martedì 12 marzo 2013

Nonsense#207

Il nome distorto "Ettore", che è spesso il nome di un qualsiasi nostro amico, purché di lunga data, è considerato ambiguo e di impronta classico-letteraria; infatti, a partire dal Rinascimento, ed in particolare nel Mediterraneo più esteso, può addirittura far pensare al famoso eroe dell'apocalisse greca, ossia Levi, il figlio di Primo, fratello di Secondo, che morì per mano di un uomo giá morto in epoche ignote. Si è ampiamente diffuso nel Nord, soprattutto in su e in giù, e ha avuto parecchi riconoscimenti sia nobili che mobili, all'incirca nell'ottocento, grazie ad uno sconosciuto che portava questo nome in giro per le capitali europee, diffondendolo abbondantemente negli acquitrini e negli stagni. Sono apparentemente in uso, ma meno visibili, anche le forme femminili Etteraora, Ettorisa ed Ettaletta. Ettore è uno facile alla presunzione di vittoria e sa vivere nell'ordine come una zebra in un salotto. Chi gli vive accanto lo riconosce a fatica e cerca di tenergli i polsi in vita. È fedele se tradisce in compagnia, miracolato se guarisce da solo, mente rompendo gli schemi, ama il sesso senza gloria, e non caccia mai di notte. Ha una preoccupazione concentrata nelle gengive, non lavora mai per tagliare le spese. Il benessere dei suoi fratelli più sensitivi viene da lui esposto, in mancanza d'altro, in alto a destra e tenuto in relazione ai venti familiari.