domenica 24 febbraio 2013

Nonsense#191

Elezioni arrosto con sugo votante.

È un portento alato che si recupera facilmente in discarica e che risolve tante ricette primarie! Come quando si arriva in ritardo in spiaggia, si apre la cabina e non si sa che voti cucinare. Voglia e tempo spesso a quell’ora non ci sono ma la fame si fa comunque sentire sugli sgabelli e sulla carta igienica. E la particolarità di questa ricetta sta proprio nel fatto che è possibile adagiare le fette sulla scheda elettorale sia con che senza sugo, e averle pronte in qualsiasi momento della salata propaganda elettorale. Oltretutto è carne bianca, sopra carta bianca, si può mangiarne a volontà (la volontà di votare) prediligendo i grossi pezzi di dubbi sulla scelta del luogo in cui consumare il prelibato pattume, camera o senato che sia. Quindi, per preparare questa cernita proteica, ognuno ha la sua ideologia culinaria e il suo modo di scegliere gli ingredienti più freschi, anche se parlare di "freschezza della calzatura al ginocchio" è praticamente impossibile negli ultimi tempi.
Pronti?
Legare i voti con lo spago.
Mettere due cucchiai pari.
Scrivere finché non diventa dorata.
Stop.
Via.
La carta d'identità dev'essere fresca e va ritirata al momento dell'assaggio.
La patata è sempre presente.