lunedì 29 ottobre 2012
Nonsense#73
"Caro, non ti crucciare. Vuoi la coca cola dove si può ciò che si vuole, basta chiedere."
Questa frase l'ha bisbigliata poco fa una straniera mentre guidava una frase sinistra, apparentemente pallida in corpo, forse per quietare i due spiriti barcollanti che stavano rumorosamente protestando al passaggio di tre viti arrugginite, le quali si ruotavano contro le grandi biro nere, ferme sui marciapiedi. Le stesse biro che a turno spogliano le persone viventi e non delle loro vesti più ricorrenti e alternative. La coca cola bevuta dai tre clown della settima traversa si è poco dopo ripresentata nel sottopassaggio della stazione e, tra l'altro, le ha indicato la strada e ha offerto forme anche a chi di gasato non ha proprio nulla.
L'espressione effettivamente è difficile da comprendere se le cose stanno così e poi cola giù nel fiume irradiando anche gli stomaci piu forti. Ammettendo pure quelli con l'acca. Probabilmente quella straniera non conosce le ombre proprie nè quelle altrui, il suo inferno le proibisce per due volte la settimana di compiere sbagli, salti in alto e compleanni. Poverina! Le va di traverso il verso. Questo verso più un altro ancora da scoprire, fanno già due. Uno degli effetti che si intonano di più alla bibita marmorea è la combinazione di velocità e lana infeltrita, solo che probabilmente la straniera si è zittita troppo presto e non ha lasciato spazio sufficiente ai mattoni caduti di lato.