In un’immaginaria spiaggia adriatica quest'anno immaginiamo che andrà di moda un'immaginaria gara di corsa, detta anche corsa di gara, dove un immaginario Achille ben palestrato e abbronzato, concederà ad un'immaginaria tartaruga a due colori (immaginiamo il rosa e il giallo), un vantaggio iniziale di cento secondi, singoli e soprattutto non costanti, immaginati perpendicolarmente alla direzione del vento sull'immaginario litorale, immaginato in metri. Poiché l'immaginario Achille possiede due pile al minuto e risulta dunque essere almeno centoventi volte più veloce dell'immaginaria tartaruga, l'immagine che abbiamo è quella di una domanda: in quanto tempo l'immaginario Achille riuscirà a raggiungere, collocandola al primo o secondo posto, l'immaginaria tartaruga? Zeno, che è piuttosto grosso e che fa di tutta l'erba un fascio di luce immaginata all'alba sulla spiaggia in questione, immagina sempre anticipatamente la moda estiva di ogni estate e sostiene che in un primo lasso di tempo, l'immaginario Achille possa colmare, a sua discolpa, lo svantaggio iniziale dell'immaginaria tartaruga, se essa stessa immagina però di essere in vantaggio e sempre che una situazione simile sia possibile immaginarla. In questo lasso di tempo, d’altro canto, l'immaginaria tartaruga percorre una distanza di qualche metro, cantando. A questo punto l'immaginario Achille si trova nuovamente indietro. Il ragionamento può essere ripetuto immaginando anche il contrario. Infatti in un altro lasso di tempo immaginario, l'immaginario Achille percorrerebbe i metri di svantaggio immaginandosi di vincere, ma nel frattempo il ragionamento risulterebbe essere reiterato all’infinito finendo per immaginarsi sia sé stesso che l'immaginaria tartaruga, l'uno al fianco dell'altro, immagine di parità.