domenica 27 gennaio 2013

Nonsense#163

Non riesco a capire come si monta un manoscritto quotidiano, perché la concentrazione è assente e credo di aver sbagliato attrezzi. Se cambiassi giubbotto tornerei ad evitare i semafori, pertanto rifarei la stessa strada di questa mattina. Ma se la concentrazione non è comunque visibile ai miei occhi, anche il rosso o il verde risultano poco distinguibili, forse risulterebbe più facile mettersi un po' di cotone nelle orecchie e saltare almeno un gradino su tre. Una volta ho puntato il telecomando in direzione ovest partendo da sud-est, è scoppiato immediatamente. Da quella volta niente più programmi di riabilitazione stradale, ma nemmeno in presenza di avvocati. Niente più pile al litio e niente più posizioni supine, che poi ti scambiano per una statua di ghiaccio perché si sa che là in cima il riscaldamento si disperde, ancora prima di arrivare. E le formiche giganti? Ma quali? Quelle che ti mangiano le falangi? Esatto! Perché sui balconi del primo piano non ci sono nemmeno i semafori, figuriamoci in inverno... con i cani che ti abbaiano alle spalle e le sirene che cantano l'inno della porta accanto, mentre i sassi si incollano nel cemento e la tua coinquilina ci prova con te. Ma la tua coinquilina...quella che assomiglia ad una formica? Certo. Ah! Ho capito. Lei sì che non vede i semafori. E non ha nemmeno bisogno di concentrazione, lei. Ma lei chi? Quella che non esce mai dalla cucina? Sì, lei. Che però è un uomo. Credo di aver ritrovato la concentrazione adesso, sono dispersa in campagna e disegno nell'erba il volto di quel tizio, che delle campagne ha paura, probabilmente perché si è sposato una femminista.