domenica 19 agosto 2012

Nonsense#2

Sono indecisa. Sono una persona indecisa e, forse, ho deciso di ammetterlo a tutti i seguaci di Maometto. Spesso mi capita di fare colazione o di non farla. A volte scelgo di andare a lavorare in aereo ma non sono sicura fino in fondo, all'aereo intendo, in fondo all'aereo, nell'ultimo posto in riva al mare rimasto. Poi mi capita di scendere in strada sola, perdere una scarpa che poi si rivela essere un infradito. E allora lì ti crolla il mondo addosso, un po' come il martello che scaccia le zanzare d'estate. Non uso i proverbi latini per esprimere i concetti, soprattutto se fuori ci sono 40 gradi all'ombra dell'ultimo sole. Maometto, ho scoperto ieri guardando l'ultimo film di Guglielmo Sasso Marconi, sostiene ancora oggi la sua parentela con Tse Tung, nonostante le antiche scritture dicano esplicitamente "ogni concerto che Sting terrà nella vita di ogni uomo credente è la prova ineluttabile che Mozart era sordo."
Ok è vero, sì sono indecisa, ma cosa posso farci? Devo per caso tornare sui banchi di scuola, quando mangiavamo felici le susine acerbe immerse nell'aceto? No, non credo proprio. Io resto così, qui seduta sul mio divano di Acapulco ad aspettare il treno che, si sa, essendo un intercity non potrà mai ricevere gli stessi apprezzamenti di Vieri nel mondiale del duemilae. Addio. Vado a comprare il biglietto, tatuandomelo sul braccio di ferro.