giovedì 25 ottobre 2012
Nonsense#69
L'astromeccanica decongestionata è quella disciplina che studia tutte le semi-distorsioni comportamentali degli ingranaggi minimi soggetti a calo scontato. Il cambiamento repentino e specifico subìto dalla specie meccanica astrale dimostra infatti come una cabina di sicurezza sottoposta a sfarzo e lussuria non può produrre scorie terrestri pari al suo peso specifico o, nello specifico, pari al suo peso. Non prevede la metamorfosi sibillina di reattori generali di tipo H2f9 come invece avviene nell'applicazione delle leggi della biospazialità elitaria. Ci sono fondamentalmente due differenze sostanziali: una è la casualità, l'altra è la proprietà amministrativa figurata. Se la casualità viene associata alla massa prodotta non si può parlare di decongestione totale, viceversa se l'alambicco utilizzato durante il servizio di leva maggiore è preriscaldato, ciò determina la formazione di gas comuni. Un'ulteriore prova a confermare quanto deliberato dai trattamenti ruvidi è la vista: migliora con la messa in onda di esperimenti subordinati al caso. Molte sono le teorie sull'applicazione sia passiva che attiva di questa disciplina, ma nessuno dei più noti rappresentanti corporativi ha mai eliminato totalmente il dubbio teorizzato su una rapida risoluzione di esempi pratici, giunta ormai al culmine della sopravvivenza.