generalmente i poeti sono considerati aristocratici, dormono coloro che si sono addormentati nella speranza di conservare meglio i libri che hanno fatto la storia della loro vita. Oltre alle antichità sepolte, ai platani centenari, ai viaggi fatti di pensieri e ricordi, bisogna sempre considerare come priorità quella famosa preghiera periodica, e recitarla in quattro parti uguali, sul posto prescelto, possibilmente vicino alla tomba del più sconosciuto, facendo i nomi, se possibile, delle divinità archeologiche più evocative. 

lunedì 15 luglio 2013

Nonsense#332

...Ad ogni modo, ricordo il primo Natale passato in famiglia, il giorno prima di Pasqua. Eravamo un quattro, anche se uno non mancava all'appello, per raggiungere il numero solito, che cambiava di anno in anno. Non so raccontare o spiegare il clima che c'era in casa, forse umido, forse timido, forse assente. I regali erano pochi e poco distinguibili, perché stavano tutti sul tavolino del salotto e appena mio fratello si spostò dal divano al garage, li scartammo come formiche al sole. Uno a testa e nessuno si era lamentato, i regali non erano indispensabili e il fatto che non ci fossero, per nessuno, rendeva l'atmosfera pacata. Quasi misteriosa. Anzi, assolutamente surreale. Ad ogni modo, non ho mai passato un Natale in famiglia. Non so perché, probabilmente non mi è mai capitato il contrario. Chissà cosa succederà in futuro.

domenica 14 luglio 2013

Nonsense#331

È difficile rimanere seduti con i piedi all'aria, mentre le chiavi della macchina cadono dalla tasca, quando passa una moto che fa un rumore pazzesco, il conducente ti guarda come se gli avessi rubato la patente e riuscire a rimanere a galla senza nuotare, entrando ed uscendo da una piscina all'altra in meno di cinque minuti. L'estate è una stagione difficile, tanto difficile quanto superiore a chi, d'estate, fugge. La soluzione, o una delle tre soluzioni, potrebbe essere utilizzare la bicicletta, di mattina, mettere dei pantaloncini corti senza tasche, di giorno, e accontentarsi di un solo pasto, la sera. Quando poi si ritrovano le chiavi, che siano sotto la panchina o sul davanzale della finestra del bagno, non importa come ci sentiamo, cioè che conta di più è quanti sono i sorrisi che siamo riusciti a strappare, senza tagliarci.  Non è poi così fastidiosa la sabbia, non è poi così salata l'acqua, non è poi così lontano il fiume della città in cui, un giorno, ognuno di noi andrà ad abitare.

sabato 13 luglio 2013

Nonsense#330

Non mi è mai interessato pettinare il ghiaccio, nemmeno da sciolto. Non per questo, però, se dovessero propormi un lavoro part time.... Beh, avete già capito. Un giorno, l'estate scorsa, stavo aspettando la pioggia alla fermata dell'autobus e un signore, completamente asciutto, si avvicina con i polsi e mi dice: "Signorina, sa che ore sono?" Io rispondo: "Credo quelle tonde, più o meno." "Risposta sbagliata", dice lui. Da lì, mai più pettini sul ghiaccio. Non è per paura, non è per diffidenza, non è nemmeno per la voglia di scontrarsi con chi non mi conosce, credo sia semplicemente il rifiuto di equilibrare il peso che io stessa do alle cose scontate, nei reparti self service. Ecco. Adesso che conoscete questo aspetto della mia memoria... Volete gentilmente sedervi?

venerdì 12 luglio 2013

giovedì 11 luglio 2013

Nonsense#328

Ad ascoltare lei, dovrei selezionare prima una regione, poi sottoscrivere il contratto che tu stesso hai firmato prima di conoscerne bene la storia, sperando oltretutto che regga tutta la situazione, anticipare la rata primaverile e, una volta appurato che non ci sono controindicazioni particolari (tipo crampi ad ostacoli), eliminare per sempre il punto c3 del suddetto contratto di formazione atipica. Non so quanto mi convenga, di questi tempi. Piuttosto prenoto un volo, aggiungo il pesce alla mia dieta e riparto da zero, una volta o giù di lì, quanto tempo impiegherò? Non lo so, solo io. Si tratta poi di lavoro, mica di piante ornamentali.

