domenica 4 novembre 2012

Nonsense#79

Storia democratica per bambini finti.

C’era una volta dentro un ruvido tamburo un vecchio commerciante di bauli afrodisiaci, che saltando e rincorrendo i sacchetti di carta sui viali del tramonto, durante tutta la sua vita aveva accumulato molteplici ceste di uva impermeabili. Il povero ricco però non riusciva a vivere le sue giornate in agiatezza senza sputare i noccioli di pesche, invecchiò dunque prematuramente senza maturare sugli alberi al sole. La carta stagnola non era sufficiente al sostentamento delle donne e dei bambini non battezzati e non avendo mai nutrito il suo cavallo nel modo corretto, un giorno piovoso si rese conto della forma che il suo corpo aveva assunto. Una forma strana. E allora la licenziò; si ricordò del posto assegnatogli in aula, preparò subito la carta da parati per abbellire i marciapiedi e dopo avere studiato i proverbi medievali se ne andò per la sua strada, raggiungendo un'altra cesta di uva colorata di pesce.
Fabbricati i soldi necessari per far ridere tutti gli amici delle pesche, il commerciante cinese dimenticò tutti i martelli che lo avevano fatto soffrire, restituì il quadro rubato al museo della frutta e della verdura al medico svizzero e si decise finalmente a scongelare il freezer. Rimase così, solo, freddo e senza carta né martello. Il giovane asiatico smise di mangiare i cappelli di paglia, accettò l’invito a nozze e sposò la bella principessa piumata che vomitò da subito tutta la stoffa cucita negli anni. Il matrimonio durò sette minuti e per farle passare la nausea la attaccò alle ruote della carrozza nuziale. Ebbero un po' di figli che regalarono a tutte le zitelle del paese, come ringraziamento per il vapore inalato e buon auspicio per la crescita della cicoria. E poi vissero felici a giorni alterni, festività comprese e ponte del 2 giugno.