giovedì 17 gennaio 2013

Nonsense#153

C'è una cosa che non dovrebbe esistere nella fenomenologia dei luoghi interiori misurati a corrente sintomatica. Non è nociva, non è irradiante, non è tecnologica e non è seconda a nessuno. Semplicemente non dovrebbe esistere perché non potrebbe essere ufficialmente creata da un "nulla" psicologico, non avrebbe una funzionalità accesa né una spenta, non si potrebbe osservare in modo sicuro perché interromperebbe, anche se inesistente, l'impressione primitiva degli uomini motivati da un proprio controllo mirato. Misteriosamente apparsa nell'illusione cerebrale di ognuno di noi almeno una volta nella vita (che equivale a mai), ma nella vita di qualcuno che non è più sé stesso, non sarebbe mai dovuta esistere oppure anche solo apparire, nemmeno se richiamata più volte. Infatti non c'è mai stata. Non a caso abbiamo parlato di illusione cerebrale. Trasportare uno sconosciuto sulla fiducia meno raccontata, solo perché i luoghi interiori procurano a noi stessi molti spazi indefiniti, è notevolmente curativo, ma riporta sempre al pensiero universale della non esistenza di una determinata cosa, se così la possiamo chiamare. Tutto è da scoprire e nulla si muove in questo mondo di contrasti dolenti, pertanto nessun ostacolo potrà aprire le porte alle vincite meritate più tragiche; l'unica operazione possibile da effettuare su un capolavoro lineare di un'intera esistenza mai esistita, è il ritorno a quei fenomeni intrinsechi fatti di piani purificanti, andando a compiere selvagge trasposizioni precedute dai cambi di luna.