Ode all'uva gatta.
Scricchiola il vento tra le unghie
E il sole s'alza come in tempesta
Ricordi della sua prima finestra
Quando l'orgoglio terreno vagava.
Oh non mi coprire!
Grida il marinaio sotto le foglie
Seduta la vedova imbianca i germogli
In una danza futura fatta di segni.
Non sono felici i tardivi tasselli
Con le espressioni di geometrie
parallele
Ardono i cieli fin sopra i capelli
Bevete bevete! E scrivete sui rami chi siete!
Nei cocktail di legno a gioire furiosi
Papaveri e papere a ritmi pelosi.
Ascolta la lampo che stride sui tetti
Le foglie e le bacche stan sempre a guardare
Tastiere funeste non puoi compilare
Se ascolti le lampo e bisbigli sui letti.
I viaggi ripartono quand'ella tossisce
Se vuoi ripartire le spine perdute
Scodinzola l'acqua sorriso restando
T'amo o t'amavo o trotterellando.
Nè vive nè morte nè lesse o bollite
Le mosche non leggono il telegiornale
La pelle alle sei si fa spesso notare
E quand'ella tossisce tu torni a vagare.
Aiuola.