mercoledì 10 luglio 2013

Nonsense#327

Un giorno, circa quindici anni fa, dipinsi un ripiano del tavolo con una forma che ricordava vagamente noi due, e che riusciva a contenere ampiamente un foglio, utile poi per il mio presente. Su questo foglio, circa quindici anni fa, incollai, a due a due, un centinaio di parole mai esistite che, grazie al dipinto, rimasero ferme all'ombra e pronte a scaldarsi al sole, uscendo dalla porta principale, non prima di quindici anni dopo. Ma io, circa quindici anni fa, non sapevo ancora urlare (in senso buono), come si usava fare nelle presentazioni ufficiali inaspettate, pertanto dimenticai quel foglio, dipinto circa quindici anni prima e non andai incontro al destino in modo interattivo, perché me ne stavo sempre senza intenzioni né sicurezza, sdraiata su quello stesso ripiano, ad intuire il tuo "non". Ora, quindici anni dopo, mi sento più intonata di quindici anni fa, solo a pensare a quel ripiano dipinto, a quelle parole garantite e soprattutto cambio velocemente forma quando penso che il destino è fatto di paura e qualità, come riflessi luminosi di alcuni pensieri onomatopeici, che non c'entrano nulla con l'avere o non avere capito per quindici anni.

martedì 9 luglio 2013

Nonsense#326

Essere nati in un centro per l'infanzia comporta, per forza, un'infanzia. Lo stesso vale per i piedi, più li bagni, più avvertono il tempo che passa...

lunedì 8 luglio 2013

Nonsense#325

Riporto, pari e dispari, l'annuncio dell'ex sindaco di Piazza Fontana, che ho letto questa mattina davanti al balcone della camera del supermercato Italia.

"Gran festa oggi nel quartiere più sibillino della città! Sono arrivati i nuovi test d'ingresso per chiunque volesse cimentarsi in virtuosi capogiri notturni, tra foglie e schiamazzi, (sono previsti giri singoli per evitare code di troppo); d'estate la città si anima di incontrollabili acrobazie migranti, grazie ai volontari senza tetto delle associazioni benefiche più recenti, per giunta (comunale) non mancate il bersaglio e partecipate frettolosi al fantastico programma di una o più materie, a vostra scelta limitata!"

Secondo voi, qual'è il significato nascosto tra gli alberi? 

domenica 7 luglio 2013

Nonsense#324

Ho comprato un aspirapolvere nuovo, mi sono lavata due volte le mani, ho intonato la tua canzone preferita ed ora me ne sto qui, a colorare un vecchio piatto in ceramica con i gessetti che si usavano a scuola, nel giorno della festa del paese. È domani, ci saremo?

sabato 6 luglio 2013

Nonsense#323

C'era una volta un uomo cacciatore e uno raccoglitore uniti mentalmente e poi venne l'agricoltura più alta che cambiò le loro abitudini stilistiche e i loro tratti somatici e poi ad un certo punto venne la moda del nuovo e poi il consumismo minacciò quel terzo posto avanzato che ormai l'uomo aveva già deciso di abbandonare prevedendo un futuro disordinatamente anteriore. Adesso invece si comincia a decrescere con l'esaurimento delle scorte e l'infestazione senza contare le ore di una crisi pestilenziale pensando sempre che il futuro è qui sotto e almeno il prossimo futuro sarà senza accento di rinuncia e senza manifatture o commercio devastante e poi non si sa se l'uomo starà da solo nella complicata convenienza che riterrà opportuno vivere per poi tornare un po' cacciatore-raccoglitore dividendosi e abbandonando le cose in sospeso pensando all'eredità ormai regredita e prendendo fiato praticamente solo alla fine del pensiero. Tutto ciò serve a capire come raccogliere quello che per altri non spiega nulla per poi riparare i buchi lasciati dall'epoca passata dopo un lungo tempo di sopravvivenza estrema senza essere stati nella catastrofe che molti temevano irresponsabilmente.

venerdì 5 luglio 2013

Nonsense#322

Il vento ruota attorno alle regole principali di ogni paese, con un numero di perturbazioni che si rispetti, in senso opposto alla direzione principale, così quando un’area di elevata pressione è al punto di entrata opposto alla provenienza del vento, esso arriva da Sud (ma tendenzialmente da Ovest) e ruota nuovamente in senso orario, con fare altezzoso nei confronti del Nord Est, man mano che l'acqua bassa si avvicina. Quando è passata ed è ormai al nostro Ovest, ecco che si dispone sui tetti soffiando a Nord. Così io quando esco la mattina annusando l’aria capisco a che punto è la città. Se odora di cloro, il primo passo parte da Sud e presto pioverà. Se invece odora di zolfo arriva da Ovest, perché è lì che si trova l'elemento principale di ogni perturbazione e presto, quindi, ci sarà un cielo più rilassato.

