sabato 2 marzo 2013

Nonsense#197

Ore 18:36. Interno, tavolo, cibo e bicchiere di latte.
"Scusate, ma questi sono i vostri camerini?" "No." Rispose lui. "Sono i nostri canarini, perché?"
"Beh, perché noi veniamo dalla Svizzera. Con ventisei telecamere a getto d'inchiostro. Allora? Possiamo riprendere questi strani canarini?"
"Se me lo chiede con un altro tono, sì. Ad esempio un tono più calmo, tipo il verde petrolio. Credo che si ottenga con del giallo, giallo canarino, e quattro numeri visti nei sogni, capito?" Il grassone replicò: "il petrolio non fa per noi! Noi siamo ecologici! E i sogni si consumano a casa propria. Domani provvederemo. Alle sedici del pomeriggio." Così, per non sprecare altro tempo, colui che di tempo ne ha visto tanto, soprattutto nelle Langhe, disse a voce bassa, per farsi sentire anche dalle ultime persone appollaiate sulle colonne montate a neve: "facciamo così. Possiamo dirci che è finita, da ieri."
"Non c'è problema, Tenente Colombo. I canarini vanno benissimo, mi è parso di notare che ha una raucedine nascosta sotto il cappello."
"Esattamente. Serve per cantare. Non me la tocchi. Ma, a tal proposito, lei sa cantare?"
"Lei chi?"
"Lei, colei. Colei che mi accompagna."
"Beh, a dire il falso non sa fare. A dire il vero lo saprà lei, dato che l'accompagna."
"Certo. Il tempo ormai è finito e i canarini cantano tutti insieme, quale migliore situazione si può trovare su questo divanetto sgualcito, signor Bowling?!"
"Questa. Esattamente questa. Bene, tenente Colombo. La cena è servita davanti a lei, anche se non sa cantare come lei."
"Allora me la mangio tutta. Non aspettavo altro, intanto può cambiarsi la faccia. Arrivederci."
"Arrivederci."
Ore 19:41. Esterno, parco comunale, maniaco in auto.