lunedì 1 luglio 2013

Nonsense#318

Mi sono rotta un braccio ad ascoltare le tue care stupidaggini e non riesco più ad aggiustare il tiro se continui ad infastidire le mie piante fiorite. Mettiti seduto. Ieri il mio pesco ha perso una pesca, senza pensarci troppo, solo perché hai finto stupore davanti alla mia indecisione che, da ieri, si è trasformata in perseveranza senza scopi, dopo una lunga fiaccolata in onor del vero. Nemmeno ad un applauso a porte chiuse so resistere, l'ho scoperto bene, solo adesso che fa più caldo. Sono stanca di riflettere sulle luci del giorno che mi svegliano in continuazione, almeno due o tre volte a notte. Mi rallegra solo il fatto che non sei qui mentre io non sono lì e nel momento stesso in cui vedersi diventerà atto pubblico, a causa del cambio di fuso orario, ecco che l'ultima cieca possibilità che hai, sarà calda e pesante come un pranzo servito in veranda, il 23 di marzo (sempre che a marzo il mio pesco fiorisca per intero). C'è solo una cosa da sottolineare: la tovaglia cerata dev'essere rigorosamente bianca e rossa, proprio come i miei occhi dopo aver scritto questo testo. Solo i pazzi non capiscono. Solo io non so stanarli. Solo la gente mentalmente assente mente spudoratamente davanti a quest'ultima frase. Non è sorprendente? A due a due, certo che lo è.