giovedì 4 luglio 2013

Nonsense#321

Pitto D'Accapo è stato un importante scenografo del cinema ipocondriaco degli anni venti, in Italia. Ha realizzato alcune scenografie di tipo omeopatico e ha approfondito, ma non di molto, il tema della spiritualità artistica nel periodo post-futurista, accentuando l'aspetto più democratico della scrittura italiana, rapportata agli spazi da utilizzare sia dietro le quinte, che davanti, che nelle zone d'ombra e nei tempi morti. Inoltre ha dimostrato, in modo molto particolareggiato e attraverso l'utilizzo di alcuni tipi di pellicola adesiva sui fondali, in che modo il farmaco generico senza ricetta può essere considerato una forma d'arte in pillole, arrivando così ad inculcare alle successive generazioni, ossia noi, la definizione di un cinema decorativo che, anche se non fosse esistito, avremmo comunque bisogno di guardare, oggigiorno o anche in passato, per appurare meglio i contenuti nascosti. Una generazione piena di amanti del "non so cosa ho perché i cinema stanno scomparendo." 
"Pitto D'accapo il mio cinema omeopatico", la mostra dedicatagli dal Comune di Roma, durerà fino all'ultimo giorno in cui sarà possibile visitarla presso il Palazzo del Cinema di Melbourne. Ingresso gratuito, fino ad esaurimento.

mercoledì 3 luglio 2013

Nonsense#320

È severamente vietato calpestare gli zerbini appena nati. I trasgressori saranno puniti con panini imbottiti.

martedì 2 luglio 2013

Nonsense#319

Sempre più specialisti nel settore del sud-est della nostra Europa viaggiano senza assicurazione, soprattutto se scelgono la propria auto per fare il primo chilometro. La conferma arriva da una scommessa della Polizia Stradale fatta circa due anni fa, secondo la quale i tagliandi falsi, o addirittura, anche se, si presentano da soli e perfettamente rilegati, però rilasciati sotto false speranze. Facendo tre calcoli o giù di lì, quasi il 5% dei veicoli, fra quelli eletti miglior auto dell'anno, è risultato sprovvisto di copertura in caso di pioggia. Una disgrazia penserete voi, tutt'altro! Un dato allarmante ma ben pensato in linea con il resto delle notizie di oggi e che domani ci aiuterà a capire come e quanto si paghi l'errore di non essere all'altezza del tettuccio rimovibile. Le tariffe assicurative sono periodiche, ma non per questo il costo medio si abbassa, attuando un modo di fare indisciplinato, o base di smog e truffe passeggere. E così sono sempre più i veicoli che circolano senza l'assicurazione in tasca o, peggio ancora, seduti ad aspettare. Per questo motivo io consiglio vivamente l'autobus in linea, si risparmia in luce e la crisi economica riprende colore in vista dei prossimi mondiali di calcio.
Va ricordato, infine, che chi circola senza assicurazione, può considerarsi comunque un cittadino simultaneo.

lunedì 1 luglio 2013

Nonsense#318

Mi sono rotta un braccio ad ascoltare le tue care stupidaggini e non riesco più ad aggiustare il tiro se continui ad infastidire le mie piante fiorite. Mettiti seduto. Ieri il mio pesco ha perso una pesca, senza pensarci troppo, solo perché hai finto stupore davanti alla mia indecisione che, da ieri, si è trasformata in perseveranza senza scopi, dopo una lunga fiaccolata in onor del vero. Nemmeno ad un applauso a porte chiuse so resistere, l'ho scoperto bene, solo adesso che fa più caldo. Sono stanca di riflettere sulle luci del giorno che mi svegliano in continuazione, almeno due o tre volte a notte. Mi rallegra solo il fatto che non sei qui mentre io non sono lì e nel momento stesso in cui vedersi diventerà atto pubblico, a causa del cambio di fuso orario, ecco che l'ultima cieca possibilità che hai, sarà calda e pesante come un pranzo servito in veranda, il 23 di marzo (sempre che a marzo il mio pesco fiorisca per intero). C'è solo una cosa da sottolineare: la tovaglia cerata dev'essere rigorosamente bianca e rossa, proprio come i miei occhi dopo aver scritto questo testo. Solo i pazzi non capiscono. Solo io non so stanarli. Solo la gente mentalmente assente mente spudoratamente davanti a quest'ultima frase. Non è sorprendente? A due a due, certo che lo è.