domenica 28 ottobre 2012
Nonsense#72
Inizierò a disegnare da bambina, come un grande riflesso pomeridiano rosso incontrato durante una lunghissima giornata iniziata con il blu e terminata in giallo e farò un solo pasto di giudizi collettivi precari; inciamperò in due cadute, ti parlerò indecisa, guiderò su postazioni di conoscenza privilegiate decidendo da seduta se ridere o piangere sotto i cuscini dei pittori impressionisti meno noti. Inventerò. Sentirò. Ti chiamerò come fa il fumo rifiutato e farò pace con il corridoio che, ne sono certa, porterà alla nascita di impronte nuove, biscotti doppi e concerti di latte, i quali già un tempo furono scenari di tratti somatici immaginati dal vivo e disegnati a distanza. L'ispirazione verrà dallo scisma tra il mondo dei suoni e quello dei sintomi in contrasto con la pelle sensibile aumentata negli anni delle raffigurazioni vivaci. Una rottura tra le mine nere appuntite non esplose e le vecchie pagine di giornali muti, poi utilizzerò nuove tecniche di esplorazione secondaria dettate da disegni manifestati su manifesti disegnati. Questo susciterà in me fuochi espansi e interessi notevoli per le innovazioni attorno che prontamente cercherò di incidere nella coda dei serpenti circolari. Raggiungerò il tipico percorso senza semi, coltiverò ramoscelli allegri mentre gli altri saranno bambini e mi dimenticherò di allontanare l'equilibrio terapeutico, ammettendo di essere consapevole.