mercoledì 6 marzo 2013

Nonsense#201

Ricordo la pioggia di duecentouno anni fa, non è la stessa di oggi. Di adesso intendo, a metà pomeriggio, proprio ora che siamo arrivati a dieci. Quella di duecentouno anni fa pesava il doppio, mentre quella di oggi (quando arriva) è assente. Ma non è che non c'è, non so proprio dove sia finita. Me lo chiedo spesso; se è iniziata duecento anni fa, ora dove è finita? Non è stata rilevata sui protocolli di apertura di stagione, pertanto oggi è un brutto giorno, se ci pensiamo. Mi ero illusa che arrivasse la primavera entro i limiti prestabiliti dal calendario, all'arrivo del duecentounesimo giorno, ma non è così, pertanto mi fermerò in gelateria per appurare il contrario. Il gelato sciolto, dal dentista. Ricordate? Che quando sei lì steso, piove, e quando devi pagare, esce il sole dalla finestra. Bizzarro, vero? Ormai sono tanti anni che succede così, la pioggia che cambia, che finisce, che esce, leggera; per quanto diversa sia la poetica musicale delle gocce del giorno di oggi, non possiamo dimenticare i concerti che essa, la pioggia, ha fatto negli ultimi dieci anni. E non ho detto duecento, ho detto dieci.