lunedì 3 dicembre 2012
Nonsense#108
Ho abbassato la faccia della memoria fino al pavimento. Dite che ho esagerato? Non sono esperta di pagamenti miracolosi a seguito di esercizi costruttivi, pertanto mi sembrava coerente accettare la spinta verso il basso. Oltretutto la chitarra, a mio avviso, è stata recapitata scordata. Altrimenti non si spiegherebbe questo fatto della memoria. Se mi fossi ricordata il giorno esatto e l'ora esatta forse la natura avrebbe lasciato più spazio agli eventi e trenta. Se poi fossi stata così brava a leggere tra le righe non avrei fatto nemmeno troppa fatica ad abbassarti il naso per capire cosa stai pensando in quel momento particolare. Mi cresce addirittura il pensiero in testa. Strano, vero? E poi questo fatto. Dopo la prima volta...sempre lo stesso, come avrete potuto notare. Io dico che basterebbe lasciare a casa propria l'intuizione, così...giusto per un po' di rispetto e subito dopo lasciarsi increspare dalle onde più pulite. Ma come si fa? Questo dipende da noi stessi. E dalle stesse righe che pieghiamo quando ci abbassiamo fino al pavimento per storcere prima il naso e poi la memoria. "Ah beh, sei brava tu!" Certo, stronzo. Conta fino a 3 senza nuotare che poi vediamo chi impiega meno tempo a trovare tutte le curve della zona. Manco fossi una ruota. Manco a chi. Sì, lo so. Ma non è dimostrabile, dicono gli arbitri mentre si incastrano nel loro stesso rito. E dopo aver fotografato i primi centomila arrivati a mille metri s.l.m., senza preoccuparmi del consumo, sapete che faccio?