venerdì 30 novembre 2012

Nonsense#105

Cosa si nasconde dietro un bevitore di succo d'arancia? Non concentrato ovviamente. Meglio se assorto tra i suoi pensieri di soddisfazione acida planetaria. Perché sembra una bevanda tutto sommato senza parole, eppure è ottenuta con moltissimi movimenti di lingua. Morsi e tagli interni determinano il sapore naturale e l'azione anticoncezionale. Una volta spremuto il succo viene messo a tacere sotto un'asse di legno per liberarlo di tutta la corazza di parole di scarto e per renderlo più leggibile alla gente. Alcune persone pensano di aver una tecnica particolare per ridurre le parole pericolose che formano il succo spremuto la prima volta, ma il tempo di riscaldamento del loro spremiagrumi non consente la miscelatura degli zuccheri con, ad esempio, il limone. Altro agrume che darebbe al succo ibrido un valore sicuramente più internazionale e un aspetto decisamente più determinato. La tostatura orale permette di venderlo ad un prezzo accettabile, ma le ricerche condotte sulla preparazione di questi discorsi bevibili all'arancia hanno fatto sì che la luce al neon determini la decisione dei termini di servizio. Le aziende produttrici conservano il succo ottenuto da ossigeno e idrogeno in enormi silos apribili solo dall'interno e il processo di ossigenazione avrebbe un effetto calmante sugli individui assetati di nostalgia. Il sapore è buono e si può imparare facilmente a memoria ed è reso bevibile grazie alla fantasia dei pensatori che lo producono. Per questo motivo alcune aziende per insaporire il succo aggiungono alcuni neologismi agli oli essenziali ricavati dalle arance più narcolettiche della piantagione. E proprio perché questi aromi derivano dall'arancia miscelata, le aziende non sarebbero obbligate a coltivare questa informazione su un terreno già confezionato. La rubrica "Non tutti sanno che.." torna tra un anno. )4-,84 per l'attenzione.