COME SMETTERE DI CURARE IL RAFFREDDORE.
Il raffreddore è un cieco porta fortuna con un leggero accento malinconico. La trasmissione avviene direttamente in torrefazione per mezzo delle tazzine non sufficientemente capovolte; aromi artificiali provenienti dall'aria e vaporizzati nella stessa aria (attraverso la dote dello starnuto) che se inalati contagiano le dita con le dita, i fazzoletti con la carta o altri oggetti contundenti estratti in loco. Scuotendo il fazzoletto selezionato al momento dell'acquisto, rimboccando le coperte e tessendo le lenzuola quando si rassetta la casa sull'albero che costruivamo da bambini, si liberano migliaia di particelle fortunatamente infettanti le quali rimangono appese alle foglie dei salici sottostanti per tutta la mezza stagione invernale. Uno starnuto può spargere centinaia di migliaia di cose. E sarebbe assurdo allontanarle. Chi vuole liberarsene non sa cosa perde. Se il contagio avviene in tutta libertà significa che siamo fortunati. Respingendo un certo numero di raffreddori se ne va anche parte delle nostre conoscenze informatiche. Per non parlare della pensione.
Il freddo è il cosiddetto fattore X, genetico; la sua importanza in molti casi è frustrante ma estremamente riempitiva. Pertanto bisogna cercare di scaldarlo manualmente conservando una certa dimestichezza nel maneggiare l’acqua fredda, imbottigliandola via endovenosa nel nostro organismo. Stando attenti a carpire i segreti di questo fortunato fenomeno infettivo possiamo oltretutto evitare di imbatterci nelle correnti d’aria che arrivano puntuali. Le correnti sono elettricamente attuali. Non un ritardo, non una lamentela sull'elasticità delle reazioni ragionate. Di per sé il raffreddore non avrebbe un significato se non vi fossero delle costanti invasioni microbiche a determinare il grado di fortuna, sia faringeo che dell'epiglottide. Quindi il consiglio che spesso consigliamo è proprio questo.