lunedì 1 ottobre 2012

Nonsense#45

Non ho la minima idea di cosa scrivere oggi. Se ci penso non vale. Ogni pensiero è debito. Se non ci penso forse riesco a scrivere qualcosa. Ovviamente di non-sensitivo. Caspita. Sto già scrivendo. Forse funziona, senza debiti tra l'altro.
No. Non ne ho idea. Ma nemmeno la massima idea. Ma neanche una media idea, una piccola idea, una grande idea, una benché minima o benché massima idea. Non ce l'ho. O non l'ho mai avuta? In realtà fino al giorno prima di oggi sì. Ieri ho scritto. Il problema è oggi. Cioè, potrebbe essere anche domani. Ma come posso saperlo adesso che sono ancora nel giorno odierno e precedente al domani? Trenta giorni a fine mese e se di mese ce n'è uno, gli altri undici ne han trentuno. Accipicchia ancora trentuno. Comunque, in caso il problema sarà appunto domani, ma a quel punto scriverò di punto in bianco la stessa frase di oggi e cioè "il problema è oggi". Punto. Servirebbe un sensitivo, un mago. Da qui deriva il famoso detto "meglio un uovo oggi che una gallina domani". Per avere un uovo senza la gallina bisogna per forza fare una magia. E non è un nonsense.
Potrei parlarvi di idee frantumate. Di mal di gola tratteggiati. O di galline sensitive. Ne esistono miliardi di tipi diversi, sia di galline che di uova (le uova si moltiplicano per il numero di galline presenti), mentre miliardi di versi tipici vengono scritti ogni giorno da altrettanti scrittori sensitivi e non. In tutte le lingue del mondo circostante e anche in tutte le forme. E le salse. E anche in tutte le strade che troppo spesso ci portano sempre nella medesima città. Eterna, tra l'altro. Che palle. Ci si stufa. Una cosa è bella se dura poco, come un uovo; cioè, non proprio tutte le cose che durano poco sono belle. Forse sono belle ma se anche durassero quel tantino in più...ecco, sì saremmo tutti felici e sdraiati. Tipo l'estate intendo. L'estate estiva però. L'estate estiva esterna partendo da est. Là sì che si sta bene. C'è fresco e il silenzio copre le vallate, all'istante.
Credo di divagare. Divago nel vago che nemmeno un mago in un lago saprebbe fare. Una volta ho visto un mago sporgersi dalla finestra e non cadere. Ovvio, era un mago. Oppure ho visto finestre rompersi e non ricomporsi. Questo invece non so spiegarmelo. Probabilmente c'era un trucco, di quelli indelebili che si nascondono negli angoli e chi li trova più? Giusto un mago.
Potrei parlare di acqua cercando di convincervi che acqua si scrive aqqua. Chissà se ci state credendo. Ah, che sete. Io bevo l'aqqua adesso... beh? No.
Allora potrei parlarvi di lana di vetro, ma sono sicura che sapete già tutto al riguardo.
E se vi dico "pianoforte"? Lo so, sono furba! Anzi beccatevi questa:
"fiammifero"!!!