sabato 17 novembre 2012
Nonsense#92
Ma i vampiri del ciliegio esistono veramente? Due modi per rispondere: 1) attraverso un buco nell'acqua salata. 2) seguendo il movimento delle scale rotte. Un individuo con una folta capigliatura di marmo può rinnegare uno zio e consacrarsi alle potenze vaporizzate delle foreste pluviali, diventando un incontrollabile sogno di pericolo? Effettivamente è un po' come il Conte Dracula Rossi ha fatto nei secoli delle vacche grasse. Colui che era, durante la vita, sarà anche durante. I vampiri dei ciliegi sono forestieri, chimici esseri secchi e prepotenti ladri di sviluppi scientifici. Il loro cuore è carnoso e succulento, lento e veloce a ritmi cardiaci alternati, tanto polposo da sorprendere anche i primogeniti. Che sia verità o ferita leggendaria questo lo stabilirà il grado di anemia risultato dagli esami individuali, poi per qualcuno invece può essere solo un ronzio quadrato e demagogico con conseguente perdita delle allucinazioni primarie. Si vedono spesso per strada solo due ferite aperte e così, dopo alcuni giorni passati sulle nubi scoperte, ecco che tutti i Conti gridano al miracolo. Se il vampiro del ciliegio esiste, cosa che ha causato ultimamente il contagio delle camicie cosmiche, probabilmente non è ancora stato chiamato all'ordine giusto e la forza raffinata della selvaggina attorno alle vittime inizierà a girare su sé stessa. Ammesso che le vittime non siano già addormentate. Un Nosferatu dolciastro senza nocciolo, anch'esso come il Conte, assetato di china e pennini. L'unico modo per scoprire se l'interruzione del processo che stiamo creando al fine di favorire la vampirizzazione della frutta, consiste nel vampirizzare la pianta già alla nascita e i frutti già alla morte. Alla lunga queste leggende sfornano piastre di colla di coniglio (utili ad esempio a carnevale) quando i vampiri dei ciliegi, ammesso che esistano, si sparano in testa quintalate di dolciumi appoggiati alla ringhiera delle scuole pubbliche, fomentando paura e brillantezza e dimenticandosi totalmente quella che i portatori sani di lampadine chiamano "astrologia vegetale organo-vampiresca".