mercoledì 2 gennaio 2013
Nonsense#138
Oggi devo molare. Posso anche dire che devo affilare un dente la cui massa, in grammi, è pari al suo peso molecolare. Tre azioni-definizioni in una sola parola che nasconde, nella sua origine, uno dei fattori economici meno tollerati. Molare1. Molare2. Molare3. Il tutto in un'unica frase. A che ora non si sa. Come farò? Sicuramente non camminando sotto la pioggia nella città delle scarpe, ma chiamando anche un solo telefono, sperando oltretutto che il proprietario non sia ad appiattire la neve da qualche parte del mondo. Fatto. Ma oggi non collabora, nè per almeno altri quattro giorni. Allora devo entrare nella stanza più disordinata della famiglia, a suon di violino per comodità e tradizione, sedermi, mostrare la plastica gialla che l'uomo dall'ordine personalizzato non guarderà, parlare, stupirmi di fronte ai suoi occhi gonfi e lucidi, avere in testa questo pensiero: "che schifo", controllare le parole scritte e stupirmi nuovamente, alzarmi ed uscire. Niente stretta di mano. Solo una rapida panoramica con l'esenzione dal giudizio scontato. Fatto questo potrò molare. Come fece il grande pittore Moretto nella sua via. Oppure nella gioielleria con la seconda lettera dell'alfabeto nascosta alla moglie del titolare; quel negozio oggi si trova di fianco alla casa del pittore e in quel negozio specifico per combattere la crisi si usa lo scooter di notte senza essere invitati, facendo un rumore tale da dover spegnere tutti i telefoni cellulari. Tornando alla dinamica dei fatti, oltre a molare credo che sanguinerò da un braccio, per la sicurezza, per sette volte, probabilmente in sette minuti e probabilmente alle sette di mattina. Ma tutto ciò non mi spaventa se il fine ultimo - che poi è lo stesso che è nato a piedi nudi il 21 settembre alle 21, durante la festa in musica svolta tra le mura - è verde come il profumo di un incenso alla cannabis. Una veloce descrizione della ricerca che porterà alla mia tranquilla sicurezza, è possibile con queste parole: giostra, retro, bolle, scambio, specchio, voce, esigenza, obbligo, determinazione, atmosfera, carenza e riempimento.