sabato 24 novembre 2012
Nonsense#99
Lo scacciadubbi è un ottimo rimedio per gli errori più frequenti nella grammatica italiana. Si tratta semplicemente di evidenziare le parole sbagliate con un fermaglio per capelli e successivamente pensare all'errore. Prima di intervenire si consiglia, soprattutto a chi l'italiano lo conosce dalla nascita, di ripensare alla strada percorsa durante la stesura del testo. Uno dei consigli che gli scrittori più ibridi danno agli aspiranti imbianchini è quello di narrare storie lucide facendo emergere personaggi opachi o, al massimo, viceversa. Se non si hanno dubbi in testa è meglio scrivere nel senso della logica strutturale, mentre se dovessero presentarsi dubbi incoerenti allora ecco che lo scacciadubbi farà immediatamente il suo effetto collettivo, nel momento esatto in cui le battute sono appoggiate di sbieco. Non bisogna temere di essere scrittori di rugiada, è naturale avere paura delle parole spatolate male ma con un po' di esercizio tutte le locuzioni avverbiali crederanno di servire a qualcosa, sia all'interno del testo, sia all'esterno. Un po' come dire "faccia a faccia ci si guarda di bene in meglio, passando per di qua troppo spesso in ritardo". Quasi quasi posso tranquillamente dichiarare che d'ora in poi scrivere alla svelta sarà come scrivere terra terra. Aggettivi nominali e sostantivi pesanti servono ad esprimere i concetti più dubbiosi e articolati. Lì-il là-la. E i fiori di lillà. Un tipico esempio che non si confà.