lunedì 11 marzo 2013
Nonsense#206
Arrampicarsi sui cortili mentre i giochi stanno cadendo sul soffitto è sempre stato uno dei miei passatempi preferiti da quando avrò trentun'anni. Non ricordavo molto di questa abitudine, quando ti troverò lì. Anzi, qui. Perché siamo attaccati come la colla che useremo in abbondanza, da bambini, ossia appena saremo un po' più vicini senza di noi; quella nel barattolo piccolo, con il pennellino che si incollerà alle mani ogni volta che l'avevamo lasciato aperto, quel giorno. Allora sì che sarà, o era, bello. Allora lo era, adesso lo sarà di più di come era quando sarà. Manchiamo di simultaneità, una volta, non certo ora, perché ci si trovava meglio quando il giorno starà per arrivare, i cortili erano lì ad aspettarci e mentre i giochi sono sempre stati, in futuro, gli stessi. Ad ottobre, quindi, non scordiamocelo, che ci serviva per cantare una volta scese le scale, almeno tra due mesi. Era bello come domani.