Per
svolgere un esercizio sulla morte che giunge insensata -
almeno all'inizio di un giorno scaramantico, come questo - dobbiamo
compiere un giro su noi stessi affinchè
l'istinto di incredulità di fronte a certe connessioni virtuali, sia così elevato al
punto di fiutare nell'aria solo profumo di rose secche e di latte solare.
Magari con la forma di un viso sul torace. Il nonsense più lungo del
mondo? No. Il nonsense più triste del mondo. Oggi. Alle 12 circa. Le
persone a noi care. Oppure la merce più economica?
Paradosso. Cosa ci ricordiamo di più? Mettiamoci un po' di sensazione:
azione sensata, quindi? È per questa ragione che la grande maggioranza degli allergici rifugge
istintivamente dall'idea di affondare la propria mente fredda in gola,
per respirare meglio e profondamente, senza considerare come e quando avviene e soprattutto
perchè. Più
o meno, su per giù; la matematica che cade su un uomo è sbagliata. Pur-troppo spesso è nata poco tempo prima. Dato
che "morire" è un verbo all'infinito, perché rompere l'anima del tempo nascosto nei pacchi regalo con i fiori all'occhiello sulle lenzuola, aggiungendo il sale nel piatto dell'angoscia della morte stessa? Meglio
star di buon animo e pensare a vivere; frase sensata e a lui nota. A morire ci pensa lei. Sull'uomo. Frase sensata. È l'azione ad essere un nonsense. In questo ragionamento vi sono due punti deboli, il nord e il sud. Oppure l'est e l'ovest. Oppure due lettere. La V. e la P. Senza un motivo sensato. La prima filastrocca da cantare servirà per preparare adeguatamente una pietanza improvvisata, il secondo indovinello invece per mangiarla in compagnia, ma se dopo un messaggio scritto, la scottatura sulla pancia si dissolve come un ciuffo di vapore nautico, staremo a dieta. Parallelamente è
come se uno studente scrivesse con un gessetto sul banco: "Penserò a studiare quando il sole cadrà nel punto più alto." O come se un nuotatore gridasse sott'acqua: "Vincerò la
gara quando sarà il momento; per ora procedo a piedi." Sono entrambi metodi di misurazione legittimi, ma troppo sensati. È evidente, infatti, che le probabilità di affrontare da guerrieri una determinata situazione triste dipende in primo luogo da. Il nulla. Non dipende. Va così. Stupore celere. Mente fredda in gola, inspirazione sociale dal naso, deglutizione di acqua salata, riapertura degli occhi e l'ultimo saluto. Ciao alle due lettere sbagliate che nascondono le due iniziali reali.