domenica 13 gennaio 2013
Nonsense#149
Uno studente su dieci ha due gomiti invertiti. Due genitori pervertiti. E due genitali impauriti. Mica male, per un paese geneticamente in via di appiattimento, dove la gente si genuflette e si inginocchia davanti alle discariche degli eccessi e si inumidisce dietro la maschera delle gratificazioni. E se anche volessi essere un maschio, tratteggiato e recitato nell'est anglosassone, di certo non vorrei essere un giubbotto in pelle e avorio. Magari di quelli scoloriti, oltretutto. Piuttosto resto immobile, seduta dentro ad un gabbiano trovato per caso nella cassetta postale; ferma e impietrita di fronte alle lunghe passeggiate centrifugate o alle corse ammorbidite degli altri, facendo pipì in piedi e descrivendo, ad ogni minuto che passa di qua, le visioni dei ragazzi lontani, per poi dire a tutti che le rubo, ma solo per appenderle agli occhi delle ragazze vicine. Non importa che siano studenti oppure no, ciò che emerge dai dati statistici delle scommesse più clandestine di questa epoca, è già sufficientemente proibitivo per una società così piena di fili d'erba medica e così poco piallata, cromaticamente parlando. Pare che gli addestratori di tappeti si siano dati all'elettricità, mentre gli ipnotizzatori di Parigi, alla pasticceria. Non c'è da stupirsi, credetemi, né da stipulare nuovi contratti miti, né da stridere i contatti semplici; né da strofinare gli strofinacci tra loro, solo per creare l'atmosfera giusta. Ma giusta per chi? Cambiate le pile agli orologi sui tetti, cosicché tutti li vedano muoversi con il ritmo giusto. Ultimo consiglio: evitate le scale, anche se leggere, perché essere studente domani aiuta quanto una castagna secca in un posacenere oggi.