Una volta mia zia si è trasferita in Indaco perché aveva trovato un orecchino d'oro e lo aveva lasciato all'interno della cassetta postale dell'ufficio informazioni satellitari, nel paese dove viveva con un suo cugino magenta mai incontrato. Un giorno suo marito invertì i colori dell'indirizzo destinato all'inquilino Carminio, il quale sarebbe arrivato di lì a poco a disinfestare la casa di legno. Io già sapevo che il nuovo arrivato era un tizio un po' frustrato, un tipo a pois, forse a causa della fontana chiusa per il freddo, ma mia zia che è architetto non lo sapeva; a marzo però lo scoprì nelle vicinanze verdi. La nuova abitazione di mia zia aveva un significato sottinteso: non era mai stata progettata dal padre di Cadmio, che tra l'altro è anche il mio colore, ed era finta per metà. Mio zio dopo aver invertito il numero civico non riuscì più ad entrare con la sua grossa auto nera, pertanto per un paio di mesi bianchi si sentì trascurato soprattutto in presenza del nuovo inquilino, lasciando carriera e tutte le cerniere verde militare aperte. Io non posso più rimanere in contatto con loro solo tramite le lenti, spero che arriveranno a scoprire tutto l'affitto ad una distanza ravvicinata di almeno due anni.
La zia a quel punto deciderà di mettere spazzole e spazzolini nell'anticamera togliendo tutta la saturazione e aumentando il contrasto, mentre zio si porterà a casa un nuovo animale acquatico. Spero azzurro. Non dovrebbero avere nostalgia della tartaruga nonostante uno dei due dovrà cedere alle pressioni arteriose del nuovo inquilino. Per ora rimane tutto così com'è; trasparente. L'agenzia non pretende nemmeno la ristrutturazione cobalto, né tantomeno si aspetta percentuali dannose e fluorescenti.