Quarantaquattro foglie ritornate in superficie dopo mesi di duro lavoro lasciano un segno indelebile, sulla spalla destra. Lo sapevate?
Quando ci pongono una domanda, ad esempio "tu da me che cosa vuoi?" (detta con la cantilena di una sirena bella e single e con il ritmo di un coro da stadio giovane), è sempre opportuno ripensare alle quarantaquattro foglie. Per rispondere correttamente. Ma se il nostro interlocutore non avverte nessun suono da parte nostra, allora in quel caso sarebbe meglio credere che le parole che iniziano con segno positivo, sottoposto alla prova generale delle quattro settimane di assenza, siano vere e trapezoidali, anche se non dette da occhio a occhio. O da scapola a scapola.
Solo che poi, puntualmente, succede che l'inferno si scatena ai piedi della collina e allora la domanda è solo una.
La risposta anche.
L'automobile pure.
L'inferno ai piedi della collina.
A cosa serve?