domenica 11 novembre 2012
Nonsense#86
Se stai cercando quei piccoli specchietti fatti di lastre spaziali non puoi contarne più di cinquanta al minuto, né tantomeno abbassare il tuo riscaldamento interno. Lo ascoltano tutti. Però ti ostini e tocchi il futuro meno motorizzato senza pensare che Roma non è Tokyo. Ricostruisciti svelto. Per spaventare la nuova onda che ti sei fissato nelle braccia non puoi lasciarti come un biliardo sotto il sole, stando comodamente seduto ad attendere tutti i fratelli di sicurezza, puntualmente a nord del tuo passato. Potrebbe essere positivo, certo, ma se non trovi gli oggetti spenti che ti servono, devi anche pensare che non c'è nulla di più tossico delle collezioni musicali. Allora ti propongo una cosa: tu non vuoi superare il tronco e io non voglio giocare sulle foglie, giusto? Quindi spegni gli occhiali e carica almeno tre vecchi dischi aperti e affondati nella sabbia piena di tasselli decollati già da tempo, puoi farcela. Ricostruisciti. Io sono tornata indietro scoprendo che la stanza a sinistra aveva almeno vent'anni di esplorati chilometri. I segreti confusionali ci sono per tutti e non possiamo mescolare le alte carte personali come fossero satelliti. Ricordati di chiedere. E suona ancora. Ricostruisciti ancora. Suona per terra, suona i fuochi contati e i lanci ambiziosi. Suona tutti i tuoi complessi spazi distanti che trovi dietro e urla le novità più stellate sui tetti dei grattacieli di lancio lunari, ricostruisciti. Sempre. Senza orbite lamentate, ricostruisciti come nessuno ti ha mai programmato per imparare a vivere le missioni seriali.