lunedì 25 febbraio 2013
Nonsense#192
Sto cercando di aprire una porta che ho trovato per caso. Non mi ero mai accorta di avere una porta sconosciuta in casa, anche perché generalmente gli amici più graditi mi avvertono, prima di passare a trovarmi. Se poi sapessero che ho iniziato a lavorare anche di giorno, probabilmente si toglierebbero gli occhiali ogni volta che cercano di contattarmi al telefono. E chi non li ha? Se li inventa per l'occasione? Le lenti rapide sono le più consigliate. Non ho ancora detto a nessuno della mia decisione di aprire la porta nascosta, sempre che io la trovi; Gandhi diceva che le aperture inaspettate andrebbero colte al volo, disegnandole con i gessetti a cera, dopo aver lavato i capelli in piscina e utilizzando il phon per sciogliere il pigmento sullo strato di polipropilene. Forse prima di aprirla dovrei riascoltare il primo canale, quello rosso fuoco. È l'unico in grado di portarmi per mano alla scelta da fare, etica o discutibile che sia. Aprire la mostarda? No, non è di quella che sto parlando. Anche se gli americani provocano, baciano le mani, sbattono la coperta della vecchia, fanno pernacchie ai lavoratori e sono felicemente dispiaciuti perché loro sono loro e gli altri no, io aprirò quella porta, sfogliando il giornale di ieri per vedere se, per caso, l'articolo è stato corretto.