Vivere un periodo di crisi in una coppia fatta da tre persone straniere, ad esempio, è un po' come indossare le scarpe senza il risvolto. Non basta nascondere le stringhe nel sottoscala per evitare l'errore. I problemi in una relazione si presentano in concomitanza con la crescita esponenziale dei valori del sangue i quali, utilizzando un'autodichiarazione, andrebbero arricchiti con vitamine e sali minerali. Parlando, cantando senza voce, correndo insieme fino alla stazione di servizio più vicina, fino a lasciarsi definitivamente per almeno 4 anni e 7 mesi. Non sarà di certo un mixer la cura definitiva, né tantomeno cercare di aumentare il volume con l'utilizzo di detersivi specifici. Questo riflettere allo specchio il contrario della coppia può servire ad aumentare i sentimenti o almeno a farli calmare per qualche ora? No. Anzi, sì. Meglio. E peggio.
Inoltre la pausa andrebbe resa indipendente dalla volontà dei due o dei tre che la chiedono, se a chiederla sono gli stessi individui che la volevano chiedere prima di diventare adulti e dispari.
Spesso in coppia si usano tattiche di sopravvivenza che ci illudono di tenere l'altro incollato alla televisione, aumentando man mano il prezzo di latte e benzina, svendendo l'auto cercando di non farla soffrire; una tecnica di litigio molto attuale tra i musicisti jazz. Un modo per non chiedersi perchè preferiamo chiedere la pausa nel nostro letto; il detersivo sbianca la fine di un amore da parte di uno o entrambi gli indumenti. Un ferro da stiro invece la raddrizza. È un po' come il "ti amo troppo ma non ti amo più, però ti amo troppo." Con questi semplici ragionamenti sarebbe meglio andare a barattare oggetti vintage la domenica, un quadro o una scatola di latta, chiudere al più presto la malsana storia d'amore occupando meno spazio possibile per evitare spiacevoli uscite di materiale contaminante. Ecco allora che tutto si risolverà con una semplice parola: maestrale.