venerdì 28 dicembre 2012

Nonsense#133

Su una rivista francese trovata in un bar di Londra ho letto un articolo che parlava della Cina ed ho scoperto che uno studio effettuato da un etologo americano, nato da una famiglia di origine libanese e che da due anni lavora in Groenlandia con la moglie croata, ha fatto emergere che in Argentina - più precisamente in Patagonia - i cittadini cubani viaggiano assai poco fuori dall'Europa. Questo come è possibile? Se fosse vero che la Patagonia è una regione geografica dell'America meridionale mentre lo stato di Cuba è un arcipelago dei Caraibi, l'Europa - intesa come famiglia di paesi europei a tratti democratici e a tratti visibilmente interrotti, potrebbe essere impercettibilmente molto meno lontana rispetto alla condizione climatica in cui sono costretti a vivere i cittadini cubani al di sotto dei sessant'anni. Pertanto ci è veramente difficile al giorno d'oggi immaginare uno spostamento solare che va dalla regione del Kashmir in India, fino al mar delle Antille. Il fenomeno però si manifesta solarmente nei periodi più caldi nell'Europa Sud Occidentale, pertanto non influisce totalmente sui viaggi rivoluzionari dei giovani cubani. E se cinquant'anni di storia confermano una rapida ma compromessa rivoluzione cromatica, allora il rovesciamento non può che avvenire attorno alla fine di luglio. Non è importante il tasso d'inquinamento presente negli oceani più popolari e/o popolati e/o popolosi e/o populisti, bensì la direzione in cui convergono i pareri degli studiosi americani, cresciuti possibilmente in famiglie libanesi e operanti in Groenlandia. Se tutto il mondo è paese, così come recitò in due tempi un famoso imperatore romano, allora ovunque andiamo troveremo i più evoluti cinque sensi, oppure il modello di educazione cinese in contrapposizione a quello siciliano o ancora, il senso del cambiamento repentino dei poli magnetici, influenzato non poco dal pensiero filosofico sulle energie rinnovabili mondiali.