venerdì 4 gennaio 2013

Nonsense#140

Così tu adesso, oppure prima, mi stai dicendo che - oppure mi hai detto che - puoi vedere un universo gelato e una nuova frontiera sotterranea completamente bianca? Che puoi rivoluzionare in una notte centocinquant'anni di tubi? Ricordo la primavera del 1938 ma oggi, con sei milioni di città, non riesco a seguirti nel mondo, nemmeno portando aria fresca direttamente nel tunnel, anche se a fasi alterne. Durante la costruzione di quel rigido condotto finito poi a caso, non hai esitato a presentarti in tribunale, per una ragione progettata in testa, trovando quello che cercavi: un rotolo di scotch. Con gli occhi futuristi e spezzati in nove parti microscopiche è come se io, in un punto chiamato B, avessi assorbito l'inflazione dei germi buoni e scoperto di avere a che fare con un programma di commissione. Non bere sgarri e non mangiare riferimenti, la lista è stesa e il davanzale scotta. Questo è il mio consiglio fisico, per non far tremare le foglie contro gli scudi. La lotta è un preavviso di tensioni e la bomba ha sacrificato la tela del latitante. Tu sei a conoscenza di tutto questo diritto al segno? O stai aspettando me, in media? Io che vivo di cerchi concentrici e pronte immagini ripiene di simpatie atone, in un carrello che tanto non potrai mai verificare. È una lettera d'amore rifilata a piombo? Ad esempio la T, come la tua faccia? Cosa stavo scrivendo prima di riconsacrare il colore del suo manto? Ora non ricordo gli effetti su di te di fianco a me sotto lui sopra l'altro fuori freddo dentro caldo a dicembre e viceversa. Smanio i più grandi scherzi truccati sul pianeta terra, specialmente sulle isole, dove ben presto mi farò sentire. Così tu tornerai? O tornerai a dirmi che lo sbadiglio è attivato e mi ha zittita già una volta, con le nuove frontiere sotterranee, tipiche del mal di testa amico? Riflessione occasionale o prestazione assenteista? Domani rispondo senza lasciar passare un giorno. O la mia parola.