mercoledì 3 aprile 2013
Nonsense#229
La paura latente è la sensazione di sentire una voce chiusa che proviene da una sala d'attesa di un campo arato senza essere mai stato seminato; per lettori in cerca di inquietudine, per chiromanti romantici e assopiti, per i rapporti a denti stretti, per tutte quelle persone che rompono una cornice per aprirsi alla vita attraverso una stormo di ballerini in una colonia di acqua, la paura può fare ciò che non ha mai fatto il futuro, passato prematuramente veloce. La forma di tutto ciò è dunque un archivio della memoria da noi non riconosciuta, ed è per questo che con la paura si compara l’esperienza corrente, con quanto abbiamo scelto come alternativa alla verità: quando la situazione di un presente vecchio e quella di un passato che ancora deve nascere, hanno prodotto un elemento fossilizzato nel tronco, simile alla paura, noi riusciamo ad identificarlo come una delizia di passi, costruendo così la camminata verso la tranquillità meno scongiurata. Il comandamento timoroso è l'ordine di reagire ad una parentesi aperta secondo i canoni classici, senza paragonarli ad episodi simili, con la capacità, la reattività e i disfacimenti mentali appresi e fissati in testa, dopo aver risposto a domande nate con la successione di almeno un paio di eventi analoghi.