sabato 15 dicembre 2012

Nonsense#120

Da Reggio a Parma a Modena a Carpi ci sono dei chilometri da percorrere. Al contrario, invece, ci ci ci possono essere errori di scrittura. Oppure di calcolo. Lo chiamavano Ambi ed era nella classe 3'c da qualche anno lunare. Non amava particolarmente studiare ma studiava particolarmente tutti i giorni quando arrivavano le 17 pagine di storia. Si trovava tutti i giorni con gli amici sul fiume secco, ma solo di giovedì; passava le sue estati guardando le rotaie dei vecchi professori in disuso e bevendo decine e decine di ammonio. Lo comprava da un rivenditore di scaldavivande in erba, lo pestava finemente per poi assumerlo alla luce del mattino quando ancora faceva buio e la sua faccia era ancora fluorescente. Si faceva da Reggio a Parma a Modena a Carpi in meno di un minuto con la sua bicicletta morta giovane e nel ritorno sbagliava puntualmente a mettere l'acca e i suoi accenti non avevano mai la postura corretta. Se poi lo si incontrava e gli si chiedeva «Ehi Ambi, trepertre?» era la fine. La fine di un'elica, la fine del sesto senso, la fine dell'altalena, la fine dello struzzo (con la testa che conta i numeri al buio) la fine di paglia di un estro chiuso di un tizio di un paese di nome Ambi di qualche anno più in là. Ambi, come Ambi. Nessuno gli rubava la tosse, nessuno aveva il coraggio di farlo. Era piuttosto bruttino, assomigliava alla verdura cotta al vapore. Poi un giorno visse felice e contento.