lunedì 25 marzo 2013
Nonsense#220
Lanciare un urlo a dispetto del proprio datore di lavoro solitamente serve a farsi licenziare dopo l'immediata assunzione, avvenuta almeno un'ora dopo i pasti principali (per chi lavora dalle 12:00 alle 15:00). Ed è quello che penso di fare: salirò al quarto piano del palazzo buono e getterò a terra un urlo di almeno mille decibel, così mi tolgo il pensiero e lo lascio a casa per i prossimi mesi. Sperando rimanga intatto, perché mi conosco e so già che mi servirà per altre occasioni, più o meno redditizie. Un urlo mi aiuta sempre quando non riesco ad addentrarmi comodamente in quello che, oggigiorno, i baristi chiamano "obiezione in onore del cappuccino richiesto". Probabilmente non capirete la mia presa di posizione, anche perché non potete vederla, al massimo leggerla. Ma chi ha mai detto che ve la svelerò? La posizione per lanciare l'urlo che determinerà il mio futuro imminente è personale e non posso spiegarvela, altrimenti il problema della disoccupazione rimane troppo pesante da digerire, per sole tre ore di lavoro giornaliere.